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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Coronavirus, ora il Governo pensa alle riaperture differenziate per Regione

A proporlo alle Regioni è stato il ministro per le Autonomie e gli Affari regionali, Francesco Boccia: ''Dipende dal monitoraggio dei dati, se calano i contagi si potrà riaprire''

''No alle scelte differenziate, sì ad un piano nazionale'': questo sembrava il diktat del Governo sulle riaperture delle attività commerciali, almeno fino ad oggi. In Francia, ad esempio, alcune misure verranno applicata in maniera differente in base alla situazione delle varie zone, un'ipotesi che non sembrava essere nei piani dell'esecutivo, e che invece potrebbe trovare spazio durante la cosiddetta fase 2. 

A proporre l'idea delle riaperture differenziate durante una video-conferenza con le Regioni è stato il ministro per le Autonomie e gli Affari regionali, Francesco Boccia: "In base al monitoraggio delle prossime settimane ci potranno essere dal 18 maggio scelte differenziate tra le regioni sulle riaperture di attività. Più i contagi andranno giù, più la sanità territoriale sarà in sicurezza, più si potrà riaprire secondo un monitoraggio che discuterete con il ministro Speranza. Definito il monitoraggio si potrà procedere a differenziazioni".

"Propongo un metodo perché le ordinanze regionali siano coerenti con il Dpcm", ha detto il ministro. In sostanza, secondo quanto si apprende, se ci saranno ordinanze non coerenti, con allentamento delle misure, il ministro Boccia invierà una lettera indicando le parti incoerenti e la richiesta di rimuoverle. Se questo non dovesse avvenire allora il governo impugnerà l'ordinanza.
Il ministro ha comunque sottolineato di voler evitare impugnazioni auspicando che si possa andare avanti in un clima di collaborazione magari con un confronto preventivo anche sulle ordinanze.

Questa mattina anche il capogruppo Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, aveva chiesto al Governo di optare per riaperture diverse tra Regione e Regione: "Dal 18 maggio, la fase due deve caratterizzarsi su scelte differenziate regione per regione, sulla base dell'incidenza epidemiologica. Il cronoprogramma annunciato domenica scorsa dal Presidente del Consiglio, deve cambiare esattamente nella direzione auspicata dal ministro Boccia". 

"Le riaperture di molti servizi, come bar, ristoranti, parrucchieri - sottolinea Marcucci - non possono avere la stessa data in presenza di dati epidemiologici anche molti diversi. Il governo deve aprire in tutte le situazioni in cui sia possibile farlo, con le maggiori garanzie sanitarie possibili".

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