rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Italia

Borsa, Mib inverte i guadagni iniziali: male le banche

Soffre ancora il comparto bancario, su cui pesa l'abbassamento del rating sull'intero settore da 'Overweight' a 'Neutral' da parte di Citigroup a causa dell'incertezza nel contesto politico italiano

LONDRA (Alliance News) - Piazza Affari tenta il recupero dalle pesanti perdite dello scorso venerdì "nero", dovute all'approvazione della manovra che ha fissato il tetto del rapporto deficit-Pil al 2,4% per i prossimi tre anni, ma poi scivola in territorio negativo nelle operazioni del tardo pomeriggio, invertendo la direzione al rialzo mostrata durante la sessione.

Soffre ancora il comparto bancario, su cui pesa l'abbassamento del rating sull'intero settore da 'Overweight' a 'Neutral' da parte di Citigroup a causa dell'incertezza nel contesto politico italiano, e l'ampliamento del decennale italiano con il Bund tedesco, oggi ancora sopra quota 270 punti, con il decennale italiano al 3,214% di rendimento.

In giornata, prima prova europea dopo il Def per il Ministro del Tesoro, Giovanni Tria, atteso all'Eurogruppo per gli incontri con i commissari europei, Dombrovskis e Moscovici, dove verranno discussi i punti di bilancio proprosti dalla coalizione di governo giovedi scorso. Tria aveva dichiarato ieri che grazie alla Manovra il rapporto debito/pil scenderà di un punto l'anno per i prossimi tre anni sulla base di una crescita prevista tra l'1,6% nel 2019 e l'1,7% nel 2020.

L'azzardo alla prova dell'Europa (e spunta una clausola taglia spesa) 

Oggi, inoltre, è iniziato il rallentamento degli acquisti dei titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea, nell'ordine di 15 miliardi al mese rispetto alla velocità di marcia precedente, iniziata nel 2015, al regime medio di EUR30 miliardi.

Il FTSE Mib ha terminato la prima seduta di settimana in rosso dello 0,5 % a 20.609,99, dopo la chiusura in caduta del 3,7% di venerdì. Il Mid-Cap termina in rialzo dello 0,1% a 40.475,40 mentre ha perso il 2,2% al termine della seduta di scambi precedente. Lo Small-cap ha perso lo 0,7% a 20.854,02 rispetto alla flessione del 2,2% dell'ultima chiusura. Infine, l'AIM flette dello 0,7% a 9.378,23 punti dopo aver ceduto lo 0,9% nell'ultima chiusura della settimana.

Tutte le banche sul fondo del paniere principale, ad eccezione di Finecobank, su dello 0,6%, e Mediolanum, in verde dello 0,1%. Banco BPM, la peggiore del settore, accelera le perdite verso la chiusura e termina in calo del 5,7%. Segue UBI, giù del 4,6%. Forti perdite anche per Intesa e BPER, in calo entrambe del 3,9%.

Sul Mib, corrono soprattutto i petroliferi e i titoli industriali, grazie all'intesa raggiunta in extremis per il nuovo trattato commerciale che sostituirà il Nafta tra Usa-Messico-Canada, denominato USMCA. Buzzi Unicem chiude in rialzo del 3,6%, Tenaris sale del 2,7% e Saipem termina con un guadagno dell'1,7%. Gli ultimi due titoli hanno beneficiato inoltre dell'aumento continuo del greggio, ai massimi in quattro anni.

Bene anche i titoli degli Agnelli, con FCA in rialzo del 2,3% sulla scia dell'accordo USA-Canada.

Tra le società a media capitalizzazione, a trascinare in ribasso il listino sono ancora i titoli del comparto creditizio, con Banca Ifis che in chiusura cede il 7,4%, Monte dei Paschi che perde il 4,0% e Creval che lascia sul terreno il 3,2%.

Gli industriali fanno bene anche sul Mid-Cap, con Fincaniteri, la migliore, che in chiusura di scambi porta a casa il 2,2%, e Cementir Holding in rialzo dell'1%.

Sullo Small-Cap, Astaldi è stato sospeso per volatilità dopo il calo teorico di quasi il 55%. Venerdì mattina, il gruppo ha comunicato con una nota che "il protrarsi della procedura di vendita del Terzo Ponte sul Bosforo, determinato dalle vicende politiche ed economico-finanziarie che hanno interessato la Turchia nel corso del 2018, ha imposto di adeguare il complessivo piano di rafforzamento patrimoniale e finanziario presentato al mercato, e per questo il Cda ha valutato e deliberato di presentare una domanda di concordato preventivo "con riserva"".

Scivolano sul fondo anche Bialetti, in calo del 6,2%, e Carige, in perdita del 4,7%.

