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Giovedì, 28 Marzo 2024
Si riparte

Contratti di sviluppo: miliardi di aiuti, cosa sono e a chi spettano

In arrivo 3,1 miliardi di euro per i contratti di sviluppo per le imprese, di cui 1,7 finanziati con le risorse europee del Pnrr

In Italia è arrivato il momento di mobilitare i fondi assegnati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) verso le imprese. Nonostante la difficile situazione internazionale causata dal conflitto in Ucraina, "non è il momento di fermarsi ma di accelerare gli investimenti nel nostro sistema produttivo che riveste un ruolo centrale nella crescita del Pil nel nostro paese”, ha dichiarato il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. In arrivo 3,1 miliardi di euro per i contratti di sviluppo per le imprese, di cui 1,7 finanziati con le risorse europee del Pnrr. Cosa sono i contratti di sviluppo e a chi spettano?

Contratti di sviluppo: cosa sono

I contratti di sviluppo, operativi dal 2011, sono un mix di finanziamenti agevolati e di contributi a fondo perduto che lo Stato mette a disposizione delle aziende per la realizzazione di progetti di sviluppo d’impresa. Gli aiuti vengono concessi solo a patto che i progetti siano mirati al rafforzamento della struttura produttiva del paese, soprattutto nelle aree svantaggiate e nel Mezzogiorno, e ad alcuni vincoli legati all'occupazione. Possono essere promossi da una o più imprese, italiane od estere, di qualsiasi dimensione. Possono avere ad oggetto uno o più progetti d’investimento ed, eventualmente, progetti di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale.

Il ministero dello sviluppo economico ha già pronti i primi due decreti per i nuovi contratti di sviluppo, con tutti i dettagli e le indicazioni per la presentazione delle domande da parte delle imprese. La prima data utile per la richiesta di incentivi è l'11 aprile 2022. Le istanze vanno presentate a Invitalia (Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa). L'agenzia governativa verificherà anche che i progetti di investimento rispettino una serie di condizioni. Un decreto rende operativo l’investimento 5.2 del Pnrr, “Competitività e resilienza delle filiere produttive” da 750 milioni, l’altro l’investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie” da 1 miliardo. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

A quali settori andranno gli aiuti del Pnrr

L’investimento 5.2 "Competitività e resilienza delle filiere produttive" da 750 milioni di euro, si pone l’obiettivo di rafforzare le filiere produttive, anche emergenti, strategiche per lo sviluppo del sistema paese e di promuovere la competitività delle imprese, rafforzandone la resilienza dopo la crisi Covid-19. I fondi andranno alle seguenti filiere:

  • automotive;
  • design, moda e arredo;
  • microelettronica e semiconduttori;
  • metallo ed elettromeccanica;
  • agroindustria;
  • chimico/farmaceutico.

L'investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie” da 1 miliardo di euro è finalizzato a promuovere lo sviluppo in Italia dei settori produttivi connessi alle tecnologie per la generazione di energia da fonti rinnovabili. Le risorse saranno così ripartite:

  • 400 milioni di euro per il fotovoltaico;
  • 100 milioni di euro per l'industria eolica;
  • 500 milioni di euro per il settore batterie.

Entrambi gli interventi sono destinati a finanziare nuove domande di contratto di sviluppo oppure domande già presentate prima della data del 1° febbraio 2020, ma che risultano sospesi per carenze di risorse, sempre se rientrano nelle filiere individuate del Pnrr.

I progetti

Alcuni progetti, già in fase avanzata, attendevano con ansia la pubblicazione dei decreti per le agevolazioni. Secondo il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, tra questi ci sono il progetto Enel nel fotovoltaico per una gigafactory a Catania, in Sicilia. Nel settore eolico, l’azienda svedese Midsummer si è fatta avanti per un progetto industriale e di ricerca e sviluppo in Puglia, nell’area di Modugno (provincia di Bari). Nel settore delle batterie, Stellantis riceverà 370 milioni di euro per la gigafactory molisana di Termoli, in provincia di Campobasso.

In arrivo altri fondi

Ci sono altre buone notizie: le imprese che non dovessero rientrare in questa graduatoria potranno sperare in quella 'ordinaria' relativa ai contratti di sviluppo rifinanziati dalla legge di bilancio. Il governo ha stanziato 1,37 miliardi di euro da qui al 2026. Sommando gli 1,75 miliardi del Pnrr agli 1,37 miliardi della legge di bilancio, per i nuovi contratti di sviluppo si arriva ad un totale di circa 3,1 miliardi di euro. Inoltre, altre risorse potrebbero arrivare dal Fondo sviluppo e coesione 2021-27. "Abbiamo chiesto alla ministra per il Sud Carfagna - ha dichiarato Giorgetti - di anticipare e sbloccare ulteriori fondi per far partire più velocemente altri progetti nel Mezzogiorno".

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