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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Borse, Piazza Affari in ripresa: bene i petroliferi

Nonostante lo spread e il continuo braccio di ferro tra governo e Ue, Milano chiude la seconda seduta della settimana con un +1,1%

(Alliance News) - Piazza Affari riesce a chiudere in territorio positivo la seconda seduta di scambi della settimana, invertendo la rotta delle perdite che avevano contraddistinto buona parte della giornata.

Gli investitori hanno continuato comunque a mostrarsi nervosi sia per il rendimento dei titoli di stato sia per lo spread, pericolosamente in area 300 punti. Dopo un'apertura in leggero ribasso, lo spread tra i Btp a 10 anni e gli omologhi Bund tedeschi si è attestato intorno ai 299 punti. I rendimenti del decennale sono sempre elevati, al 3,54%.

Secondo le dichiarazioni di un trader, riportate da Francesco Bonazzi nell'Affari in Piazza di martedì, "fin quando lo spread tra il titolo a 2 anni e quello a 10 anni resta sotto i 200 punti base l'allarme rosso non scatta". Un altro trader fa notare come "ormai, con il mercato dei Cds così poco liquido, è questo differenziale da guardare con maggior attenzione".

Persino il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha cambiato vocabolario e oggi è sembrato per la prima volta parlare più da politico che da tecnico, quando ha rimarcato che "L'Italia si trova in una situazione di ritardo nella crescita dell'economia e dell'occupazione, un ritardo non più accettabile a dieci anni dall'inizio della crisi".

A Milano, il FTSE Mib chiude in rialzo dell'1,1% a 20.062,25 punti dopo aver chiuso la prima sessione di settimana in calo del 2,4%.

Tra gli indici minori, il Mid-Cap cede lo 0,5% a 37.701,51 punti dopo aver terminato in calo del 2,7% la prima seduta della settimana. Lo Small-Cap flette dello 0,4% a 19.736,47 punti rispetto al negativo di 2,7% di lunedì. Infine, l'AIM, dopo aver chiuso gli scambi in flessione dell'1,2% la sera prima, è in rosso dello 0,2% a 9.136,39 punti.

Risentendo solo in parte della pressione del differenziale tra Btp e Bund teutonici, i bancari chiudono la seduta contrastati. Banco BPM sale dell'1,1% Intesa del 2,2% e UniCredit dell'1,2% mentre Bper cala del 2,0% e Banca Generali perde l'1,0%.

Buzzi sale dello 0,8% mentre Pirelli è su dell'1,9%. Questa mattina, la società delle gomme per auto ha comunicato che è stato finalizzato il closing con il Gruppo XIXIH per l'acquisizione di una partcipazione del 49% della jv che detiene, tramite la società Jining Shenzhou Tire, un nuovo stabilimento di produzione di pneumatici Consumer in Cina.

Come anticipato già ad agosto, l'investimento prevede l'acquisto di una partecipazione del 49% nella jv per un valore di EUR65,0 milioni. Pirelli avrà la gestione operativa dell’impianto, nonchè il diritto di incrementare la quota fino al 70% nel periodo compreso tra gennaio 2021 e dicembre 2025.

Anche i titoli oil viaggiano in verde, con Tenaris che guida il comparto e il paniere con un rialzo del 3,4%, seguita da Eni e da Saipem con rialzi rispettivi del 2,6% e del 3,3%.

In rosso, sul fondo del Mib, scivolano Azimut e Prysmian, giù rispettivamente dell'1,0% e dell'1,1% mentre Atlantia cede l'1,4%.

Tra le società a media capitalizzazione, Aeroporto Marconi di Bolognaguadagna il 6,0%, Cir sale del 3,5% e Geox è su dell'1,8%.

Calano Amplifon e Biesse, giù del 3,0% e del 4,4% rispettivamente.

Astaldi resta tra le migliori nello Small Cap con un rialzo del 21,5%, StefanelRisanamento guadagnano invece il 9,3% e il 16,7%.

Sul fondo del listino, Gequity e Banca Intermobiliare calano rispettivamente del 5,5% e del 5,4%.

Agatos è tra i migliori delle PMI di Piazza Affari, su del 5,9%, mentre Mondo Tv France cede il 5,0% e CFT flette dello 0,5%.

Tra gli spunti economici di giornata, il Fondo Monetario Internazionale ha rivelato che le previsioni di crescita dell'Italia sono inferiori a quelle del report WEO dell'aprile 2018, stimata all'1,2% per il 2018 e all'1,0% nel 2019. L'FMI ha inoltre peggiorato le previsioni sul rapporto deficit-pil e su quello debito-pil.

In Europa, il parigino CAC 40 guadagna lo 0,4%, mentre il tedesco DAX 30 sale dello 0,3%.

A Londra, il FTSE 100 avanza dello 0,1%. Tra i migliori, Royal Mail guadagna il 4,1%, Evraz il 2,8% e Tesco il 2,5%.

A New York, a metà seduta, il Dow Jones è in rialzo dello 0,1%, il Nasdaq è in verde dello 0,7% e l'indice S & P 500 è in crescita dello 0,3%.

Nel Forex, alla chiusura degli scambi di martedì, la moneta unica ha un valore di USD1,1470 rispetto a USD1,1475 registrato alla chiusura di lunedì. La sterlina vale invece USD1,3090 contro USD1,3055 dell'ultima chiusura.

Nel commercio di materie prime, il Brent viene scambiato a USD84,70 al barile contro USD83,48 al barile di ieri sera mentre un'oncia d'oro vale USD1.188,43 contro USD1.189,20 dell'ultima chiusura.

Nel calendario economico di mercoledì, dal Regno Unito alle 1030 CET saranno pubblicate le stime sul Pil. In Francia, l'indice sulla produzione industriale sarà reso noto alle 0945 CET, mentre in Italia l'Istat renderà pubblico l'analogo inicatore alle 1000 CET.

Nel pomeriggio, dagli Usa arriveranno i dati settimanli MBA sui mutui alle 1300 CET, l'indice dei prezzi alla produzione alle 1430 CET e le scorte dei rivenditori all'ingrosso alle 1600 CET.

Nel calendario societario italiano si attendono i risultati di Pierrel.

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