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Martedì, 23 Aprile 2024
Impennata senza freni

Carburanti, nuovo balzo per i prezzi: benzina sopra i 2 euro

Secondo i dati del Mise, il prezzo della benzina è aumentato di 3,41 centesimi al litro nel giro di una settimana. Gli aumenti non risparmiano gasolio e Gpl. Associazioni sul piede di guerra: ''Rincari da record, a Natale rischio ''gelata'' dei consumi''

L'impennata dei prezzi dei carburanti non accenna a fermarsi: secondo i dati aggiornati del ministero dello Sviluppo economico sulla settimana appena trascorsa, il prezzo medio settimanale della benzina sale a 1,749 euro al litro, con un aumento di 3,41 centesimi rispetto alla settimana precedente. Una crescita che ha coinvolto anche il gasolio, che con un balzo di + 5,18 centesimi arriva  quota 1,613 euro al litro, e il Gpl, 0,83 euro, +4,53 centesimi. Nel frattempo, con il Brent che ritorna vicino a quota 85 dollari, le quotazioni dei prodotti raffinati in Mediterraneo aumentano, con le conseguenze che vanno a poi a 'pesare' sui prezzi alla pompa. Secondo la Staffetta Quotidiana si registra inoltre un nuovo aumento per i prezzi del Gnl alla pompa che sale di 33 centesimi a 1,822 euro/kg.   

Benzina, diesel e Gpl: i prezzi aggiornati

Intanto le medie dei prezzi dell'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico vedono la benzina self service a 1,750 euro/litro (+1 millesimo, compagnie 1,756 pompe bianche 1,734), il diesel a 1,615 euro/litro (+1, compagnie 1,620, pompe bianche 1,603). il Gpl servito a 0,823 euro/litro (+2, compagnie 0,832, pompe bianche 0,810) e il metano servito a 1,648 euro/kg (+3, compagnie 1,704, pompe bianche 1,600). Sulle autostrade - continua la Staffetta - la benzina in modalità servito si attesta abbondantemente oltre quota 2 euro, a 2,048 euro, mentre a questo tetto si avvicina il gasolio (servito 1,954). Ieri le quotazioni dei prodotti raffinati in Mediterraneo avevano chiuso con la benzina a 534 euro per mille litri (+4 euro) e il diesel a 531 euro per mille litri (+6).

Assoutenti: ''Nuovo record, crescita senza sosta''

I continui aumenti hanno ovviamente innescato le reazioni delle associazioni dei consumatori. Secondo Assoutenti, questa crescita rischia di determinare una ''gelata'' sui consumi di Natale, portando le famiglie a tagliare le spese in occasione delle prossime festività: ''Siamo in presenza di una vera e propria emergenza, perché gli incrementi dei listini dei carburanti hanno effetti negativi sull'intero sistema economico - spiega il presidente Furio Truzzi - Oltre ad aggravare la spesa degli italiani per i rifornimenti, il caro-benzina determina maggiori costi in capo a industrie e imprese, causa aumenti dei prezzi al dettaglio e ha ripercussioni sull'inflazione. Famiglie e attività produttive sono così schiacciate dall'escalation dei prezzi di benzina e gasolio, ed è necessario un intervento del Governo perché, senza misure per contenere la crescita dei prezzi, il potere d'acquisto dei cittadini subirà un duro contraccolpo e le conseguenze si faranno sentire direttamente sui consumi di Natale, che potrebbero subire un drastico taglio''.

''È necessario quindi intervenire sulla tassazione che vige sui carburanti, tagliando Iva e accise in modo da contenere la crescita dei listini e limitare gli effetti indiretti del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati e sui costi per industria e imprese'' conclude Truzzi.

Codacons:''Ondata di rincari per il Ponte di Ognissanti''

Ondata di rincari per i carburanti in occasione del Ponte di Ognissanti. Lo denuncia il Codacons, che segnala "una raffica di incrementi dei listini in occasione della ricorrenza dell'1 novembre, con la benzina che supera in numerosissimi distributori della penisola la soglia psicologica dei 2 euro al litro". Come spiega infatti il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi, "da nord a sud Italia si sono registrati nelle ultime ore ulteriori rincari dei listini alla pompa, con la benzina che oramai in modalità servito viaggia già oltre i 2 euro al litro. Aumenti che hanno aggravato la spesa degli italiani che si sono spostati in auto in occasione del Ponte dell'1 novembre e che portano un pieno di verde o di gasolio a costare oggi circa 20 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2020".

"A causa del caro-benzina una famiglia media spende oggi circa 430 in più su base annua - calcola il Codacons - solo per i maggiori costi di rifornimento, conto purtroppo destinato a salire nelle prossime settimane a causa dell'escalation dei listini alla pompa. Gli effetti di tale situazione rischiano di essere devastanti per le tasche dei cittadini e avranno ripercussioni negative sul potere d'acquisto dei consumatori e sui consumi di Natale, con danni per imprese, industria ed economia nazionale. Il Governo, che resta a guardare e non interviene appare inadempiente, e non dimostra interesse a tagliare Iva e accise sui carburanti per non rinunciare agli enormi introiti per le casse statali garantiti dalle tasse su benzina e gasolio", conclude il presidente Codacons.

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