La lezione del coronavirus: il digitale per rilanciare il Paese delle comunità locali
"Speriamo che questa rivoluzione digitale cui nostro malgrado siamo stati costretti non resti nel capitolo delle occasioni mancate". Ne è convinto Francesco Sacco, docente per la SDA Bocconi: "Con una connettività affidabile si potrà osare di più"
Il coronavirus ci ha costretto ad un salto forzato, di cui possiamo fare tesoro. Ne è convinto Francesco Sacco, docente per la SDA Bocconi e già membro dello Steering Board per l'attuazione dell'Agenda Digitale del Governo.
"La digitalizzazione forzata cui ci ha costretto l'emergenza sanitaria ci resterà addosso. Per tanti anni abbiamo atteso di provare la ricetta medica elettronica ed era lì a portata di mano per fare un cambio di passo. Così per le video lezioni a scuola, così lo smart working. Dobbiamo fare tesoro di quanto abbiamo acquisito".
Professore, diamo una pagella a questa Italia digitale...
"Il giudizio è sicuramente buono, perché nonostante il sovraccarico la fase critica è alle spalle. Il traffico dei contenuti internet ha fatto un salto di 4 anni nel futuro rispetto alla progressione cui eravamo abituati per i consumi di banda in Italia prima dell'emergenza Covid-19. D'altro canto l'Italia vive una storia paradossale sul campo dell'innovazione. Nel 2000 il nostro paese ha messo in piedi la prima infrastruttura in fibra ottica del mondo, poi il salto si è fermato e nel 2014 eravamo al penultimo posto in Europa. In Asia si arriva al 94% della penetrazione della tecnologia FTTH (ovvero la fibra fino al modem di casa), in Italia si attesta al 4%. Eppure la fibra è una infrastruttura definitiva, a prova di futuro".
Ci spieghi...
"Se abbiamo a disposizione una connettività affidabile si potrà osare sempre di più. La migliore connessione in assoluto è la fibra fino a casa, ma l'alternativa dell'ibrido fibra/rame non rappresenta che un passaggio. Basta immaginare come una semplice condizione di alto tasso di umidità come durante un temporale mandi in crisi il doppino di rame che ancora contraddistingue l'ultimo miglio della connettività internet. Dovremmo arrivare ad avere un'infrastruttura perfetta, ovvero una infrastruttura che possiamo dimenticare di avere perché diamo per scontata. Ora che ci siamo accorti dell'importanza della connettività dobbiamo farne tesoro.
Cosa più ci manca in queste settimane così difficili? Il sentirsi comunità. Il mondo digitale ci permette di ricongiungere in modo umano quello che facciamo. Penso a quanti hanno cominciato ad utilizzare le videochiamate per darsi un abbraccio anche se solo digitale. Ma anche a quanti hanno potuto continuare a lavorare e mandare avanti le proprie attività".
Cosa manca per agganciare il futuro?
"L'Italia ha registrato la maggior crescita europea per la copertura ibrida grazie all'operazione Open Fiber che, coprendo anche le zone meno densamente popolate del Paese, è diventata la più grande Rete all'ingrosso per popolazione coperta del mondo, un modello che anche in Germania stanno seguendo. Ed è bene ricordare di come la struttura stessa del Paese renda l'Italia così peculiare. Solo il 12% della popolazione vive nelle grandi città. Nel Regno Unito il 14% dei Britannici è concentrato a Londra, in Francia il 20% dei francesi a Parigi. Per questo è importante superare il digital divide in tutta Italia dove il 55% delle popolazione vive in città con meno di 30mila abitanti. In questo contesto la mission di Open Fiber è una vera e propria opera rivoluzionaria per la comunità locale.
Senza dimenticare che i piccoli centri sono serbatoi di un enorme potenziale. Luxottica ha il proprio headquarter ad Agordo nel Bellunese, la Ferrero ad Alba, la Ferrari a Maranello... potrei continuare ma bastano come esempi per capire come la forza dell'Italia non è nelle grandi aree metropolitane, ma nella forza delle comunità locali che non possono prescindere dall'avere a disposizione una infrastruttura che li possa portare direttamente sulla grande autostrada di internet.
Ecco, speriamo che questa rivoluzione digitale cui nostro malgrado siamo stati costretti non resti nel capitolo delle occasioni mancate per fare un ulteriore passo verso il futuro".