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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bonus vacanze: cosa succede nel 2021

Il rimborso da 150, 300 e 500 euro era stato introdotto dal governo Conte 2 con il decreto rilancio, rivelandosi però un mezzo flop. Ora si parla con insistenza di un potenziamento della misura

Se non si può parlare di un flop totale è certamente difficile definirlo un grande successo. Il bonus vacanze, la misura indirizzata a single, coppie e famiglie con Isee entro i 40mila euro, ha fatto parlare molto anche se poi in realtà le adesioni sono state al di sotto delle aspettative: dei 2,6 miliardi stanziati ne sono stati attivati 840 milioni. Previsto dal "Decreto Rilancio" approvato dal Conte 2, il bonus è stato poi prorogato dal decreto-legge n. 183 del 2020 nel quale viene specificato che potrà essere speso al 31 dicembre 2021, sebbene i termini per fare domanda siano scaduti già a fine 2020. Insomma, per ora il bonus è in stand by e non è possibile fare nuove richieste. In questi giorni però si parla però insistentemente di un potenziamento della misura: il bonus vacanze dovrebbe infatti essere inserito nel decreto Sostegni bis. Il condizionale è quanto mai d'obbligo, ma stando alle indiscrezioni sembra che da parte del governo ci sia la volontà di rilanciare l'incentivo e renderlo allo stesso tempo più appetibile. Per facilitarne l'uso è allo studio la possibilità di applicare lo sconto non solo nelle strutture ma direttamente all'acquisto in agenzie viaggio o tramite tour operator e l'ipotesi di 'spezzettarlo' e spenderlo in più strutture o per più vacanze. In teoria, se il bonus venisse rilanciato, si aprirebbe anche uno spiraglio per la riapertura delle domande, le certezze però sono poche. 

Come funziona oggi il bonus vacanze

Ma a chi è destinato il bonus? La misura approvata lo scorso anno prevede un contributo di 150 euro per i single, 300 per due persone e 500 per i nuclei familiari da tre componenti in su da spendere in strutture ricettive. L'80% dell'importo può essere chiesto come sconto nelle strutture prescelte (e aderenti), mentre il rimanente 20% è scaricabile dall'Irpef nella dichiarazione dei redditi. Tra i paletti va segnalato il limite dell'Isee familiare (che non deve essere superiore a 40mila euro) e l'impossibilità di chiedere il bonus prenotando su piattaforme come Booking o Airbnb. L'agevolazione può essere inoltre usata da un solo componente del nucleo familiare e deve essere spesa in un'unica soluzione presso una struttura ricettiva italiana. Infine, anche la trafila necessaria per chiedere il rimborso (munirsi di Spid e Isee aggiornato) può aver scoraggiato molti potenziali vacanzieri.

Bonus vacanze: le possibili novità contenute nel decreto Sostegni bis 

Ora però il bonus potrebbe cambiare includendo anche i pacchetti acquistabili presso gli operatori del settore turistico. "Quella di estendere l'utilizzo del bonus vacanze, in larga parte inutilizzato, anche presso le agenzie di viaggi ed i tour operator" sarebbe "una buona notizia" ha fatto sapere Gianni Rebecchi, presidente Assoviaggi. Ci si aspetta inoltre che vengano prorogati i termini per presentare le domande. Per migliorare la misura, secondo il presidente di Assoviaggi,sarebbe inoltre "necessario semplificare sia le procedure di accesso da parte dei viaggiatori sia quelle di applicazione da parte delle agenzie di viaggio e tour operator: fondamentale sarebbe la possibilità di utilizzarlo per l'acquisto di pacchetti e servizi turistici così da attivare l'effetto su tutta la filiera del turismo e non solo sul sistema ricettivo". 

Anche per Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori è "positivo che si possa spendere il bonus vacanze anche nelle agenzie di viaggio", e tuttavia la novità potrebbe non bastare "per evitare il flop dello scorso anno. Quello che serve" argomenta Dona, "è un cambio radicale del meccanismo, per evitare, che gli albergatori, o quest'anno anche le agenzia di viaggio, già in profonda crisi, debbano anticipare l'80% del bonus sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, cosa che ha portato lo scorso anno la categoria degli albergatori a boicottare il provvedimento, vista la mancanza di liquidità". "Bisogna che i soldi li metta direttamente lo Stato" spiega il presidente dell'Unc. "Inoltre serve una vera scossa al settore, come l'azzeramento dell'Iva per pacchetti turistici e alberghi". 
 

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