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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'intervista

Il conto deposito adesso conviene. Come investire i risparmi con l'inflazione

Dopo i recenti aumenti dei tassi d’interesse i conti deposito diventano sempre più attraenti, con rendimenti fino al 4% lordo annuo. Sono davvero convenenti? Intervista al campione del mondo di trading Andrea Unger

L’inflazione alle stelle sta avendo ripercussioni pesanti su tutto, anche sui risparmi degli italiani. Tenere i soldi 'fermi' sul conto corrente non conviene più, perché con i mille euro di oggi non si possono comprare le stesse cose di un anno fa. E così i risparmiatori sono costretti a rivedere le proprie strategie d’investimento per evitare di perdere sempre più potere d’acquisto. L’ideale sarebbe investire sul mercato finanziario (titoli di stato, obbligazioni, azioni, fondi, etc.) ma queste forme di investimento comportano sempre un rischio, più o meno alto. E così cresce l’interesse per i conti deposito, visti i recenti aumenti dei rendimenti offerti (possono arrivare fino al 4% lordo annuo). Attenzione però, perché "sono solo una parziale difesa del potere d’acquisto contro l’inflazione che erode il capitale in misura maggiore", ha spiegato il trader professionista Andrea Unger in un’intervista a Today.it. Vediamo insieme cosa sono i conti deposito, come funzionano e perché stanno suscitando così tanto interesse.

Cresce l'appeal per i conti deposito

Se fino a pochi mesi fa tenere i soldi sul conto corrente non fruttava e non costava nulla, ora con l’impennata dell’inflazione gli effetti passivi sulle somme depositate si fanno sentire. Con un’inflazione al 10% tenere per un anno 10mila euro sul conto corrente vuol dire ritrovarsene 9mila dopo 12 mesi in termini di potere d’acquisto. Così i risparmiatori si sentono sempre più attratti dai conti deposito, visti i recenti aumenti dei rendimenti con tassi che arrivano fino al 4%. "I tassi sui conti deposito sono aumentati a seguito dell’aumento dell’inflazione - spiega Unger, quattro volte campione del mondo di trading -. Per combattere l’inflazione le banche centrali (per prima la Fed e in seguito anche la Bce) hanno intrapreso un’azione di rialzo dei tassi ufficiali allo scopo di raffreddare la domanda. L’aumento dei tassi di interesse così come comporta un maggiore costo per chi contrae un mutuo allo stesso tempo rappresenta un maggior guadagno per chi detiene liquidità sui conti deposito".

Secondo un’analisi effettuata da Facile.it le richieste online di questi prodotti nel mese di ottobre sono cresciute del 141% rispetto allo scorso anno. Come mai? In pochissimi mesi i tassi d’interesse sui conti deposito a 60 mesi sono passati dall’1,75% al 4% annuo lordo (+129%) e quelli a 36 mesi dall’1,25% al 2,96% (+137%). Queste percentuali non coprono interamente l’inflazione (al massimo arrivano poco sopra un terzo del suo valore) ma rappresentano in ogni caso un guadagno senza dover correre alcun rischio. Attualmente i conti deposito rappresentano la soluzione di risparmio migliore nel breve periodo per chi non vuole avere a che fare con i mercati finanziari. Basti sapere che i Bot a 12 mesi rendono poco più del 2,5% e che il Btp decennale arriva al 3,56% ma con possibili perdite sul capitale se non si arriva a scadenza.

