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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Coronavirus: come funzionano indennizzi, congedi e cassa integrazione

L'Inps dovrà gestire 10 miliardi di euro stanziati dal Decreto Cura Italia: ecco come funzionano le domande

L'Inps è pronto a dare attuazione a tutte le misure del Decreto Cura Italia. Lo spiega l'Istituto previdenziale che si trova a gestire 10 miliardi di euro destinati a circa 11 milioni di utenti tra cassa integrazione e gli altri strumenti di sostegno al reddito.

Il congedo parentale per i lavoratori dipendenti è già attivo (già 100mila le richieste dal 5 marzo). Le procedure per la Cassa integrazione, sia quella ordinaria che la deroga, sono consolidate e ulteriormente semplificate".

I congedi per la gestione separata, gli autonomi, e i cinque indennizzi per professionisti e co.co.co, lavoratori autonomi, turismo, agricoli e spettacolo, saranno operativi nei prossimi giorni", mentre "le procedure e la domanda per il bonus babysitter sono in fase di avvio".

Sono stati vibranti le proteste di commercianti e artigiani per l'ipotesi di un 'click day' per accedere al bonus di 600 euro messo in campo dal governo per compensare le pesanti perdite di fatturato causate già a marzo dall'emergenza covid-19. Eventualità escusa però dal chiarimento dell'Inps che ha spiegato come sarà possibile richiedere l'indennizzo destinato agli utonomi.

Intanto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri precisa che gli indennizzi di 600 euro per gli autonomi "non sono una tantum ", "sono per marzo, poi ci sarà un intervento ad aprile, per ''parametrarli'' in base al reddito e alle perdite subite.

Cassa integrazione, cosa cambia per gli stipendi

Secondo uno studio della Uil il congedo parentale incide (per una 'assenza' di 15 giorni) per 374 euro mentre per 30 giorni la busta paga complessivamente si alleggerirebbe di 904 euro rendendo più conveniente il ricorso alla Cig.

Il Report che prende in considerazione il reddito annuo lordo medio di un lavoro dipendente, circa 21.714 euro, e quello lordo medio annuo, circa 22.210 euro, di una partita Iva.

Lo stipendio, per i lavoratori che verranno posti in cassa a ''zero ore'' per un mese intero, subirà una decurtazione che mediamente vale una rata mensile di 550 euro.

Su uno stipendio di 1.316 euro netti mensili, la decurtazione dovuta al ricorso alla cassa integrazione ammonta a 376 euro medi al mese: il sussidio percepito è pari a 940 euro netti.

Per il congedo parentale invece per una lavoratrice/lavoratore con figli minori di 12 anni, che sceglie di mettersi in congedo parentale straordinario per 15 giorni, la decurtazione ammonterà a 412 euro, la retribuzione netta sarà di 904 euro, a cui bisogna sommare il premio per la presenza al lavoro (bonus presenza 100 euro), che in questo caso ammonta a 38 euro mensili (calcolato sui restanti giorni lavorati in azienda): dunque, la retribuzione netta ammonterà complessivamente a 942 euro. Con una differenza in negativo, rispetto allo stipendio pieno, di 374 euro. Se però, il congedo venisse preso per l'intero mese, i restanti 15 giorni verrebbero considerati congedo non retribuito. Pertanto, in questo caso, la decurtazione complessiva sarebbe pari a 904 euro e lo stipendio percepito in questo caso sarebbe pari a 412 euro.

"Paradossalmente, chiosa il Rapporto Uil, "converrebbe la cassa integrazione in quanto si guadagna di più del congedo parentale straordinario".

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