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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

L'Italia vede la "ripresina": Pil cresce oltre le attese ma mancano 8 milioni di posti di lavoro

Il Centro Studi di Confindustria ha ritoccato all'insù le previsioni del Pil: +1,5% nel 2017 e +1,3% nel 2018, rispetto al +1,3% e al +1,1% indicati tre mesi fa. Ma l’espansione dell’economia italiana rimane inferiore a quella degli altri paesi europei

L’economia italiana accelera più del previsto e Confindustria rivede al rialzo le stime di crescita. Negli ultimi Scenari Economici, il Centro Studi dell’Associazione ha ritoccato all’insù le previsioni del Pil: +1,5% nel 2017 e +1,3% nel 2018, rispetto al +1,3% e al +1,1% indicati tre mesi fa.

Il rialzo si spiega, secondo i calcoli del Csc, con l’andamento marginalmente migliore dell’atteso nel secondo trimestre (+0,4% contro +0,3%). Inoltre è coerente con il tono elevato degli indicatori qualitativi, specie quelli sugli ordini.

A fine 2018 il Pil recupererà il terreno perduto con la seconda recessione (2011-13) ma sarà ancora del 4,7% inferiore al massimo toccato nel 2008.

L’esito del 2018 dipenderà anche dagli incentivi agli investimenti, dalla loro durata effettiva e dalle risorse ulteriori che verranno messe in campo.

L'econamia italiana migliora, ma non abbastanza 

Da fine 2013 abbiamo già recuperato quasi un milione di posti di lavoro e, alla fine dell’anno prossimo, le persone occupate supereranno di 160mila unità il livello pre-crisi. E’ quanto previsto dal Centro di Studi di Confindustria.

Infatto, nonostante la dinamica del Pil più robusta di quella prevista, l’espansione dell’economia italiana rimane inferiore a quella degli altri paesi europei. Il differenziale rispetto al resto dell’Euroarea resta negativo ed elevato, anche se dimezzato: nel 2017 è pari a 0,8 punti percentuali, contro l’1,5 del 2015.

La ripresa dell’economia italiana è caratterizzata da una “considerevole” creazione di posti di lavoro. Dal 2014, quando è cominciato, al secondo trimestre del 2017 l’incremento cumulato del Pil è stato del 3%, quello dell’occupazione del 3,7% e quello delle ore lavorate del 4,3%. I progressi sono stati notevoli anche in termini di persone occupate: +815mila; a fine 2018 supereranno di 160mila unità il picco toccato nel 2008.

Senza lavoro quasi 8 milioni di italiani

Tuttavia, per un quadro completo “occorre aggiungere due informazioni”, ha avvertito il Csc. Le persone a cui manca lavoro, in tutto o in parte, sono ancora 7,7 milioni. Ciò “rende meno diffusa la percezione dei miglioramenti realizzati e deve indurre a continuare a porre il mercato del lavoro al centro delle politiche”. Inoltre, “la bassa occupazione giovanile è il vero tallone d’Achille del sistema economico e sociale italiano”.

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