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Giovedì, 25 Aprile 2024
ECONOMIA

Reddito minimo: tutto quello che c'è da sapere

Due proposte in commissione lavoro del Senato, il mondo delle associazioni che preme per una legge. Adesso anche Poletti prende posizione. Ma chi lo pagherebbe? Ecco cosa sta succedendo sulla questione reddito minimo

Il dibattito politico sul reddito minimo oramai si è aperto. Persino l'inflessibile Movimento 5 stelle si è detto pronto a trattare con il Pd di Renzi a patto che non si discuta sulla cifra da erogare: 780 euro a persona per tutti coloro che sono sotto la soglia di povertà. Ma perché questa cifra? Ne parliamo con Sandro Gobetti, di Basic income network Italia, la rete internazionale che riunisce tutti gli studiosi e gli attivisti impegnati su questo tema: 

"Questo tipo di proposta si inserisce in quei famosi termini economici europei: 780 euro proposti dal M5s sono il 60% del reddito mediano, poco sopra la soglia di povertà". Ma la proposta, arrivata in commissione Lavoro al Senato, non è l'unica sul tema: "Al momento ci sono due proposte di legge incardinate alla commissione Lavoro del Senato: quella del Movimento 5 stelle sul reddito cittadinanza e quella di Sel che nasce dall'iniziativa di legge popolare depositata in Parlamento. Poi c'è il Pd, nella sua area riformista, che si sta occupando della questione del reddito ma che non ha una proposta su carta. Infine c'è l'appello di Libera, che indica i criteri generali su cui i vari provvedimenti sul tema dovrebbero lavorare, per trovare un punto di mediazione possibile. L'idea è quella di arrivare a una "larga intersa" di tutte quelle sensibilità politiche per definire la proposta di legge"

Chi pagherebbe il reddito minimo?

"Per quanto riguarda i finanziamenti la possibilità per un sostegno economico a questo tipo di proposte sembrano esserci. Faccio un esempio: gli 80 euro di Renzi sono costati 10 miliardi di euro. Dando vita a una serie di politiche con diversa impostazione, si potrebbero dare 500 euro a un giovane disoccupato piuttosto che 80 euro a due genitori della stessa famiglia che invece un lavoro lo hanno. Va invertita la rotta insomma"

Le due proposte di legge sono differenti e la loro approvazione dipenderà ovviamente dalla discussione dell'esecutivo e delle varie commissioni. Ma come dice Libera, che propone 100 giorni, ce la si farà a breve?

"La campagna di Libera ha il merito di aver accelerato molto questi iter. Oggi il dibattito nazionale su questo tema è così forte ha fatto prendere posizioni a molti personaggi pubblici. Come Landini, il segretario della Fiom, o tutti i deputati del Movimento 5 stelle che hanno portato le ragioni del reddito alla marcia Perugia-Assisi. La campagna dei cento giorni chiede l'incardimento della proposta di legge. Lo stesso Poletti è stato "costretto" a prendere posizione in merito. Se noi guardiamo gli iter burocrativi, siamo in commissione Senato, fermi alle audizioni. Diciamo che la legge non è proprio dietro l'angolo"

C'è stata qualche proposta da parte del governo sul tema? 

"In un intervento pubblico a un convegno sul tema a Cosenza, Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, ha disegnato l'ipotesi di una forma di reddito di inclusione sociale. Chi è senza lavoro, in vista del reddito ricevuto, dovrebbe rendersi disponibile alla comunità per una serie di piccoli lavori a chiamata: questo creerebbe una 'casta dei poveri', oltre a non valorizzare le competenze del soggetto. Ci sembra una proposta che potrebbe avere gravi conseguenze sociali, visto che non sarebbe un supporto in vista dell'autonomia della persona" 

Ma in questi anni sono stati fatti passi in avanti?

"Sì e sono enormi. La piattaforma di Libera ha riunito tutti i parlamentari che sostengono questo tipo di proposta, anche quelli della maggioranza. Così finalmente la questione del reddito minimo è entrata nell'agenda politica nazionale. Una novità assoluta per l'Italia che apre una nuova fase, in cui tutti (tra istituzioni e società civile) iniziano a comprendere l'importanza di questo provvedimento. Ora però bisogna fare un passo in più e capire che tipo di reddito si vuole"

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