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Sabato, 20 Aprile 2024
La riforma

Ecco i contratti a tutele crescenti: "Oggi è il giorno atteso da anni"

Oggi nasce ufficialmente la nuova stagione del contratto di lavoro: il Consiglio dei ministri voterà i decreti attuativi sui contratti a tutele crescenti. E Renzi gongola su Twitter

ROMA - "Oggi è il giorno atteso da anni. Il Jobs Act rottama i co.co.co e i co.co.pro vari e scrosta le rendite di posizione dei soliti noti. #lavoltabuona". Così Matteo Renzi su Twitter alla vigilia del Consiglio dei ministri che oggi varerà i decreti attuativi della riforma del lavoro. Sono due le novità principali: il contratto a tutele crescenti e il nuovo ammortizzatore Naspi. Nel decreto attuativo del Jobs act "non ci sono modifiche sostanziali". Restano quindi le norme sul demansionamento e sui licenziamenti collettivi, su cui il Parlamento si era pronunciato negativamente.

Ieri il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha affermato che "dal primo marzo le aziende potranno assumere con le nuove regole" che ridisegnano l'articolo 18 per i neo assunti. Verso la conferma anche le nuove regole sui licenziamenti collettivi: da ora in poi orientate sull'indennizzo. In caso di licenziamento illegittimo il lavoratore avrà diritto a un indennizzo monetario crescente sulla base dell'anzianità di servizio, con un tetto fissato a 24 mensilità, mentre il reintegro sarà preso in considerazione solo per i licenziamenti nulli e discriminatori, e anche in quelli disciplinari se il fatto è insussistente. 

Il Partito democratico, con Sel e Movimento 5 stelle, aveva chiesto al governo di escludere dalla nuova disciplina i licenziamenti collettivi mantenendo l'attuale regime con la tutela reale per il lavoratore. Ma è probabile che Renzi non intenda modificare il testo in questo senso. Le imprese spingono invece per confermare l'attuale impianto. Quanto al nuovo ammortizzatore sociale in caso di disoccupazione involontaria, il cosiddetto Naspi, la prestazione scatterà da maggio con una durata massima di 24 mesi. Ma dal 2017 si scenderà a diciotto mesi.

Infine, c'è il decreto sul riordino dei contratti. Per le collaborazioni si definisce il lavoro subordinato, che prevede prestazioni reiterate con un orario. Si cancelleranno le collaborazioni a progetto e tutti i casi che rientrano nel lavoro subordinato saranno compresi nel nuovo contratto a tutele crescenti. Restano le vere collaborazioni autonome e le vere partite Iva, mentre per quelle debole si estenderanno alcune tutele del subordinato, come la maternità e la malattia.

CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI - D’ora in poi tutte le categorie di lavoratori, fatta salva quella dei dirigenti, assunti nel 2015 con un contratto a tempo indeterminato si vedranno applicare il contratto a tutele crescenti, non appena il decreto sarà definitivamente approvato dal Parlamento. Le tutele crescenti riguardano la disciplina dei licenziamenti illegittimi: il Jobs Act ha infatti cambiato l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori ed eliminato il diritto a essere reintegrati in alcuni casi. Questo, per esempio, accade nel caso di licenziamento economico per esigenze (anche non provate) dell’impresa. Niente reintegro neppure nel caso di licenziamento disciplinare, anche nel caso in cui la mancanza del lavoratore non sia stata così grave da meritare il licenziamento. Con il nuovo contratto sono previste “tutele crescenti” per i licenziamenti illegittimi, con un risarcimento del danno che partirà da quattro mensilità dell’ultima retribuzione a cui si aggiungeranno due mensilità per ogni anno di servizio, con un tetto massimo di ventiquattro mensilità. 

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