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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

"In medio stat virtus": qualità della vita, in testa alla classifica non ci sono le grandi città

Città di media grandezza come Bolzano, Trento e Pordenone sono quelle in cui si vive meglio secondo la classifica stilata dal quotidiano della Cei, 'Avvenire'. Tra le grandi città resiste solo Milano, al settimo posto. Tutto il Mezzogiorno nella seconda metà della classifica

Quali sono le città italiane in cui si vive davvero bene, in cui la qualità della vita va di pari passo con le reali opportunità di trovare un buon posto di lavoro e dove i servizi sono adeguati. Bolzano, Trento e Pordenone sono le tre città sul podio, e sono seguite da Firenze, Parma, Pisa, Milano, Bologna, Gorizia e Udine. E' la classifica delle città dove si vive meglio stilata dal quotidiano della Cei, 'Avvenire'. 

Come è stata stilata la classifica? Si tratta di una ricerca basata su un mix di parametri come demografia e famiglia, salute, impegno civile, ambiente turismo e cultura, servizi alla persona, legalità e sicurezza, lavoro, inclusione economica, capitale umano, accoglienza. Tutto tenendo conto che la ricchezza pro capite e le opportunità di lavoro hanno un ruolo  importante ma non esclusivo.

Quali sono le città italiane in cui si vive meglio

Per una qualità della vita superiore i centri di media grandezza si confermano i migliori. Dalla ricerca si evince infatti che i centri medi "garantirebbero una qualità complessiva migliore - scrive Francesco Riccardi - come se le grandi metropoli anche se ricchissime di opportunità pagassero il prezzo della maggiore densità in termini di peggiore qualità ambientale e minore attenzione alle relazioni".

Classifica qualità della vita 2019: tutte le città

Tra le grandi città resiste solo Milano, capace di issarsi sino alla settima piazza, poi troviamo Venezia 20esima, Roma 40esima, Torino 42esima, Palermo 93esima e Napoli 106esima, davanti solo a Crotone. Da sottolineare che tutto il territorio del Mezzogiorno si trova nella seconda metà della classifica, con Bari al numero 70 e dieci città meridionali agli ultimi dieci posti. Città e intere regioni che, secondo il report, oltre al gap economico e occupazionale (il reddito medio nella provincia di Enna, 25.700 euro, è meno della metà di quello di Milano, 55.553 euro) detengono anche "peggiori servizi pubblici e un capitale umano più povero": a Bologna i giovani con laurea sono il 37,5% e i diplomati il 70%, nella provincia di Barletta-Andria-Trani i laureati sono meno della metà , il 14,5%, e i diplomati appena il 40%.

"Milan l'è un gran Milan", è la città dove si vive meglio: ok Napoli, Roma ristagna

L'indagine evidenzia anche delle 'stranezze', con città come Trento, Bolzano, le prime, e la stessa Milano che registrano punte di dipendenza da alcol, forme di disagio psichico e un certo numero di suicidi. L'inchiesta propone, inoltre altre due classifiche, quella della "Generatività", stile di vita comune capace di determinare effetti benefici sulla vita di altri esseri umani, e quella della "Responsabilità civile" dei territori: nella prima Bolzano guida davanti a Trento, Mantova, Pordenone, Ravenna, Milano, Macerata, Belluno, Pisa e Siena, nella seconda Trento precede Belluno, Bolzano, Mantova, Ravenna, Udine, Venezia, Parma, Cremona e Aosta.

Qualità della vita, la classifica delle città italiane: Bolzano al top, crollo Roma

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