Altre forme d’investimento per difendersi dall’inflazione

"I conti deposito purtroppo sono solo una parziale difesa del potere d’acquisto contro l’inflazione che erode il capitale in misura maggiore", ha dichiarato Unger e così gli abbiamo chiesto se ci sono altre forme d’investimento a basso rischio da prendere in considerazione. "Tra le diverse forme di investimento a basso rischio che possono difendere dall’inflazione - ha risposto - possiamo senz’altro annoverare le obbligazioni a tasso variabile, occorre però selezionare con cura l’emittente prima di procede all’acquisto. Raggiunto il livello massimo di tassi, ma questo non è facile da prevedere, potrebbe essere più conveniente passare ad obbligazioni a tasso fisso con duration medio-lunga oppure per chi è più incline al rischio valutare un investimento sul mercato azionario. È importante sottolineare che tutte queste sono considerazioni di massima, ogni investimento va valutato attentamente da chi intenda farlo ponendo particolare attenzione al proprio profilo di rischio, pensando prima a tutelarsi e solo in seconda istanza al potenziale profitto dell'operazione. Seguendo un detto degli americani non esistono pasti gratis e negli investimenti questo è quanto mai vero, una opportunità di investimento ci pone generalmente di fronte a rischi tanto maggiori quanto maggiore è il suo potenziale rendimento".

Andrea Unger

Il conto deposito: meglio libero o vincolato?                                    

Il conto deposito è una forma alternativa di conto corrente che ha come unico scopo quello di ottenere degli interessi sulle somme depositate, ma solo se si accetta di bloccare il denaro per un periodo di tempo prestabilito (vincolo). È un prodotto finanziario creato per chi non ama rischiare ma vuole comunque ottenere un guadagno. Con il conto deposito, infatti, il rischio è bassissimo perché non c’è esposizione sui mercati finanziari. Il rischio è legato solo al fallimento della banca e riguarda solamente le somme superiori ai 100mila euro.

Il conto deposito offre un determinato rendimento sulle somme depositate a patto che queste non vengano prelevate prima di un certa scadenza, con tassi d’interesse che aumentano all’aumentare della durata del vincolo. Si parte da 3 mesi per arrivare ad anni, con tassi che vanno dallo 0,15% fino al 4% annuo lordo. Il tasso applicato dipende non solo dalla durata del vincolo ma anche dal tipo di conto deposito scelto. Sul mercato, infatti, esistono due forme di conto deposito:

  • libero, quando è possibile prelevare la somma depositata prima della scadenza del vincolo senza incorrere in penali (non si perdono gli interessi maturati). I tassi offerti sono più bassi;
  • vincolato, quando la somma depositata non è svincolabile. In alcuni casi lo svincolo anticipato è possibile ma comporta il pagamento di una penale e la perdita degli interessi maturati. I tassi offerti sono più alti.

Le penali variano in base all’istituto di credito prescelto, così come tutte le altre principali caratteristiche del conto deposito. Aprire un conto deposito è facilissimo, lo possono fare anche persone con scarse competenze finanziarie anche perché molto spesso non prevedono costi di apertura, di gestione e di chiusura. Attenzione però perché ci sono alcune cose importanti da sapere prima di scegliere un conto deposito, vediamo quali.

Conto deposito: le cose da sapere

Prima di tutto va specificato che i tassi di interesse offerti dalle banche sono al lordo della tassazione, quindi un tasso d’interesse annuo lordo del 4% su 10mila euro non vuol dire 400 euro in più in tasca a fine anno. A questa cifra vanno detratte le tasse (104 euro, il 26% di 400 euro) e l’imposta di bollo (20 euro, lo 0,2% di quanto investito). Il tasso lordo del 4% si trasforma così in un 2,76% netto, perché il guadagno finale dell’investimento ammonterà a 276 euro e non a 400 euro. Vincolare 10mila euro per 5 anni renderà 1.570 euro. Se invece si vincola la stessa somma per un anno con un tasso lordo del 2,5% (che diventa 1,65% netto), dopo 12 mesi si otterrà un guadagno di 165 euro. Bisogna poi fare attenzione ad altri possibili costi correlati. Ad esempio, a volte si offre un determinato tasso d’interesse su un conto deposito solo se si apre anche un conto corrente con la stessa banca sui cui versare lo stipendio o la pensione, con i relativi costi associati.

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