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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

Aumento iva, ci risiamo: torna l'incubo delle clausole di salvaguardia

Nella manovra aumenti iva per 20 miliardi di euro a partire dal 2021: lo prevedono le clausole di salvaguardia che il Governo ha iscritto in bilancio. E nel 2022 di miliardi ne serviranno 27

Ricordate l'incubo dell'aumento delle aliquote iva? La corsa affannata a trovare 23 miliardi per disinnescare le clausole di salvaguardia? La manovra 2020, infarcita di micro-tasse e ancor più piccoli investimenti, è stata caratterizzata da questa sfida, che appare destinata a ripetersi. Lo avevamo già scritto, i 23 miliardi di euro trovati dal governo giallorosso hanno posticipato un incubo, che si ripresenterà già tra qualche mese. 

Ma facciamo un passo indietro. I cento giorni del Conte Bis resteranno nel segno di un appello a mettere in piedi un compromesso tra Partito Democratico e Movimento 5 stelle per non "aumentare le tasse". A lanciarlo fu proprio l'ex premier Matteo Renzi che poi con un drappello di parlamentari è andato a costituire Italia Viva, un neo partito diventato spina nel fianco di ogni trattativa sulla Manovra a partire dalle micro-tasse. Alla fine la maggioranza ha trovato una quadra sul disegno di legge di bilancio sui cui pesano come un macigno gli stanziamenti per disinnescare le clausole di salvaguardia.

Lo stop all'aumento dell'Iva e delle accise è quindi andato in porto per quest'anno, ma nel 2021 il Governo dovrà trovare altri 20,1 miliardi di euro per sterilizzare clausole di salvaguardia. Una zavorra che finirà per pesare sui conti e sugli investimenti di cui il Paese necessita. 

Ma peggio andrà nel 2022 quando per disinnescare le clausole di salvaguardia di miliardi ne serviranno ben 27. La stima è della Ragioneria Generale dello Stato che ha iscritto queste minacciose cifre nella relazione tecnica che accompagna il maxiemendamento alla manovra. 

In particolare, le maggiori entrate che dovrebbero arrivare dalla clausola di salvaguardia aggiornata, provengono per 5,8 miliardi di euro dall'aumento dell'aliquota iva ridotta, che passa dal 10% al 12%. Mentre altri 13,1 miliardi di euro saranno garantiti dall'aliquota iva ordinaria, che passa dal 22% al 25%. Infine, 1,2 miliardi saranno assicurati grazie alle nuove accise sui carburanti.

Clausole di salvaguardia, incubo Iva nel 2021 e 2022

Le clausole di salvaguardia che avrebbero dotuto far scattare l'aumento dell'Iva vertevano infatti su anni plurimi, in particolare con la manovra 2019 si prevedeva potessero aver efficacia in due step nel 2020 2021 per poi durare per gli anni successivi, consentendo un notevole ingresso di fondi all'erario per ripianare i conti.

Queste "misure precauzionali" sono infatti un escamotage per tutelare la finanza pubblica che scattano in caso di mancato rispetto degli accordi dei vincoli di bilancio. Introdotte col decreto Salva-Italia dal governo Monti, negli anni successivi tutti i governi si sono rimpallati il problema, compreso il Conte I. 

Nella manovra 2019 vennero quindi iscritti a bilancio clausole in cui si predisponeva l'aumento dell'iva in mancanza di uno stanziamento da 23 miliardi di euro nella manovra 2020. Aumenti da riproporre nel 2021 e 2022 a fronte di circa 29 miliardi.

A conti fatti ora il governo giallorosso con l'impegno di ben 23 miliardi di euro (l'1,3% del Pil) - grazie al favorevole scenario tendenziale di finanza pubblica e al finanziamento in deficit garantito dai più benevoli rapporti con l'Unione Europea - ha evitato l'aumento delle aliquote Iva per il prossimo anno, ma la spada di Damocle si ripresenterà quando si dovrà disegnare la nuova manovra 2021. 

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