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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Navigator dimezzati, verso quota 3mila: "Chiarire costi e inquadramento"

Si va verso una riduzione da 6mila a 3mila unità. Nei piani del governo avranno un compito cruciale. Solo a gennaio Di Maio assicurava: "Ne assumeremo 10mila". Il dossier dei tecnici della Camera: "Chiarire costi e inquadramento dei navigator"

Navigator dimezzati. Si va verso una riduzione del numero dei navigator da 6mila a 3mila unità. Il reddito di cittadinanza partirà quindi a meno di nuove sorprese con 3mila navigator, la metà rispetto ai 6mila previsti inizialmente dal governo. Sulla proposta dell'esecutivo la Conferenza delle Regioni ha dato all'unanimità un parere favorevole. Ieri tutto è parso più chiaro nel corso dell'incontro tra il governo e le Regioni, come riferito dal presidente della Regione Liguria e vicepresidente della Conferenza dei governatori Giovanni Toti. Il 'dimezzamento' del numero dei tutor del reddito di cittadinanza, hanno spiegato i governatori, è stata una proposta messa sul tavolo dal governo.

Oggi il governo, le regioni e i comuni, hanno ratificato in Conferenza Unificata l'intesa che sblocca l'assunzione dei 3mila navigator per l'avvio del reddito di cittadinanza. 

"Riteniamo che in questa fase le strutture regionali siano in grado di assorbire e utilizzare al meglio un numero fino a 3mila navigator", ha spiegato Toti. "In fase definitiva - ha continuato - quando le Regioni faranno i concorsi e verrà assunto in via definitiva personale dei centri per l'impiego, il numero tornerà a salire". La riduzione del numero è un'ipotesi che "ha messo sul tavolo il governo e che ci è sembrata equa", ha concluso Toti.

I navigator nei piani del governo avranno un compito cruciale: quello di collegare le offerte di lavoro con i percettori del reddito di cittadinanza. Solo a gennaio (due mesi fa, non secoli fa) il vicepremier Di Maio assicurava: "Assumeremo 10 mila navigator. Li assumeremo subito, faremo dei colloqui, con l'impegno di stabilizzarli con un contratto che riguarda la collaborazione con l'agenzia nazionale per le politiche attive per il lavoro". Difficile capire come la "macchina organizzativa" del reddito di cittadinanza possa funzionare con meno di un terzo dei navigator previsti.

Navigator reddito di cittadinanza, da 6mila a 3mila

La definizione di un piano nazionale per il potenziamento dei servizi per il lavoro e il rafforzamento dei centri per l'impegno sul quale arrivare a "un'intesa forte" tra governo e Regioni; la definizione del ruolo dei navigator che dovranno fornire supporto e assistenza tecnica, il loro 'dimezzamento', unità e stipula di convenzioni bilaterali tra governo e singole Regioni per dare attuazione al piano. Su questi punti ruota la proposta, messa a punto all'unanimità dalla Conferenza delle Regioni e inviata al ministro del Lavoro. Il testo condiviso dalle Regioni punta a "un piano, su cui le Regioni dovranno dare un'intesa forte, da condividere con il governo sull'ingresso dei navigator, il ruolo dei navigator come supporto all'assistenza tecnica dei centri per l'impiego delle Regioni", ha spiegato Toti sottolineando che inoltre, attraverso la riduzione del numero dei navigator da 6mila a 3mila, si libereranno "ulteriori risorse da usare nelle politiche attive del lavoro". 

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"L'esigenza è di procedere alla prima fase definitiva in tempi stretti e poi alla stipula di convenzioni dirette tra il ministero e le singole Regioni - ha spiegato Toti riguardo all'inserimento dei navigator - che tengano conto della prerogativa regionale di specificità di ciascuno". "Ora aspettiamo che il governo si pronunci sul testo - ha detto Toti facendo riferimento alla proposta unanime delle Regioni - ma credo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda". Lo stesso vicepresidente della Campania Fulvio Bonavitacola ha sottolineato che "si è rimarcata la necessità di sostituire a questa figura indefinita dei navigator un servizio di assistenza tecnica che sarà regolato con un piano nazionale sul quale si chiede vi sia una intesa forte tra governo e Regioni". Secondo Bonavitacola la figura dei navigator era finora troppo "equivoca e indistinta".

