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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Regno Unito

Brexit, Borse nel panico: "E' Capitulation day"

La sterlina crolla. Milano affonda. Standard & Poor's minaccia un taglio del rating di Londra. La Banca d'Inghilterra prova a salvare il salvabile: "Pronti 250 miliardi per garantire liquidità"

LONDRA (UK) - L'addio del Regno Unito all'Unione europea ha causato un vero e proprio terremoto sui mercati finanziari di tutto il mondo. Il panico generale ha trascinato giù gli indici delle piazze asiatiche con la borsa di Tokyo che ha chiuso a -7,9% e 14,952 punti, mentre Hong Kong ha perso il 4,3% e Shanghai l'1,2%.

EUROPA NEL CAOS - Catastrofiche le previsioni per le borse europee che si aggirano tutte intorno al -10%. La vittoria del Leave, inoltre, aumenta l'avversione al rischio sul mercato dei cambi: la sterlina crolla a 1,339 sul dollaro con una perdita del 30% del suo valore e un immediato effetto sul cross euro/dollaro, con il biglietto verde che rimonta fino a 1,0959 sulla moneta unica.

LA SITUAZIONE - Standard & Poor's ha definito "insostenibile" il rating massimo di AAA detenuto da Londra e già si parla di un possibile taglio. Dal canto suo la Banca d'Inghilterra ha annunciato che intraprenderà "tutti i passi necessari" ad assicurare la stabilità monetaria ed economica del Paese. Sul mercato dei titoli di Stato dell'Eurozona, invece, i prezzi dei bond segnalano un crollo dei rendimenti sul debito pubblico tedesco. Dopo la Brexit il mercato cerca riparo nei titoli di Stato dei Paesi considerati più sicuri, in primis sul debito pubblico della Germania. Il rendimento del Bund decennale tedesco è scivolato fino a -0,175%, si tratta del nuovo minimo storico.

SERVONO SOLDI - Il governatore della Banca d'Inghilterra (BoE) Mark Carney ha intanto dichiarato che l'istituzione è pronta a iniettare 250 miliardi di sterline (326 miliardi di euro) in fondi aggiuntivi per garantire liquidità sufficiente per il funzionamento dei mercati in seguito alla vittoria del "Brexit". La banca centrale britannica è "anche in grado di fornire una notevole liquidità in valuta estera, se necessario", ha aggiunto Carney in un discorso televisivo.

A MILANO E' "CAPITULATION DAY" - Con metà dei titoli sospesi l'indice della Borsa di Milano non riesce ad aprire. Il Ftse Mib segna un ribasso teorico di -8,5%, un numero migliore rispetto alle prime battute quando viaggiava a -14,60%. Tra i titoli che hanno aperto e subito sono stati sospesi al ribasso, Intesa SanPaolo -23,9% e Unicredit -23,20%. Pesante Telecom -12%. "L'andamento è da Capitulation Day per cui sfogato il ribasso, si potrebbero prospettare diverse occasioni di acquisto", spiega un trader.

AGGIORNAMENTI - ORE 10.20: A Milano l'indice Ftse Mib perde l'11%, con i titoli bancari a picco dopo essere stati a lungo sospesi per eccesso di ribasso. Londra arretra del 5% e migliora dopo l'annuncio delle dimissioni del premier David Cameron. Francoforte va giù del 6,4% e Parigi del 7,9%. 

AGGIORNAMENTI - ORE 12: A picco anche l'euro, che se ieri notte era salito fino a 1,14 dollari - sempre sulla base delle menzognere previsioni di sconfitta della Brexit - quando si è invece delineata la vittoria dei no all'Ue è caduto fino a 1,09 dollari, per poi limare solo parzialmente le perdite a 1,1129 a metà mattina, sui minimi da marzo. Piovono vendite anche sul petrolio, riportando il barile sotto i 48 dollari, e specularmente l'oro è risalito sugli scudi schizzando sopra quota 1.300 dollari l'oncia. Stessa dinamica su altri beni considerati rifugio, come i Bund della Germania con tassi di nuovo in compressione a livelli sempre più negativi. All'opposto si registrano vendite, non drammatiche, sui Btp italiani con cui inevitabilmente si riallagra lo spread: fino a 182 punti in aperture, poi a quota 156 a tarda mattina a fronte di 131 punti ieri a fine contrattazioni.

AGGIORNAMENTO ORE 14: Non si placa l'ecatombe dei mercati scatenata dal voto a favore della Brexit. Nel pomeriggio a Milano il Ftse-Mib aggrava le perdite al meno 10,66 per cento, mentre alla Borsa di Londra il Ftse accusa un meno 4,45 per cento, tutto sommato la piazza londinese sembra risentire meno del salto nel buoi delle altre Borse Ue: Parigi segna un meno 8,85 per cento, Francoforte meno 7,27 per cento. Ma la sterlina accusa duramente il colpo: dopo esser collassata da 1,50 a 1,32 dollari, sui minimi dal 1985, la valuta britannica ritraccia solo modestamente a 1,3671 dollari. In pesante caduta anche l'euro, a 1,1046 dollari nel pomeriggio.

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