rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Cosa è la Certificazione Unica e perché deve essere consegnata a lavoratori e pensionati

La CU dev’essere elaborata da datori di lavoro o enti di previdenza che fungono da sostituti d’imposta

Il 3 aprile è la scadenza per l’invio ai lavoratori dipendenti e ai pensionati della Certificazione Unica 2018 (CU 2018), necessaria per poter fare la dichiarazione dei redditi. Ecco cosa sapere. La CU certifica i redditi erogati a favore di un pensionato o lavoratore dipendente, di un lavoratore autonomo, di un collaboratore e le trattenute su quelle cifre; attesta cioè quanto una persona ha guadagnato nell’anno d’imposta precedente e quante sono state le ritenute subite.

La CU dev’essere elaborata da datori di lavoro o enti di previdenza che fungono da sostituti d’imposta. Spetta sempre a loro trasmettere ogni anno la CU all’Agenzia delle Entrate (entro il 7 marzo per la CU 2018) che userà la stessa CU per elaborare la dichiarazione precompilata. Se nella Certificazione sono indicati solo redditi esenti o non dichiarabili tramite la dichiarazione precompilata, allora il documento può essere consegnato entro il 31 ottobre. In caso di cessazione del rapporto di lavoro durante l’anno, il datore di lavoro deve consegnare la CU all’ex dipendente entro 12 giorni dalla data che segna il termine del contratto.

Spesometro e non solo: tutte le scadenze fiscali di aprile 

Oltre ai redditi, la CU indica anche le ritenute subite, i contributi versati e tutto ciò che riguarda gli oneri detraibili e gli assegni familiari. Nella versione sintetica della Certificazione Unica 2018 che deve essere consegnata al lavoratore/pensionato entro il 3 aprile (la scadenza originaria era il 31 marzo, ma è stata prorogata per via della Pasqua), ci sono:

  • i dati anagrafici del percettore di reddito e i dati identificativi del datore di lavoro o dell’ente di previdenza che ha elaborato la CU;
  • tutte le informazioni di dettaglio sul reddito: il reddito imponibile, l’importo degli assegni familiari percepiti, le ritenute applicate al reddito, gli acconti Irpef già versati, gli oneri deducibili e non deducibili, l’importo del bonus Irpef (meglio noto come bonus degli 80 euro);
  • i redditi esenti, i rimborsi non soggetti a tassazione, i redditi soggetti a ritenuta a titolo d’imposta, i redditi percepiti per lo svolgimento di lavori socialmente utili, i conguagli e gli arretrati eventualmente percepiti, i dati del coniuge a carico;
  • una sezione dedicata ai contributi e al Tfr: l’importo dell’imponibile a fini previdenziali, l’importo dei contributi a carico del lavoratore, i dati Inail e l’importo del fondo Tfr, con l’indicazione dettagliata del fondo accantonato, maturato ed erogato;
  • una sezione contenente le annotazioni;
  • una sezione dedicata ai redditi da lavoro autonomo e ai redditi diversi;
  • una nuova sezione che contiene i redditi percepiti e le ritenute subite relativamente agli affitti brevi;
  • infine, una sezione nella quale il contribuente può decidere a chi indirizzare l’8 per mille, il 5 per mille e il 2 per mille dell’Irpef a suo carico.

Il datore di lavoro può consegnare la CU in formato cartaceo o digitale mentre i pensionati possono scaricarla dal portale Inps, accedendo col Pin dispositivo, o rivolgersi a una delle sedi territoriali dell’Inps, a un commercialista, a un Caf o a un patronato. Si può richiedere la CU anche scrivendo all’indirizzo Pec richiestaCertificazioneUnica@postacert.inps.gov.it, allegando alla richiesta una scansione del proprio documento di identità; l’Inps invierà una copia della CU nella casella Pec del richiedente.

Dal blog "Asso di denari" di Carlo Sala
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cosa è la Certificazione Unica e perché deve essere consegnata a lavoratori e pensionati

Today è in caricamento