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Navigator, quale sarà l'inquadramento?

Sempre sul tema navigator si sono espressi anche i tecnici della Camera, che nel loro dossier sul decreto all'esame di Montecitorio hanno spiegato che sarebbe opportuno chiarirne il numero, i costi e "l'inquadramento". "Con riferimento alle autorizzazioni di spesa in favore di Anpal per la stipulazione di contratti di collaborazione e per la stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato, pur considerando che dette autorizzazioni sono configurate come limiti massimi di spesa, si evidenzia che la relazione tecnica non fornisce elementi utili alla verifica della stima dei fabbisogni di spesa a cui le medesime risorse sono destinate. - si legge - Andrebbero quindi acquisiti dati ed elementi circa il numero dei destinatari, il loro costo unitario in relazione al profilo di inquadramento, tenuto conto degli automatismi diretti e indiretti, nonché riguardo agli altri elementi quali le correlazioni con lo stato giuridico ed economico di categorie o fasce di dipendenti pubblici".

Ai candidati verrebbe offerto un contratto di collaborazione con un reddito lordo di 30.000 euro l’anno,- Per approdare alla selezione non sono previsti limiti d'età, come sembrava in un primo momento, ma servirà una laurea magistrale nelle facoltà di Giurisprudenza, Economia, Scienze politiche, Statistica e Scienze della formazione e forse Filosofia e Sociologia. Per limitare la platea di partecipanti al concorso si potrebbe utilizzare un meccanismo di limitazione che si basa sul punteggio della laurea, come per le selezioni della Banca d’Italia. In pratica potranno accedere ai test solo in primi 60mila che hanno il voto di laurea più alto. Si partirà dai 110 e lode, per poi scendere fino a completare il numero di candidati fino al numero massimo di partecipanti prestabilito in 60mila.

La prova scritta sarà un quizzone con 100 domande a risposta multipla su temi dal "reddito" al mercato del lavoro, istruzione e formazione.

Il reddito di cittadinanza e quei lavori che si possono rifiutare

Nell'accordo politico che il Governo e le Regioni hanno raggiunto sull'assunzione di 3mila navigator da parte di Anpal Servizi e che questa mattina ha sbloccato il decreto col reddito di cittadinanza, c'è l'impegno a definire a breve un piano che porterà entro il 2021 a 11.600 assunzioni da parte delle Regioni per potenziare le politiche per il lavoro. A spiegarlo è stata Cristina Grieco, assessore alla Formazione, lavoro e istruzione della Regione Toscana, e coordinatrice della commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni, uscendo dalla Conferenza Unificata. "C'è un'intesa politica forte - ha sottolineato Grieco - intanto potremo bandire i concorsi regionali per 4mila posti, poi nel 2021 ci saranno altre 6.000 assunzioni e 1.600 stabilizzazioni". Restano da stabilire i dettagli del piano per poterlo mettere in pratica.

Bernini (Fi): "Dal governo nessuna garanzia su costi assunzioni navigator"

"Il decretone con reddito di cittadinanza e quota 100 è una specie di pozzo senza fondo e soprattutto senza le necessarie coperture: le magagne di tanta superficialità e  improvvisazione, determinate dalla fretta di avere un tornaconto elettorale, stanno emergendo una ad una dal vaglio dei tecnici del Servizio Bilancio dello Stato. Il governo non ha infatti fornito garanzie né sul meccanismo di ripristino della compatibilità finanziaria tra le erogazioni del reddito di cittadinanza e il rispetto dei limiti di stanziamento previsti, né sui costi effettivi derivanti dall'assunzione dei navigator. Non solo: visto che il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dopo ben undici giorni, non è stato rispettato il requisito di immediata applicabilità della norma. Insomma: uscendo dai tecnicismi, il responso finale è: vieni avanti decretino". Lo dichiara in una nota Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato.

Il ministero del Lavoro rende noto intanto che sono 141.109 le domande del reddito di cittadinanza pervenute a Poste italiane dal 6 marzo a oggi, 120.036 presso gli uffici postali e 21.073 online. Le prime cinque regioni per numero di richieste sono la Campania con 18.832, la Lombardia con 18.616, la Sicilia con 15.994, il Lazio con 13.367 e il Piemonte con 13.056.

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