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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Borse: Mib chiude in calo, Mediaset scivola sul fondo

Sull'andamento degli scambi continuano a presare le preoccupazioni in merito alle guerra commerciale tra USA e Cina

(Alliance News) - Piazza Affari chiude la seconda seduta settimanale in calo, mentre gli altri indici europei hanno terminato registrando risultati contrastati. Sull'andamento degli scambi continuano a presare le preoccupazioni in merito alle guerra commerciale tra USA e Cina.

Il FTSE Mib ha terminato gli scambi in calo dello 0,3% a 20.853,84, dopo aver guadangato invece il 2,6% nella seduta precedente.

Tra gli altri indici, il Mid-Cap ha chiuso in calo dello 0,2% a 41.189,24 dopo il rialzo dell'1,3% di lunedì sera in chiusura. Lo Small-Cap ha ceduto lo 0,2% a 21.338,44 mentre nella seduta precedente ha guadagnato l'1,1%. Infine, l'AIM Italia ha terminato in rialzo dello 0,4% a 9.528,10 avendo terminato su dello 0,8% il giorno prima.

Sul fondo del principale indice meneghino finisce Mediaset, che in chiusura registra un calo del 3,3% dopo che il cda ha negato di voler rilevare il restante 48% di Mediaset España non detenuto dalla società di Cologno Monzese.

Segno negativo anche per Leonardo, in perdita dell'1,8%, con il titolo appesantito dalle prese di profitto dopo i rialzi recenti.

Male anche per il comparto bancario, con Banco BPM che cede l'1,5%, Intesa Sanpaolo che flette dell'1,6% e UniCredit che cede l'1,2%, che hanno subito invertito la rotta dopo i rialzi registrati martedì mattina. Inoltre Morgan Stanley lunedì ha tagliato il target price di UniCredit ad EUR18,00 da EUR19,00 con rating 'Overweight'.

Male anche per STMicroelectronics, in calo dell'1,8% e Recordati che cede l'1,6%.

Sul lato opposto si segnala Atlantia, che inverte la rotta rispetto alle perdite registrate nella prima metà della seduta e in chiusura recupera l'1,4%. Il titolo non sembra risentire del fatto che il governo abbia deciso di escludere Autostrade pre l'Italia, controllata di Atlantia, dal progetto di ricostruzione del ponte per il Polcevera a Genova, crollato il 14 agosto, causando la morte di 43 persone. Infatti dopo il riconoscimento di Renzo Piano, che presentando il suo progetto aveva detto di pensare a "qualcuno che costruisca navi", venerdì il consiglio dei ministri approverà un decreto per l'emergenza Genova, con l'affidamento diretto, e quindi senza gara europea, della ricostruzione del Ponte Morandi a Fincantieri, la società controllata da Fintecna-Cassa depositi e prestiti con una quota del 71%.

Seduta positiva anche per Ferrari che raccoglie l'1,5%, dopo aver annunciato in giornata che la controllata italiana Ferrari Spa ha firmato l'accordo preventivo sul Patent Box con l'Agenzia delle Entrate. Ferrari potrà così accedere al regime di tassazione agevolata previsto dal Patent Box. Lo stesso in Italia prevede un regime agevolato per un periodo di cinque anni dal 2015 al 2019. Il beneficio fiscale stimato per il triennio 2015-2017 ammonta a circa EUR139 milioni.

Seguono A2a e Pirelli, in verde entrambi dell'1,2%. Quest'ultima ha annunciato lunedì di aver ceduto venerdì la propria fabbrica di pneumatici Car in Venezuela, situata nella città di Guacara, e tutte le attività detenute nel Paese. L'operazione, che segue il deconsolidamento contabile della controllata venezuelana già avvenuto il 31 dicembre 2015, non ha effetti finanziari sul gruppo.

Tra i pochi titoli bancari in rialzo si segnala Banca Generali, che chiude raccogliendo lo 0,9%.

