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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Coronavirus, crisi senza precedenti: "Pil in calo di 15 punti nel 2020"

Le stime pubblicate dall'Ufficio parlamentare di bilancio: ''Un calo mai registrato nella storia della Repubblica''. Intanto slitta il Cdm sullo scostamento di bilancio e Def

L'epidemia di Covid 19 ha richiesto misure estreme, come la chiusura della maggior parte delle attività e delle aziende. Una serie di restrizioni necessarie per arginare l'emergenza sanitaria, ma che  allo stesso tempo hanno avuto pesanti ripercussioni sull'economia italiana. Secondo le stime di aprile dell'Ufficio parlamentare di bilancio 'Il calo dell’attività economica nella prima metà dell’anno sarà di dimensioni eccezionali. Nell'insieme dei primi due trimestri dell'anno il Pil si ridurrebbe cumulativamente di circa quindici punti percentuali''.

''Nell'ipotesi di un regresso dell'epidemia l'attività tornerebbe ad espandersi nel trimestre estivo – prosegue la nota - Tali stime risentono di un'incertezza estremamente elevata, quindi vanno interpretate con la massima cautela''.

L'emergenza coronavirus ha avuto l'effetto di un terremoto, dopo il crollo di attività produttiva e scambi, arriva la recessione globale. La fase di moderata decelerazione dell’attività economica che aveva interessato diverse economie nel 2018 e nel 2019, sembrava essersi interrotta tra la fine dello scorso anno e l’avvio del 2020 , grazie anche alla tregua siglata a gennaio nel conflitto commerciale tra Cina e Usa. La diffusione della pandemia, dapprima in Cina e poi nel resto del mondo, ha cambiato radicalmente il quadro, determinando un peggioramento dell’attività e dell’outlook senza precedenti.

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Coronavirus, le stime Upb: ''Crisi senza precedenti nella storia della Repubblica''

''Si prefigura per la prima metà dell’anno un calo dell’attività economica di intensità eccezionale, mai registrato nella storia della Repubblica'', si legge nella nota dell'Upb. ''Nel trimestre scorso il Pil si sarebbe complessivamente ridotto di circa cinque punti percentuali, quasi interamente ascrivibili al crollo dell'attività in marzo'', spiega l'Ufficio parlamentare di bilancio. Il trimestre corrente ''sconta maggiormente gli effetti del blocco, in quanto inizia su livelli molto bassi e risente di un pesante trascinamento statistico''. Nell’ipotesi che le restrizioni vengano allentate in misura molto graduale a partire da maggio ''si prefigura una contrazione congiunturale del Pil del secondo trimestre dell’ordine di ulteriori dieci punti percentuali''.

Le previsioni del Fondo monetario internazionale (Fmi), diffuse la settimana scorsa, stimano per l’anno in corso la recessione più profonda dalla grande depressione, con una contrazione del Pil per il complesso dell’economia mondiale del 3 per cento (6,3 punti percentuali in meno rispetto alle stime di gennaio). La dinamica del prodotto dovrebbe mantenersi positiva in Cina e India, ma dato il ritmo di crescita della popolazione, il PIL in termini pro capite mostrerebbe comunque una riduzione; per le economie avanzate la contrazione sarebbe addirittura del 6 per cento, 7,7 punti percentuali in meno rispetto alla previsione di inizio anno. Le previsioni sul commercio sono ancora più pessimistiche, anticipando una caduta dell’11 per cento, rivista al ribasso di quasi 14 punti percentuali rispetto alle proiezioni di gennaio. Nei paesi maggiormente colpiti dalla pandemia le autorità monetarie e fiscali hanno adottato diversi provvedimenti controciclici, la cui efficacia sarà cruciale anche per la ripresa.

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''Per l'economia italiana si tratta di uno shock senza precedenti – prosegue Ubp - La fase ciclica dell’economia italiana, complessivamente stagnante lo scorso anno, si era già deteriorata nell’ultimo trimestre del 2019. La rapida diffusione dell’emergenza sanitaria, a partire dalla fine di febbraio, ha cambiato il quadro congiunturale con una velocità e un’intensità senza precedenti in tempi di pace. L’incertezza di famiglie e imprese continua ad aumentare: l’indice UPB nel primo trimestre dell’anno è decisamente peggiorato''.

Coronavirus, cig triplicate rispetto alla crisi del 2009

'Si stima, per la sola parte relativa alle richieste cig, che il numero complessivo di ore autorizzate possa essere ampiamente superiore, anche triplo, rispetto ai valori massimi storicamente osservati su base mensile dalla crisi finanziaria del 2009''. E' quanto si legge nella nota dell'Upb sulla congiuntura di aprile, in cui si ricorda che le informazioni diffuse dall'Inps, indicano che le richieste per la cig con causale covid 19 pervenute fino al 10 aprile riguardano circa 2,9 milioni di lavoratori mentre le istanze relative all'assegno ordinario coinvolgono circa 1,7 milioni di beneficiari.

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Coronavirus, il Cdm si allontana ancora

Intanto, si allontana la data per il Consiglio dei ministri sullo scostamento di bilancio e Def. La riunione, prevista per domani, non si terrà. Considerando l'appuntamento del Consiglio europeo di giovedì, è probabile che il Cdm venga fissato direttamente venerdì. Il rinvio è dovuto sostanzialmente a questioni tecniche, non ultimo il dl Cura Italia che approderà in Aula domani, impegnando il Mef in una serie di riunioni nella giornata di oggi.

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