rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024

Andrea Maggiolo

Giornalista

Dopo il cashback rischia anche il reddito di cittadinanza?

Dopo lo stop al cashback (ma l'ufficialità ancora non c'è) sarà la volta del reddito di cittadinanza? No, non accadrà. Ma vista come si è dipanata la vicenda dell'inatteso stop dopo un solo semestre al rimborso per chi utilizza i pagamenti digitali, con una decisione comunicata male e ricca di punti di domanda, è lecito farsi venire il dubbio. Rischia di essere radicalmente modificato il reddito di cittadinanza?

Lo stop al cashback ancora non è ufficiale

"Bene" la sospensione del cashback, perchè "quei soldi è meglio darli alle imprese", e ora bisogna "rivedere il reddito di cittadinanza che crea solo disoccupazione e lavoro nero". Lo ha affermato poche ore fa Matteo Salvini, segretario della Lega, durante un comizio a Bologna, andando subito all'attacco di un altro provvedimento simbolo del M5s. "Il problema non sono i licenziamenti, ma 600 euro per stare a casa sul divano a guardare gli Europei. Il reddito di cittadinanza non è uno strumento per accompagnare a trovare lavoro ma per l'assistenza". Canta vittoria Salvini, canta vittoria Fratelli d'Italia. Il piano del Carroccio è chiaro e non nuovo: stare al governo con Draghi, ma al contempo fare opposizione ai compagni d'avventura della maggioranza, Pd e Movimento 5 stelle, criticandone le misure simbolo dell'attuale legislatura. Azzerare il cashback è stato facilissimo: non hanno dovuto fare praticamente niente, e ora si possono intestare la "vittoria".

"Il Movimento continua a non toccar palla (cosa ampiamente prevedibile e prevista da chi non aveva altri interessi). Gongola la Lega" commenta amaramente su Facebook Alessandro Di Battista, attaccando la sospensione del cashback. "Mesi fa Conte, giustamente, lanciava il cashback, una misura da lui descritta come 'il primo passo verso la digitalizzazione del Paese nei pagamenti'. Era una buona misura. Sì era, perché il governo dei migliori, quello dove cit. 'entriamo per controllare' l'ha appena cancellata", scrive l'ex parlamentare M5s, ricordando che "il cashback aveva tre obiettivi: rilanciare un minimo i consumi, combattere l'evasione e spingere ad effettuare acquisti "fisici" in negozi, mercati, supermercati etc. Il cashback, infatti, non funzionava per gli acquisti online. Oltretutto, per molti, quel 10% di spesa restituito (come fosse un 10% di sconto sugli acquisti) rappresentava un piccolo ma importante risparmio". Il cashback faceva emergere un po' di evasione, evidentemente stava funzionando e lo si elimina, evidentemente perché ritenuto troppo oneroso per le casse pubbliche. Ma non risulta che siano state fatti nuovi studi né valutazioni di impatto approfondite in sede ministeriale. Si sarebbe potuto ad esempio decidere di  aumentare il numero minimo di operazioni richieste a semestre per ricevere il rimborso (ad oggi 50, non tantissime) perché "appare esiguo, indebolendo l’interesse ad utilizzare il pagamento elettronico", come aveva notato il mese scorso la Corte dei Conti. 

Cosa succede adesso al reddito di cittadinanza

La sospensione del meccanismo di rimborsi cashback avrebbe del clamoroso, non nascondiamocelo. La misura ha contribuito dall'oggi al domani a diffondere il POS in determinate zone geografiche e settori in cui a volte chiedere di pagare con il bancomat era un'anomalia, una domanda lunare. Sarebbe dovuto durare almeno un altro anno, era stato apprezzato da milioni di italiani. Ma più che di merito è questione di metodo. Il cashback, misura simbolo del partito con i numeri più pesanti dentro al governo, viene stoppato senza che Draghi si sia preso il disturbo di spiegare chiaramente (nemmeno al M5s) che cosa non sia andato per il verso giusto. Perché mai per eventuali modifiche al reddito di cittadinanza le cose dovrebbero andare diversamente? E' il governo "dei migliori", le decisioni sono quindi automaticamente le "migliori", e non c'è bisogno di perdere troppo tempo a spiegarle. O no? "Questo è il momento di dare i soldi ai cittadini e di non prenderli, perché siamo ancora in un momento di recessione" diceva solo un mese fa il premier. Ha cambiato idea?

Nelle scorse settimane, l'unico partito a puntare il dito chiedendo esplicitamente l'abolizione del cashback era stato Fratelli d'Italia, con una mozione ad hoc presentata al Senato ma respinta da Palazzo Madama. Che aveva invece dato disco verde a una mozione della maggioranza che prevedeva un ''monitoraggio'' del programma per adottare ''provvedimenti correttivi''. Poi la decisione di Draghi che cambia tutto. A scanso di equivoci, il reddito di cittadinanza ha radici ben più profonde e fondamenta ben più solide del cashback. Ma quelli delle ultime 48 ore non sono buoni segnali se si vuole capire il peso residuo del Movimento 5 stelle all'interno dell'esecutivo. Ed è facile prevedere che anche sul reddito di cittadinanza le richieste di "migliorarlo" si faranno molto più pressanti.

Si parla di

Dopo il cashback rischia anche il reddito di cittadinanza?

Today è in caricamento