rotate-mobile
Sabato, 2 Dicembre 2023
La brutta notizia / Frosinone

Il centro logistico chiude: rischio scaffali vuoti, 200 lavoratori in bilico

Il magazzino messo in affitto era solo il preludio alla cattiva notizia: chiude il centro di distribuzione di Anagni, nel Frusinate. La denuncia dei sindacati: "I dipendenti non hanno ricevuto alcuna salvaguardia per il futuro, sono tutti con contratti precari e in somministrazione"

Quella che fino a qualche settimana fa era soltanto un'indiscrezione, purtroppo, trova conferma nei fatti: il centro logistico Unicoop di Anagni, in provincia di Frosinone, chiude i battenti. Una notizia che getta nello sconforto gli oltre 200 lavoratori impiegati nel sito, con il rischio di disagi sulla consegna delle merci nei supermercati. A denunciarlo è l'Unione Sindacale di Base (Usb) attraverso una nota: "Dopo gli annunci di affitto del magazzino girati su internet, è ormai ufficiale, il centro di distribuzione di Anagni chiuderà ad ottobre, forse per essere spostato a Terni. Unicoop decide di riorganizzare senza alcun interesse per soci e lavoratori. I clienti, molto dei quali soci della cooperativa, si trovano di fronte a scaffali vuoti, senza alcun approvvigionamento alternativo per beni di prima necessità come tutto il reparto ortofrutta".

Come denunciano i sindacati, tutti le persone che rischiano il posto sono tutti lavoratori precari, famiglie che ad oggi non sanno quale sarà il loro futuro: "I lavoratori, duecento quelli coinvolti, non hanno ricevuto alcuna garanzia riguardo alla salvaguardia occupazionale e salariale. Ricordiamo come oggi questi lavoratori, pur operando per Coop, siano assunti da un'azienda terza, la Afv, con contratti precari e in somministrazione. E 'se una spesa può cambiare il mondo', come recita una delle ultime pubblicità Coop, di certo lo fa in peggio per i lavoratori, sottoposti ad orari prolungati con carichi eccessivi, senza sicurezza, per uno stipendio misero".

"La scelta di chiudere il centro logistico di Anagni - prosegue Usb -senza alcuna alternativa né stabilità per i lavoratori, mostra l’arroganza di Unicoop Tirreno e la gestione illogica e controproducente dell’attuale gruppo dirigenziale. L’esempio più chiaro è l’inaugurazione del nuovo negozio Coop nel comune di Fabrica di Roma, nel Viterbese, proprio il 2 giugno, giorno festivo non obbligatorio, con scaffali e banchi strapieni perché riforniti da Coop Centro Italia. A Civita Castellana, ad appena dieci chilometri di distanza, il punto vendita è ormai semivuoto, perché fa ancora riferimento al polo di Anagni. Il costo dei mancati incassi e dalla perdita della clientela, ormai sfiduciata, la devono pagare gli ideatori di questa strategia commerciale, se così può essere chiamata, non certo i dipendenti".

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il centro logistico chiude: rischio scaffali vuoti, 200 lavoratori in bilico

Today è in caricamento