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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Buste di plastica a pagamento anche in farmacia: "Siamo costretti ad adeguarci"

Non solo supermercati e negozi. Anche le farmacie non potranno più fornire gratuitamente le borse di plastica alla clientela. Federfarma: "Importo di carattere simbolico grazie al buonsenso dei farmacisti"

Sacchetti a pagamento: ecco una delle novità indesiderate del 2018. Oltre agli aumenti di luce, gas e pedaggi autostradali, dall'1 gennaio 2018 per i contribuenti ci sarà anche il costo per le borse di plastica. E non vale soltanto per supermercati e negozi: anche le farmacie non potranno più fornire gratuitamente le borse di plastica alla clientela, in quanto il prezzo di vendita di qualunque tipo di borsa di plastica fornita alla clientela deve risultare dallo scontrino o fattura. L'obbligo viene introdotto sia per le borse di plastica per gli alimenti sfusi sia per quelle biodegradabili e compostabili. La legge stabilisce anche multe da 2.500 euro a 25.000 euro per gli esercenti che non rispettano la nuova norma.

Sacchetti di plastica a pagamento anche in farmacia 

Come detto, dal 1° gennaio 2018 la più importante novità pratica per la farmacia sarà rappresentata dall’impossibilità di fornire gratuitamente le buste di plastica alla clientela, in quanto il prezzo di vendita di qualunque tipo di borsa di plastica fornita alla clientela deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti trasportati per il loro tramite. QuotidianoSanità parla di tre gruppi diversi di sacchetti. Il primo gruppo è quello delle borse per alimenti sfusi (ossia a diretto contatto con gli alimenti), come ad esempio le erbe officinali in taglio tisana. Il secondo gruppo è quello costituito dalle borse biodegradabili e compostabili che riguarda direttamente le farmacie in quanto si tratta di quelle borse che solitamente vengono fornite al cliente dalla farmacia per consentire il trasporto dei diversi prodotti acquistati (medicinali, cosmetici, integratori, prodotti per l’infanzia, ecc.).

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Anche queste borse di plastica biodegradabili e compostabili non possono essere distribuite a titolo gratuito e a tal fine il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d'acquisto delle merci o dei prodotti imballati per il loro tramite. Infine il terzo gruppo di buste di plastica che normalmente è costituito dalle borse di plastica riutilizzabili che rispondono esclusivamente ai requisiti tecnici corrispondenti a quelli indicati dal precedente D.M. 18.3.2013. La legge stabilisce che venga comminata una sanzione amministrativa da 2.500 euro a 25.000 euro all’esercente che non è in regola con la voce di spesa relativa, appunto, al sacchetto nel documento fiscale di vendita.

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L'importo richiesto agli utenti in farmacia: parla Federfarma Verona

"Siamo costretti ad adeguarci alla nuova normativa, ma sottolineo che l’importo richiesto agli utenti sarà di carattere simbolico grazie al buonsenso dei farmacisti – afferma Arianna Capri, vicepresidente Federfarma Verona -.  Non si tratta in alcun modo, da parte delle farmacie, di una forma di guadagno sui sacchetti il cui importo al pubblico è ovviamente comprensivo di Iva. Per un’informazione corretta sono già pronti dei cartelli esplicativi realizzati da Federfarma che vengono apposti nelle farmacie di Verona e provincia già da queste ore, mentre invito tutti a fare una riflessione. Portarsi da casa una sporta riutilizzabile contribuisce, e non solo in farmacia, alla salvaguardia della natura in una corretta ottica di riduzione dell’inquinamento". 

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