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Sabato, 20 Aprile 2024
L'allarme

Cereali e mangimi troppo cari: un allevamento su quattro a rischio

La decisione dell'Ungheria di ostacolare le esportazioni nazionali di cereali, soia e girasole ha pesanti conseguenze anche per l'Italia. Coldiretti: "Decisione che compromette il mercato unico e mina le fondamenta stesse dell`Unione Europea"

Con la decisione dell'Ungheria di ostacolare le esportazioni nazionali di cereali, soia e girasole, in Italia è a rischio un allevamento su quattro. Ungheria e Ucraina rappresentano infatti i primi due fornitori di mais dell`Italia. E' l'allarme lanciato dal presidente della Coldiretti Ettore Pradini, che denuncia "il comportamento irresponsabile di un Paese che fa parte dell`Unione Europea come l`Ungheria" che ha bloccato anche l'export di grano e altri cereali come segale, orzo, avena e quello di semi di soia e di girasole fino al 22 maggio.

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"E' stata notificata a Bruxelles una decisione che compromette il mercato unico e mina le fondamenta stesse dell`Unione Europea", afferma Prandini nel sollecitare "un opportuno intervento della Commissione europea per fermare comportamento assurdo ed assicurare il regolare funzionamento del mercato unico".

Dall'Ungheria sono arrivati in Italia ben 1,6 miliardi di chili di mais nel 2021 mentre altri 0,65 miliardi di chili dall'Ucraina per un totale di 2,25 miliardi di chili, che rappresentano circa la metà delle importazioni totali dell'Italia che dipende dall`estero per oltre la metà del proprio fabbisogno. "Siamo di fronte a una nuova fase della crisi, dopo l`impennata dei prezzi arriva il rischio concreto di non riuscire a garantire l'alimentazione del bestiame" avverte Prandini.

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