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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Mes, prime aperture del Governo: per Gualtieri è "un elemento di stabilizzazione"

Il ministro dell'economia in audizione al Senato elenca i possibili aiuti europei per l'Italia che potrebbero arrivare - complessivamente - fino a 200 miliardi di euro

Gli aiuti europei per l'Italia potrebbero arrivare fino a 200 miliardi di euro. È il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in audizione al Senato a riferire circa le risorse totali su cui il nostro Paese potrebbe beneficiare da tutto il ventaglio di strumenti comunitari.

L'Italia infatti dovrebbe beneficiare di 20 miliardi grazie al programma anti-disoccupazione per finanziare gli ammortizzatori sociali (la cosiddetta cassa integrazione europea "Sure", ndr) ma anche di 40 miliardi destinati alle infrastrutture grazie ai contributi della Banca europea per gli investimenti. Il grosso però arriverà (non prima del 2021) grazie al recovey fund che potrebbe portare all'Italia un centinaio di miliardi di euro.

Tuttavia, come abbiamo già spiegato questi soldi non saranno disponibili subito, non solo perché il fondo ad oggi ancora è solo una bozza di progetto, ma per caricarne il "bazooka" dovranno essere emesse obbligazioni paneuropee da cui ricavare la liquidità necessaria. Lo stesso Gualtieri ha spiegato come non si possa aspettare il 2021 per avere lo strumento operativo sottolineando la posizione Italiana che spinge a chiedere l'operatività del fondo già per l'estate.

Disponibili invece dal primo Giugno le linee di credito del Meccanismo europeo di stabilità (il Mes o fondo salva-Stati). Lo stesso ministro dell'economia ha spiegato che l'Italia potrebbe disporre di un prestito di circa 36 miliardi di euro.

"Nessuna decisione è presa dall'Italia sulla possibile richiesta di accesso a questo nuovo strumento ma è bene evidenziare che la disponibilità di molteplici reti di sicurezza, incluso quello del Mes, è da considerarsi un elemento di stabilizzazione e di fiducia". Queste le parole di Gualtieri in commissione Bilancio e Finanze del Senato. "L'Italia - ha aggiunto - parteciperà vigilando che i documenti finali siano in linea con l'elemento dell'assenza di condizionalità sul Mes".

Il governo su Mes ha una posizione chiara espressa fin dall'inizio della crisi, ricorda, "non riteneva accettabile che la risposta Ue al coronavirus si incentrasse sul Mes perché è uno strumento non adeguato e non basta a definire risposta sufficiente ed abbiamo ottenuto che altri strumenti venissero messi al centro dell'agenda".

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