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Martedì, 23 Aprile 2024
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Gli italiani consumano meno energia ma inquinano di più: decarbonizzazione mai così lontana

L'Enea fotografa i primi nove mesi del 2022 per gli italiani: scende la domanda di gas, prezzi alle stelle e aumento delle emissioni di CO2. C'entra anche la siccità, con dei rischi per il futuro della sicurezza energetica legati alla mancanza di gas dalla Russia

Nel 2022 gli italiani hanno consumato meno energia ma hanno inquinato di più, aumentando la quantità di emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera. Un report dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) relativo ai primi nove mesi del 2022 ha fatto un riassunto dell'anno che è stato per gli italiani sotto il profilo energetico: minore consumo di energia elettrica e gas, prezzi delle bollette straordinari, uniti a un maggiore ricorso ai combustibili fossili e quindi a un aumento delle emissioni di CO2. In tutto questo ha avuto un ruolo negativo anche la siccità record che ha interessato l'Italia nel 2022.

Quanto consumano gli italiani

Secondo il report Enea la domanda di energia in Italia nei primi nove mesi del 2022 ha subìto "una brusca frenata". In generale, nell’Eurozona nei primi nove mesi dell’anno si stima un calo dello 0,7 per cento, mentre per l'Italia il dato dovrebbe superare l'1 per cento, ed è ancora più negativo il dato dei consumi finali di energia, per i quali si stima una variazione nulla nei primi nove mesi dell’anno e si prevede un calo di oltre il 2 per cento nell’insieme del 2022.

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In un mercato dell'energia stravolto dalla guerra in Ucraina e dalle sue conseguenze, anche Enea sottolinea l'importanza di una riduzione della domanda, e quindi dei consumi: "Nel breve-medio periodo la possibilità per l'Europa di garantire la sicurezza del sistema gas – e di quello dell’elettricità, ad esso strettamente connesso - è legata a una molteplicità di fattori, ma fondamentale sarà la sua capacità di ridurre la domanda", si legge nel report.

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Tuttavia, per Enea la riduzione vista potrebbe non bastare, insieme alle altre forniture, a sostituire l'apporto del gas russo, ormai residuale nell'economia del fabbisogno di gas italiano: "Il trend di riduzione registrato nei primi nove mesi del 2022 (-10 per cento rispetto al 2021, -7 pe cento rispetto alla media degli ultimi 5 anni) non sembra sufficiente per l’ambizioso obiettivo che l'Ue si è data di rapido affrancamento dal gas russo, anche se il suo peso è sceso nel 2022 a meno di 1/4 della domanda", il parere di Enea.

Meno consumi ma più inquinamento: c'entra anche la siccità

Nonostante il calo dei consumi, Enea ha rilevato un deciso aumento delle emissioni di CO2 dell’area, +4 per cento nei primi nove mesi del 2022. In più, si segnala la ripresa dei consumi di carbone (+11 per cento), che anche a livello mondiale torneranno secondo la Agenzia internazionale dell'energia al massimo storico del 2013.

Le emissioni di anidride carbonica (CO2) in Italia nel 2022-2

Per Enea, l’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni del 55 per cento entro il 2030 richiede ora che nei prossimi otto anni si registri una riduzione media annua di oltre il 6 per cento, un calo mai neppure avvicinato in anni di crescita economica positiva. La decarbonizzazione non è mai stata così lontana.

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La causa è da ricercare nelle fonti di energia utilizzate. I primi nove mesi del 2022 hanno visto continuare la risalita dei consumi di petrolio (+8 per cento), sebbene con aumenti tendenziali progressivamente più contenuti nei tre trimestri (+3 per cento nel III trimestre). Complessivamente i consumi petroliferi del 2022 dovrebbero risultare inferiori di appena il 3 per cento rispetto al 2019, quando però erano al -17 per cento nel 2020. Ma è decisamente più marcato l'aumento dei consumi di carbone (+47 per cento), che a fine anno torneranno non lontani dai livelli del 2018. In forte calo invece i consumi di gas naturale (-3 per cento nei nove mesi, -8 per cento nel III trimestre) e di fonti rinnovabili (-11 per cento circa in ognuno dei primi trimestri).

