Mollo tutto e mi faccio l’energia da sola: il miraggio comunità energetiche in Italia
Perché in Italia ci soni ancora poche comunità energetiche? L'eccezione dell'isola di Ventotene
Mollo tutto e mi faccio l’energia da sola (o meglio con i miei vicini). Sì, si può fare e se sembra una pazzia è perché l’Italia è fanalino di coda in Europa nella creazione di comunità energetiche. Si chiamano "Cer":comunità energetiche rinnovabili. Sono un insieme di persone che vivono sullo stesso territorio e che decidono di condividere energia rinnovabile e pulita. Solare, eolico, idroelettrico, biomasse. Obiettivo: transizione energetica, ma anche taglio dei costi delle bollette. Come? Installando sul territorio impianti rinnovabili per produrre e scambiarsi energia e reimmettere nella rete il surplus non consumato.
Si ottengono così anche incentivi economici, sgravi fiscali e persino dei guadagni. Ma si può fare davvero? Nei ventinove Paesi Ue ci sono quasi 10mila comunità energetiche, la metà delle quali in Germania. In Italia poco meno di duecento. Perché siamo così in ritardo? Troppi attori coinvolti, una lunga burocrazia e soprattutto mancanza di decreti attuativi della legge.
C’è una soluzione green al caro bollette: le comunità energetiche
Ma c’è chi ce l’ha fatta. A largo delle coste laziali, i 715 abitanti dell’isola di Ventotene puntano a diventare autosufficienti a livello energetico grazie appunto alle comunità energetiche. A beneficiarne saranno tutti, commercianti, abitanti dell’isola, persone che hanno lì la seconda casa e sì, anche l’ambiente.