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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Contratti, cosa cambia: arrivano Tem e Tec, stretta sulle intese 'pirata'

I leader confederali, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, insieme al  presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, hanno siglato l'accordo sulla nuova contrattazione collettiva: ecco le principali novità

Con la firma  definitiva dell’accordo sulla nuova contrattazione collettiva, arrivano grosse novità per i contratti di lavoro. Nella giornata di venerdì 9 marzo, Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria ha siglato insieme ai leader di Cgil, Cisl e Uil, il documento “Contenuti e indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva”. 

Un nuovo sistema di relazioni industriali che secondo i sindacati sarà “più efficace e partecipativo”, oltre ad essere “necessario per favorire i processi di trasformazione nella manifattura e nei servizi innovativi e di supporto all’industria”. Cosa cambia? Ci saranno due livelli di contrattazione, verranno introdotti il Tem (Trattamento economico minimo) e il Tec (Trattamento economico complessivo), con una stretta contro i cosiddetti 'contratti pirata', grazie alla misurazione della rappresentatività per le imprese.

Tre gli obiettivi principali del documento, sottoscritto dal Presidente Boccia e dai tre segretari dei sindacati confederali: 

  • Incrementare la competitività delle imprese nel quadro di una crescita sostenibile
  • Favorire un mercato del lavoro più dinamico ed equilibrato
  • Rafforzare il collegamento tra produttività del lavoro e retribuzioni

L’accordo, infatti, vuole contrastare “la concorrenza sleale causata dai contratti pirata che stabiliscono condizioni di lavoro e retribuzioni del tutto irragionevoli e non eque”. Maggiore spazio, poi, al welfare integrativo e contrattuale e alla valorizzazione dei percorsi che coniugano formazione e lavoro. Ecco le  principali novità nel dettaglio.

Il documento ufficiale

Due livelli di contrattazione

Il nuovo accordo prevede che la contrattazione collettiva continui ad articolarsi in due livelli, nazionale e aziendale o territoriale. “La contrattazione collettiva – si legge nel documento firmato da Confindustria e sindacati - dovrà contribuire a determinare le condizioni per migliorare il valore reale dei trattamenti economici e, nel contempo, favorire la crescita del valore aggiunto e dei risultati aziendali, nonché la valorizzazione dei contenuti professionali e delle competenze tecniche ed organizzative che il lavoro delle persone può esprimere”.

Tem e Tec

Come detto in precedenza, l'accordo prevede l'introduzione del Trattamento economico complessivo (Tec), che sarà costituito dal Trattamento economico minimo (Tem) e da tutti i trattamenti economici previsti dal contratto collettivo nazionale di categoria: “Il contratto collettivo nazionale di categoria – si legge nel documento - avrà cura di evidenziare in modo chiaro la durata e la causa di tali trattamenti economici e il livello di contrattazione a cui vengono affidati dovendosi, comunque, disciplinare, per i medesimi trattamenti, gli eventuali effetti economici in sommatoria fra il primo e il secondo livello di contrattazione collettiva”.

Gli aumenti

Ma come avverranno le variazioni del Tem, ossia i minimi tabellari? “Secondo le regole condivise - continua il documento ufficiale – gli aumenti avverranno in funzione degli scostamenti registrati nel tempo dall’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi membri dell’Unione europea, depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati come calcolato dall’Istat. Il contratto collettivo nazionale di categoria, in ragione dei processi di trasformazione e o di innovazione organizzativa, potrà modificare il valore del Tem".  

I contratti pirata

Inoltre, per contrastare i fenomeni del dumping sociale e dei contratti pirata, ossia quelli siglati sotto la soglia dei minimi fissati dai contratti collettivi nazionali, arriva la misurazione della rappresentatività anche per le imprese. Trattasi di un modello di certificazione da condividere con le altre associazioni, così da garantire una contrattazione efficace. Confindustria e Cgil, Cisl, Uil intendono, infine, riprendere il confronto per completare l’attuazione del Testo Unico sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

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