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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

L'Italia delle cento tasse: nel 2017 paghiamo in media ottomila euro a testa

Dalle accise alle odiate Imu e Tasi, ecco il catalogo delle imposte stilato dalla Cgia di Mestre. E se si considerano i contributi previdenziali il conto annuo arriva quasi a 12mila euro

Nel 2017 ogni italiano pagherà in media ottomila euro di tasse, importo che sale a quasi dodicimila euro considerando anche i contributi previdenziali. La tassa più elevata è l’Irpef, la più frequente e quotidiana l’Iva, la più odiata dalle imprese l’Irap, quelle più odiate dalle famiglie l’Imu e la Tasi.

A fare i conti è la Cgia di Mestre che ha stilato un elenco composto da addizionali, accise, imposte, sovraimposte, tributi, ritenute. In tutto un centinaio di tasse: alcune già "scadute", altre da corrispondere entro la fine dell'anno. “A un sistema tributario molto frammentato – dice Paolo Zabeo coordinatore della Cgia – che continua a tartassare cittadini e imprese, si accompagna un gettito estremamente concentrato in poche voci: le prime 10 imposte, infatti, valgono 421,1 miliardi di euro e garantiscono l’85,3% del gettito tributario complessivo che nel 2015, ultimo dato disponibile, si è attestato a 493,5 miliardi di euro”.

Tasse, quali pesano di più per cittadini e imprese

Le imposte che pesano di più sui portafogli dei cittadini italiani sono l’Irpef e l’Iva e rappresentano più della metà (il 54,2%) del gettito totale. La prima (Imposta sul reddito delle persone fisiche) garantisce alle casse dello Stato un gettito di 166,3 miliardi (il 33,7%, un terzo del totale) mentre la seconda è pari a 101,2 miliardi (20,5%). Per le aziende le imposte che pesano di più sono l’Ires (Imposta sul reddito delle società), che nel 2015 ha consentito all’erario di incassare 31,9 miliardi e l’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) che ha assicurato 28,1 miliardi di gettito. Va altresì tenuto conto che la pressione tributaria (imposte, tasse e tributi sul Pil) in Italia (29,6%) è la quarta più elevata dell’Area euro dopo la Danimarca, la Svezia, la Finlandia e il Belgio; e superiore di ben 6 punti percentuali rispetto a quella tedesca (23,6%).

Ritornando alla lista delle cento tasse italiane, affiorano secondo Cgia curiosità che non tutti conoscono. La più singolare è quella applicata dalle Regioni sulle emissioni sonore degli aeromobili. La più lunga (come dicitura): imposta sostitutiva imprenditori e lavoratori autonomi regime di vantaggio e regime forfetario agevolato. Tra le più stravaganti le imposte sugli spiriti (distillazione alcolici), quelle sui gas incondensabili e sulle riserve matematiche di assicurazione (tasse su accantonamenti obbligatori delle assicurazioni). La tassa annuale sulla numerazione e bollatura di libri e registri contabili e, infine, tutte le sovraimposte di confine applicate dalla dogana come quelle sugli spiriti, sui fiammiferi, sui sacchetti di plastica non biodegradabili, sulla birra.


 

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