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Giovedì, 18 Aprile 2024
Soldi

Cashback addio?

"Non la vedrei come una misura strutturale": le parole ministro dell'Economia, Daniele Franco, suonano come un macigno sul futuro della misura simbolo che non entusiasma Draghi. Già sospeso da luglio, il cashback non dovrebbe più tornare nel 2022, tranne (forse) che solo in una versione light per chi ha un Isee sotto una certa soglia

Il cashback è stato "uno strumento importante" per spingere le persone "verso i pagamenti elettronici" ma "non la vedrei come una misura strutturale". Così ha parlato il ministro dell'Economia, Daniele Franco, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, sulla Nota di aggiornamento al Def. Quale futuro per una delle misure simbolo del governo Conte?

Il cashback nel 2022 forse non tornerà

Il cashback è stato sospeso dalla fine di giugno (permettendo alle casse pubbliche un risparmio stimato di oltre un miliardo), coloro che hanno accumulato importi per i pagamenti realizzati tra l’1 gennaio e il 30 giugno 2021 hanno ricevuto i rimborsi spettanti sul 10% delle spese effettuate, nei primi sei mesi dell’anno, tramite carta o bancomat nei negozi, fino a un massimo di 150 euro totali. Poi c'è anche il Super Cashback, il premio di 1.500 euro assegnato ai primi 100mila utenti che hanno fatto più transizioni nell’arco dei 6 mesi: in quel caso il pagamento arriva entro la fine di novembre.

I dubbi sul ritorno del cashback dopo capodanno sono stati da subito numerosi. Ufficialmente non è ancora stato archiviato il programma per il 2022. Il piano per scoraggiare l'uso del contante, in chiave anti-evasione, è inserito nel più ampio piano nazionale di transizione ai pagamenti digitali definito cashless Italia. Si è partiti a gennaio scorso dopo una prima fase sperimentale nel periodo natalizio. E' stato un successo? I numeri sono di tutto rispetto, va detto. Il cashback ha preso piede in fretta: dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 gli utenti con transazioni valide sono quasi 8 milioni e più di 700 milioni le transazioni elaborate. Quasi 6 milioni di utenti hanno effettuato 50 o più transazioni. 

Nei mesi scorsi il cashback è finito anche sotto la lente della Corte dei Conti che, nella memoria sul Documento di economia e finanza 2021, ha auspicato una "migliore finalizzazione e articolazione" delle misure volte a favorire i pagamenti elettronici come appunto il cashback e la lotteria degli scontrini. "Pur condividendone le finalità e in attesa di poter disporre di dati analitici sui risultati finora conseguiti", si legge, "si rileva l'esigenza di una loro migliore finalizzazione e articolazione, essendo necessario comunque evitare la dispersione di risorse con l'incentivazione di operazioni in settori ove non si registrano significativi fenomeni di omessa contabilizzazione dei corrispettivi o nei quali il pagamento mediante carte di debito o di credito è da tempo invalso nell'uso". Al contrario, "le incentivazioni dei pagamenti elettronici andrebbero concentrate relativamente agli acquisti di beni e servizi di modico valore o per i quali sono più probabili fenomeni di occultamento".

Già ci sono stati nel primo semestre un po' di aggiornam,nti al sistema, come le modifiche anti-furbetti, per evitare i micro-pagamenti presso lo stesso esercizio commerciale, una pratica a cui più di qualcuno ricorreva per raggiungere più facilmente il numero minimo di transazioni e 'scalare' a grandi passi la classifica del supercashback.

Cosa pensa Draghi del cashback

Il premier Mario Draghi non ha nascosto le sue convinzioni un mese e mezzo fa. Il cashback secondo l'inquilino di Palazzo Chigi ha un carattere regressivo ed è destinato ad indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del Paese in condizioni economiche migliori. La maggiore concentrazione dei mezzi alternativi al contante si registra infatti tra gli abitanti del Nord e, più in generale delle grandi città. La misura rischia di accentuare la sperequazione tra i redditi, favorendo le famiglie più ricche, determinando un effetto moltiplicativo sul Pil non sufficientemente significativo a fronte del costo della misura: è questo in sintesi il senso del ragionamento esposto dal premier in passato in un consiglio dei ministri che ha affrontato il tema. In buona sostanza, l’incentivo, dal punto di vista pratico, avrebbe comportato un ulteriore vantaggio per i nuclei familiari ricchi. 

Il Movimento 5 stelle difende il cashback: ha stimolato secondo i pentastellati l'uso dell'App IO, incentivando la digitalizzazione, e ha permesso a oltre 6 milioni di italiani di ricevere fino a 150 euro come bonus per i pagamenti elettronici realizzati. Non spiccioli. L'incentivo ha avuto un enorme riscontro, soprattutto tra i giovani ed è una misura che si ripaga da sola - ragionano i deputati pentastellati - I dati sui consumi avrebbero raggiunto i 14 miliardi entro fine 2022 con 2,5 miliardi di nuove entrate per lo Stato e senza introdurre nessuna nuova tassa.

L'ex premier Giuseppe Conte ha citato il cashback anche nella recente campagna elettorale: "Noi ragioniamo con soluzioni per i cittadini, - evidenzia l'ex premier - noi parliamo anche all'elettorato moderato, alle imprese, alle partite iva. Noi siamo per la riduzione delle tasse ma non a chiacchiere, lo abbiamo fatto nel Conte due, siamo il governo che senza tanti strombazzamenti ha ridotto le tasse. Lo abbiamo fatto con tante misure a partire dal cuneo fiscale per 16 milioni di lavoratori, con la decontribuzione al sud con sgravi contributivi per tutte le nuove assunzioni, con il cashback".

Nel Pd non viene ritenuta indispensabile la prosecuzione dell'avventura del cashback.​ Il centrodestra da tempo ha auspicato lo stop. Il M5s rischia di ritrovarsi solo se deciderà di provare a convincere Draghi a una reintroduzione della misura dopo lo stop estivo.

Ipotesi cashback solo per i cittadini con un Isee basso

"Il cashback non è mai stato una misura contro l'evasione (era troppo costoso per questo fine) -  secondo l'economista Carlo Cottarelli - Il cashback era una misura per incentivare i consumi. Ora che i consumi si sono ripresi il governo ha fatto bene a eliminarlo". Da agosto sull'App IO non si legge più nel banner arancione (che balza all'occhio di tutti gli utenti iscritti quando si accede al servizio), a differenza di luglio, "il prossimo periodo del cashback inizierà il 1 gennaio 2022", bensì "il periodo del cashback dall'1 luglio al 31 dicembre è stato sospeso". 

Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova, suggerisce il principio investigativo. Il cashback, almeno così come lo conosciamo, universale, forse non tornerà. Ufficialmente non è stato cancellato in modo definitivo, ma il giudizio tiepido di premier e ministro dell'Economia sulla misura può essere determinante. Se dovessere essere reintrodotto a partire dal 2022, lo sarà secondo alcune ipotesi che circolano in queste settimane con una sorta di soglia reddituale, al fine di incentivare solo i cittadini con un Isee più basso di un certo livello. Il cashback per tutti, quello sì, dovrebbe quasi certamente essere solo un ricordo.

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