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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Borse, Mlano in calo: crolla Prysmian per problemi al cavo tra Scozia e Galles

Nella prima seduta della settimana il FTSE Mib chiude in ribasso del 2,4%. Oltre a Prysmian, che perde il 10%, male anche Tenaris e Saipem

(Alliance News) - Chiude in calo il principale indice di Piazza Affari la prima seduta di scambi della settimana, passata tutta in rosso per via delle preoccupazioni legate alla guerra commerciale tra USA e le altre potenze mondiali, Cina ed UE su tutte. Nessun titolo ha registrato un rialzo alla chiusura della sessione di scambi di lunedì.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, domenica ha lanciato nuove minacce contro i partner commerciali americani, chiedendo a tutti i paesi di rimuovere le barriere commerciali e le tariffe e sollevando preoccupazioni sulla potenziale escalation della battaglia commerciale tra gli Stati Uniti e il resto del mondo.

Il Wall Street Journal ha riferito che Trump prevede di impedire a molte aziende cinesi di investire in aziende tecnologiche statunitensi e di bloccare le esportazioni aggiuntive di tecnologia verso la Cina.

Il FTSE Mib chiude in ribasso del 2,4% a 21.355,19 dopo aver guadagnato l'1,0% alla chiusura della seduta di venerdì.

Fra gli altri indici, il Mid-Cap cede l'1,2% a 41.005,49 dopo aver terminato in verde dell'1,3% venerdì sera. Lo Small-Cap perde l'1,3% a 22.063,88 rispetto alla chiusura della sessione precedente con un positivo dello 0,4%. Infine, l'AIM Italia chiude in perfetta parità a 9.547,73 mentre venerdì era in rialzo dello 0,3%.

A chiudere in calo è la maggior parte delle blue chip quotate a Piazza Affari, ma Prysmian è di gran lunga il peggior performer, con un ribasso del 10% a fine giornata.

Oggi, il cda di Prysmian si è riunito in via d'urgenza per esaminare le implicazioni di talune problematiche in relazione alla funzionalità del cavo di collegamento sottomarino tra Scozia e Galles denominato WesternLink, oggetto di un contratto di fornitura a favore di NGET/SPT Upgrades Limited. Il cda stima che la società possa essere chiamata a sostenere costi aggiuntivi per una somma di circa EUR50 milioni.

Cala anche Unipol, col mercato che ha smaltito l'euforia dello scorso fine settimana dopo l'acquisto di 15,6 milioni di azioni Bper - con il management del gruppo assicurativo che ha precisato di voler arrivare a circa il 19,9% del capitale della banca emiliana -, e che perde il 6,2% a fine giornata.

La controllata UnipolSai, invece, registra un ribasso pari al 2,8% a fine seduta.

Male anche STMicroelectronics, giù del 4,8% alla chiusura di Piazza Affari di oggi, con le continue minacce di una guerra commerciale tra gli USA e le controparti principali mondiali che affossa il sentiment sul titolo. Gli Stati Uniti rappresentano uno dei mercati di riferimento per la società dei semiconduttori, il cui titolo ha perso il % a fine seduta lunedì.

In rosso pure i petroliferi, con Tenaris e Saipem giù rispettivamente del 4,3% e del 3,8%, e le banche, con Bpm peggior istituto di credito, in calo del 3,6% lunedì sera.

In positivo nessun titolo, con le utilities che però registrano cali più contenuti: Terna cede lo 0,3%, come Snam mentre ItalGas perde lo 0,5% e la grande protagonista di giornata, A2A, cede l'1,9%. E' stato stipulato lunedì l'atto di fusione per incorporazione in Acsm-Agam di A2A Idro 4 Spa, Aspem, Aevv Energie, Acel Service, Aevv e Lrg, che darà vita alla più grande multiutility del nord Italia.

Inoltre, è stato stipulato anche l'atto di scissione parziale di A2A Energia Spa a beneficio di Acsm-Agam. Gli atti sono stati sgilati in attuazione delle delibere di fusione e di scissione assunte dagli organi competenti di ciascuna delle menzionate società.

Fuori dal Mib, tra le small, proprio Acsm-Agam ha chiuso in calo dell'1,6% dopo l'annuncio della creazione della più grande multiutility del nord Italia.

Tra le società a media capitalizzazione, invece, ottima performance di Piaggio, su dell'8,4% a fine seduta. A trainare il titolo della società della Vespa non è tanto la notizia della comessa ottenuta sul finire della scorsa settimana da Poste Croazia per la fornitura di 250 Scooter Liberty Delivery quanto per le stime positive di diversi broker che vedrebbero di buon occhio lo spin off di alcuni brand del gruppo.

Sull'AIM, invece, si segnala la sospesione di Prismi, in rialzo di oltre il 10% a fine giornata, per via di eccesso di rialzo. Anche in questo caso, le annotazioni dei broker sul futuro della società hanno giocato un ruolo decisivo sul sentiment degli operatori di Borsa.

Sul fronte delle notizie economiche, a giugno l'indice IFO sulla fiducia delle imprese tedesche è sceso ancora a 101,8 da un precedente 102,3, circa, in linea con le previsioni. A cedere, è la valutazione sulla situazione corrente che passa a105,1 da un precedente 106,1, si tratta di un minimo da maggio 2017. Le attese, invece, restano stabili a 98,6.

In Europa, il FTSE 100 di Londra cede il 2,2%, il CAC 40 di Parigi perde l'1,9% e il DAX di Francoforte registra un ribasso del 2,1%.

Nel dettaglio, a Londra, il titolo di Carnival è tra i peggiori a fine seduta, registrando un ribasso di oltre il 10%. La compagnia di navi da crociera ha dichiarato che per il secondo trimestre chiuso a maggio, l'utile netto è salito a USD561 milioni rispetto ai USD379 milioni dell'anno precedente. L'utile netto rettificato, esclusi i movimenti di derivati sui carburanti non realizzati e gli altri oneri, è anch'esso aumentato a USD489 milioni rispetto ai USD378 milioni dell'anno precedente.

A New York, al momento, il Dow cede l'1,2% a 24.294,46, il Nasdaq perde l'1,8% a 7.552,70 e l'S&P 500 segna un ribasso dell'1,2% a 2.723,21.

Nel Forex, a fine seduta lunedì, l'euro scambia col dollaro a USD1,1696 rispetto a USD1,1636 registrato alla chiusura della seduta precedente mentre la sterlina passa di mano col biglietto verde a USD1,3274 rispetto a USD1,3272 della chiusura di venerdì.

Nel commercio di materie prime, il brent viaggia a USD74,41 al barile contro USD74,04 al barile di venerdì mentre l'oro vale USD1.267,26 l'oncia contro il valore di USD1.269,30 l'oncia registrato alla chiusura della seduta precedente.

Il calendario macro di martedì non prevede rilevanti notizie in arrivo dall'Eurozona, eccezion fatta per il report sulla povertà in Italia alle 1000 CET. Negli USA, invece, alle 1455 CET verrà reso noto l'indice Redbook, seguito alle 1600 CET dala fiducia dei consumatori e dall'indice manifatturiero della Fed di Richmond. Alle 2230 CET, invece, saranno rese note le scorte settimanali di petrolio.

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