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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Italia

Persi 400mila posti di lavoro, 140mila in emergenza mutuo, 480mila imprese chiedono aiuto

I dati Istat sull'occupazione raccontano quanto la crisi sanitaria stia impattando sull'economia reale del Paese. Presentate 2,4 milioni di domande di moratorie sui prestiti per un controvalore di 260 miliardi di euro. Confprofessioni: "Aiuti in ritardo per richieste di garanzie da parte delle banche"

Ad aprile 2020 l’effetto dell’emergenza coronavirus ha colpito duro sul mercato del lavoro: l’occupazione ha registrato una diminuzione di quasi 300 mila unità, che ha portato nei due mesi a un calo complessivo di 400mila occupati e di un punto percentuale nel tasso di occupazione. Una tendenza che coinvolge indifferentemente uomini e donne di tutte le classi d'età.

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Come spiegano i dati Istat solo nell'ultimo mese hanno perso il lavoro 143mila lavoratrici, 131mila lavoratori, 205mila con contratto da dipendenti e 69mila autonomi. Anche le persone in cerca di lavoro calano in misura consistente nell’arco dei dodici mesi (-41,9%, pari a ‑1 milione 112mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+11,1%, pari a +1 milione 462mila).

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I dati Istat sull'occupazione sono la prima cartina tornasole di quanto la crisi sanitaria stia impattando sull'economia reale del Paese. Se i dati presentati nei giorni scorsi da Bankitalia lasciano intravedere come l'Italia si stia avvitando verso una recessione tutt'altro che breve, la portata dell'epidemia sul portafoglio delle famiglie italiane è già ben evidente. Sono infatti 147mila le domande presentate per la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa, cui aggiungere oltre 480mila le domande presentate al Fondo di Garanzia per le Piccole e medie imprese. 

Richieste 2,4 milioni di moratorie sui prestiti

La rilevazione settimanale effettuata da Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace mostra i primi effetti delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo grazie ai decreti legge ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità'

Complessivamente sono state presentate 2,4 milioni di domande di moratorie sui prestiti per un controvalore di 260 miliardi di euro, e circa l’85% sarebbe già stato accolto dalle banche.

Tra i dettagli spiccano alcuni dati come le circa 1,2 milioni di domande per prestiti e linee di credito inoltrate dalle PMI per un controvalore di 149 miliardi di euro. Le domande delle famiglie riguardano prestiti per oltre 79 miliardi di euro. Mentre continuano a crescere, a poco più di 147 mila, le domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa (accesso al cd. Fondo Gasparrini), per un importo medio di circa 89 mila euro. Le moratorie dell’ABI e dell’Assofin rivolte alle famiglie, avviate alla fine di aprile, hanno raccolto quasi 320 mila adesioni, per oltre 13 miliardi di prestiti.

Quanto alle garanzie SACE nell’ambito dell’operatività “Garanzia Italia” sono circa 250 le potenziali operazioni di finanziamento in fase di valutazione e istruttoria da parte delle banche per un valore complessivo di circa 18,5 miliardi di euro, mentre sono 44 le richieste di garanzie già ricevute.

Prestiti? Banche chiedono troppe garanzie

Ma quanti prestiti sono stati davvero erogati? A distanza di due mesi dalla pubblicazione del decreto liquidità, un’indagine di Confprofessioni mostra come la quasi totalità degli imprenditori hanno dovuto confrontarsi con la moltiplicazione della documentazione da esibire, in alcuni casi trovandosi ad avere a che fare con polizze assicurative agganciate alla concessione dei finanziamenti garantiti dallo Stato. Una trafila di 30-40 giorni cui aggiungere la presentazione di garanzie personali per la parte non coperta dalla garanzia statale

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Va ricordato che il decreto liquidità prevede una garanzia al 100% per i finanziamenti fino a 25 mila euro, senza alcuna valutazione del merito creditizio. Per i prestiti fino a 800 mila euro, invece, viene richiesta una valutazione e la garanzia dello Stato arriva fino al 90% e il restante 10% può essere coperto dai Confidi.

Intanto il decreto Liquidità dopo aver ricevuto il via libera della Camera lo scorso 27 maggio è arrivato blindato in Senato per l’ok definitivo prima del fine settimana vista la scadenza del prossimo 7 giugno.

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