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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lotta all'evasione

Premi se si paga quanto chiesto dal Fisco

Il viceministro dell'Economia Maurizio Leo propone il concordato preventivo per le imprese. Che cos'è e come funziona

"Nel corso del tempo non c’è stata una efficace lotta all’evasione fiscale. Il tax gap è sempre oscillato tra 85 e 100 miliardi di euro", ha dichiarato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, intenzionato a puntare sulla semplificazione fiscale per far aumentare le entrate dello Stato. Il governo proporrà nei prossimi mesi una Riforma del Fisco che si baserà su quattro pilastri: la cancellazione dell’Irap, una moratoria estiva per le scadenze fiscali del mese di agosto, l’eliminazione dei tributi minori e la trimestralizzazione dei versamenti per i contribuenti minori.

Il viceministro ha menzionato poi la possibilità di arrivare a un concordato preventivo con le imprese, ovvero alla possibilità di non essere soggetti a controlli se si paga quanto chiesto dall'Agenzia delle Entrate. Come funziona il concordato preventivo con il Fisco?

Cosa vuol dire che ci sarà una moratoria estiva sul fisco

Il concordato preventivo con il Fisco: cos’è e come funziona

Per ridurre l'evasione fiscale bisogna operare su due direzioni: attraverso un "concordato preventivo biennale con le piccole imprese" e con il "contradditorio preventivo" per le imprese più grandi. "La sfida possibile è convocare il contribuente anticipatamente. Per le imprese più elevate va valutato il rischio fiscale e avviare un contraddittorio preventivo, avviando una compliance e una interlocuzione prima di avviare l'accertamento. Questo può ridurre i tempi dell'azione accertativa. Si possono così prevedere misure premiali per azienda che collaborano per la massima trasparenza", ha dichiarato Leo in occasione di Telefisco, il convegno annuale organizzato da Il Sole 24 Ore.

Che cos'è il concordato preventivo biennale? Una sorta di condono preventivo pensato per le imprese di minori dimensioni, un meccanismo che prevede il versamento delle imposte indipendentemente dagli effettivi risultati che si vengano a realizzare. Se il contribuente accetterà di pagare quanto proposto dall’Agenzia delle Entrate, si metterà al riparo dai controlli.

Per le imprese più grandi, con un volume d’affari superiore ai 10 miliardi di euro, invece c’è la "cooperative compliance", ricorda Leo, ossia il "regime di adempimento collaborativo" istituito con il decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 128, che punta instaurare un rapporto di fiducia tra amministrazione e contribuente per ottenere un aumento del livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti. Tale obiettivo è perseguito tramite l’interlocuzione costante e preventiva con il contribuente su elementi di fatto, ivi inclusa l’anticipazione del controllo, finalizzata ad una comune valutazione delle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali. È un istituto che prevede l’adesione volontaria del contribuente qualora sia in possesso di requisiti soggettivi ed oggettivi: tra questi un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, inteso quale rischio di operare in violazione di norme di natura fiscale o in contrasto con i principi o con le finalità dell'ordinamento tributario. Secondo il viceministro "va abbassata la soglia di accesso. Inoltre, bisogna aggiungere un contraddittorio preventivo", una linea di dialogo accompagnata dalla "riduzione delle sanzioni, che si possono addirittura azzerare".

Ad agosto il Fisco va in vacanza: la moratoria estiva

Il viceministro Leo ha poi proposto "l’abolizione dell’Irap e una moratoria estiva: nessuna scadenza di versamento nel mese di agosto, si deve ripartire dal mese di settembre. Questo ci viene richiesto da più parti ed è una cosa, secondo me, sacrosanta", ha dichiarato annunciano una possibile pausa estiva su avvisi, lettere di compliance, richieste di documentazione e scadenze di versamento. Nel periodo in cui il contribuente e i professionisti sono alle prese con le dichiarazioni dei redditi "non ha senso che vengano richiesti dal fisco avvisi bonari o richieste di documentazione.  Si deve ripartire dal dieci di settembre, il mese di agosto deve essere un mese di tranquillità per tutti", ha chiosato il viceministro.

Il presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e Esperti contabili, Elbano de Nuccio, concorda con Leo sulla moratoria estiva. "Le affermazioni del viceministro prefigurano una quanto mai apprezzabile impostazione del lavoro per giungere alla tanto attesa riforma del nostro sistema fiscale. Del resto, l’interlocuzione del nostro Consiglio nazionale con il Mef è intensa e lo scambio di vedute costante. Ci sono le condizioni per addivenire ad una riforma che ridisegni in maniera organica e condivisa il nostro sistema tributario per renderlo più chiaro e più semplice per cittadini e imprese, avvalendosi anche, finalmente, del contributo di idee e di conoscenze di chi le norme fiscali le applica tutti i giorni, ossia i commercialisti".

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