Seduta caratterizzata dal segno positivo anche per Telecom Italia, su dello 0,3%. Il titolo pare non risentire della bagarre interna tra Elliott e Vivendi. Il fondo americano di Singer ha mostrato segni di distensione verso l'azionista francese e ha comunicato che intende ascoltare le richieste e collaborare con la compagnia bretone. Intanto, il titolo beneficia anche delle indiscrezioni relative a 5G e la cessione di Sparkle. Inoltre Citigroup ha promosso il titolo a 'Neutral' da 'Sell'.

Sul listino delle società a media capitalizzazione quotate sull'indice Mid Cap, finisce sul fondo il titolo di El.En, in perdita dell'8,1%, nel giorno in cui è previsto il rilascio dei conti semestrali. Sul lato opposto invece spicca Parmalat, in rialzo del 3,2%.

Sullo Small Cap, il peggior performer in chiusura è Mediacontech, in flessione del 5,2%, seguito da Eukedos, che perde il 4,4%.

Male anche per Giglio Group, in calo del 3,5%, dopo aver rilasciato in giornata i risultati semestrali. La società ha reso noto che il risultato netto del primo semestre è di EUR900.000, in decremento rispetto a EUR2,0 milioni riportato nello stesso periodo dell'esercizo precedente. Il totale dei ricavi si è attestato a EUR27,4 milioni, in aumento rispetto a EUR21 milioni del primo semestre 2017.

Sull'altro lato dello Small Cap si segnala Banca Intermobiliare, che riflette il sentiment positivo che interessa tutto il comparto creditizio e guadagna il 16,7%. Segue Mondo TV, in verde del 6,7%, nel giorno dei conti della controllata Mondo TV Suisse.

Infine, sull'AIM il peggior performer è Longino&Cardenal, in calo del 4,7%, mentre il miglior performer è Portobello, che in chiusura guadagna il 13,6%.

Sul fronte delle notizie economiche, l'occupazione dell'Eurozona è aumentata dello 0,4% su base trimestrale nel periodo aprile-giugno, allo stesso tasso registrato nel periodo gennaio-marzo e in linea con quanto previsto dagli analisti.

Banca d'Italia ha rilasciato il report "Banche e moneta: serie nazionali", che mostra che nel mese di luglio i prestiti al settore privato in Italia, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti del 2,6% su base annua dopo essere aumentati del 2,5% a giugno.

Chiusura contrastata per le Borse europee, con il CAC 40 di Parigi che ha chiuso in rialzo dello 0,2%, mentre il DAX 30 ha terminato in rosso dello 0,2%.

Il FTSE 100 di Londra ha perso lo 0,1% in chiusura e tra i peggiori performer si segnala il titolo minerario di BHP Billiton, che termina in calo dell'1,2% dopo che Deutsche Bank ha tagliato il rating della società con sede in Australia a ‘Hold’ da ‘Buy’.

A New York, a metà seduta, il Dow Jones è in lieve rialzo dello 0,3%, il Nasdaq guadagna lo 0,4% e l'indice S&P 500 cresce dello 0,2%.

Nel mercato delle valute, alla chiusura delle Borse europee, l'euro è scambiato col dollaro a USD1,1581 rispetto a USD1,1604 registrato al termine degli scambi di lunedì mentre la sterlina vale USD1,2994 contro USD1,3032 di lunedì sera.

Nel commercio di materie prime, il Brent al momento viaggia a USD78,51 al barile contro USD77,38 al barile di lunedì sera. L'oro, invece, ha un valore di USD1.196,20 l'oncia contro USD1.197,22 dell'ultima chiusura.

Nel calendario economico di mercoledì, alle 0900 CET arriverà il PIL della Spagna, seguito alle 1000 CET dalla produzione industriale italiana e alle 1100 CET, sempre dall'Italia, dal tasso trimestrale di disoccupazione. Dall'Eurozona, alle 1100 CET saranno pubblicati le variazioni del livello di occupazione e la produzione industriale di luglio.

Nel pomeriggio, negli Stati Uniti verranno rilasciati alle 1300 CET le domande di mutui, seguito alle 1430 CET dall'indice dei principali prezzi di produzione. Alle 2000 CET sarà pubblicato il Libro Beige.

Nel calendario societario italiano di mercoledì, B&C Speakers, El.En, Intek Group, Irce, IT Way e Vittoria Assicurazioni rilasceranno i risultati semstrali.

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