Sostanziali guadagni, invece, per Fiera Milano e CHL, rispettivamente in rialzo del 9,5% e del 7,2%.Tra le PMI, Alfio Bardolla cede il 9,8% prima di venir sospeso per volatilità nel primo pomeriggio ed essere riammesso verso la chiusura degli scambi. Segue Energica Motor Company, con perdite del 7,5%.

Dall'altra parte del listino, Lucisano Media Group termina gli scambi con un guadagno dell'8,1%.

Sul fonte delle notizie economiche, il settore manifatturiero italiano ha registrato una stagnazione a settembre, con la produzione e i nuovi ordini in leggera contrazione rispetto al mese precedente, come mostrato da un report di IHS Markit pubblicato lunedì mattina. L'Indice PMI di IHS Markit del settore manifatturiero italiano, un indicatore a numero singolo degli sviluppi delle condizioni generali del settore, a settembre ha raggiunto il valore di 50,0 punti, in leggera discesa da 50,1.

Il tasso mensile di disoccupazione in Italia registra una diminuzione ad agosto, come hanno mostrato gli ultimi dati rilasciati dall'Istat lunedì mattina. Il tasso di occupazione è in ripresa e raggiunge il 59%, mentre la disoccupazione scende sotto la soglia del 10%. Con l'ulteriore calo di agosto, la disoccupazione torna ai livelli dell'inizio del 2012. Il tasso mensile di disoccupazione ad agosto è pari al 9,7%, da confrontare con il 10,2% rivisto al ribasso a luglio. Gli economisti si aspettavano invece che il tasso aumentasse al 10,5%.

Nell'Eurozona, invece, secondo i dati Euostat, il tasso di disoccupazione destagionalizzato è pari all'8,1% ad agosto, in lieve calo rispetto all'8,2% del mese precedente e al 9,0% registrato dodici mesi prima. Si tratta del tasso più basso registrato nell'area dell'euro dal novembre 2008.

Il PMI del settore manufatturiero, nell'Eurozona, è calato lievemente allo 53,2 a settembre, rispetto al 53,3 registrato ad agosto, come mostrato da un report di IHS Markit pubblicato lunedì mattina. Il dato previsto dagli analsiti era una conferma al 53,3.

Passando alle Borse europee, il CAC 40 di Parigi chiude in rialzo dello 0,2%, il DAX 30 a Francoforte guadagna lo 0,6%, mentre il FTSE 100 di Londra è in rosso dello 0,5% sulle crescenti tensioni all'interno del governo britannico per una no deal brexit mentre si avvicina la data prefissata per l'uscita del Regno Unito dal blocco UE.

A Wall Street, continua il rally dello Standard&Poor's 500, dopo che il listino ha terminato il terzo trimestre lo scorso venerdì con la miglior performance dal 2013. Il Nasdaq è in rialzo dello 0,5%, il Dow Jones è in positivo dell'1%, mentre l'S&P 500 avanza dello 0,7%.

Nel Forex, la moneta unica continua a cedere terreno contro il biglietto verde dopo che Washington e Ottawa hanno raggiunto il nuovo accordo di libero scambio. L'euro vale USD1,1580, in calo rispetto a USD1,1626 registrato venerdì in chiusura, mentre la sterlina torna intorno ai minimi fissati intorno a USD1,30, e ha un valore di USD1,3050 rispetto a USD1,3049 della precedente seduta.

Nel mercato delle commodities, il prezzo del greggio supera USD83 al barile a causa dei crescenti rischi geopolitici, tra cui le sanzioni statunitensi sull'Iran, che entreranno in vigore il prossimo 4 novembre. I prezzi rimangono alti anche per interruzioni dell'offerta in luoghi come il Venezuela e la recente decisione dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e dei suoi alleati di lasciare la produzione invariata. Il Brent ha un valore di USD83,58 in rialzo rispetto al valore di USD82,60 registrato venerdì in chiusura di seduta.

Un'oncia d'oro scambia a USD1.192,33 rispetto a USD1.191,61 registrato all'ultima chiusura degli scambi precedente.

Nel calendario economico di martedì, veranno pubblicati i dati sull'indice dei prezzi alla produzione dell'Eurozona per il mese di agosto alle 11:00 CET, mentre è ancora da fissare il vertice dei Ministri delle Finanze dell'area UE. 

Dal Regno Unito verranno rilasciati i dati dell'indice nazionale dei prezzi delle case per il mese di settembre alle 0800 CET mentre alle 1030 CET verrà pubblicato l'indice PMI del settore costruzioni sempre per settembre.

Nel pomeriggio, dagli Stati Uniti, è previsto per le 1800 CET il discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, mentre alle 2230 CET sono previste le scorte settimanali di petrolio.

Nel calendario societario italiano, non sono previsti eventi in programma

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Borsa, Mib inverte i guadagni iniziali: male le banche

Today è in caricamento