La siccità fa crollare le rinnovabili

Le mancanze dell'idroelettrico (-25 per cento rispetto al minimo degli ultimi 15 anni) sono state causate dalla straordinaria siccità che ha colpito il Nord Italia, soprattutto l'arco alpino in cui è concentrata la stragrande maggioranza delle centrali italiane.

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Il dato dell’idroelettrico ha influito negativamente sulla performance delle rinnovabili, il cui peso si è fermato nei nove mesi ad appena 1/3 della richiesta totale (bisogna tornare al 2012 per trovare un dato inferiore), nonostante il massimo storico della quota di solare ed eolico (16,3 per cento della richiesta nei nove mesi, 21,7 per cento ad aprile).

Le fonti di energia elettrica usate in Italia-2

Il crollo dell'idroelettrico spiega il balzo dei consumi di carbone nella termoelettrica, che hanno portato l’intensità carbonica dell’elettricità prodotta a circa 280 gr.CO2/kWh (+20 per cento rispetto al minimo del 2020).

I prezzi record del 2022

Per Enea i bassi consumi sono una risposta agli alti prezzi dell’energia. "Nei prossimi mesi sarà interessante verificare se alla contrazione dei consumi indotta dai prezzi si affiancherà una (più virtuosa) contrazione legata alle misure di risparmio energetico messe in campo anche per garantire la sicurezza del sistema, del gas in primis", si legge nel report. 

Gli aumenti delle bollette di luce e gas in Italia nel 2022-2

Nel 2022 i i prezzi di gas ed elettricità in Italia hanno superato di oltre cinque volte la media decennale, un record storico della spesa per l’energia nei paesi Ocse. Nel semestre centrale del 2022 il conflitto in Ucraina e il progressivo inasprimento delle sanzioni imposte dai paesi occidentali alla Russia hanno determinato un’accentuazione della tensione sui mercati dell’energia.

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La media dei prezzi all’ingrosso del gas e dell’elettricità nei primi nove mesi dell’anno è stata pari ad un aumento di circa il 300 per cento sugli stessi mesi del 2021 - oltre cinque volte le medie decennali - mentre il Brent si è collocato in media annua, poco al di sotto dei massimi storici.

Il confronto del costo delle bollette tra Italia e Ue-2

Se per il gas gli aumenti registrati in Italia sono simili alla media europea, nel caso dell’elettricità in Italia gli aumenti sono stati all’incirca doppi di quelli registrati nell’Ue, e in particolare nel caso delle imprese si è allargato il differenziale positivo del prezzo italiano rispetto alla media Ue (al massimo storico per il gas, vicino ai massimi per l’elettricità).

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In vista del prossimo inverno per Enea "desta particolare attenzione la capacità delle infrastrutture gas di coprire la punta di domanda invernale, perché in uno scenario di completo azzeramento dei flussi dalla Russia (scesi sotto al 20% dell’import totale nei primi nove mesi, ma già quasi a zero a ottobre e novembre), risulterebbe molto difficile coprire una punta di domanda simile a quella dell’ultimo episodio di ondata di freddo (gennaio 2017, quando la domanda delle reti di distribuzione superò i 250 mmc)".

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Come detto, rimane cruciale la riduzione dei consumi, quindi della domanda di gas: "Affinché non si presentino situazioni di mancata copertura della domanda e necessità di razionamento risulta essenziale che le punte giornaliere di domanda restino al di sotto dei 400 milioni di metri cubi, un’ipotesi tanto più realistica quanto più si realizzano riduzioni preventive dei consumi dell’ordine di quelle auspicate dalla Commissione Europea del 15 per cento.

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