Mascherine Ffp2, perché alcune costano di più
Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, fa chiarezza sulle protezioni definite pediatriche, prezzi e rifornimenti
Vaccini, distanziamento sociale, mascherine o, secondo i termini "tecnici" dpi: dispositivi di protezione individuale. Sono i tre assi portanti della lotta al Covid. Con l'ultimo decreto le mascherine Ffp2, che garantiscono un filtraggio superiore rispetto alle chirurgiche, sono diventate obbligatorie anche per i bambini. L'obbligo ha portato, come legge di mercato vuole, a un aumento delle richieste spesso accompagnato da incertezze su quali comprare. "Le Ffp2 pediatriche non esistono. Le Ffp2 certificate, che devono avere le indicazioni stampigliate, sono identiche per adulti e bambini. Cambia la misura", chiarisce una volta per tutte a Today.it Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma. "Le mascherine Ffp2 certificate - spiega - vengono sottoposte a una serie di test che ne attestano l'efficacia. E sono pensate per essere indossate da adulti, con testa più o meno grande. Per i bambini si utilizzano quelle di misura compatibile. Qualche rivenditore può indicarle come pediatriche, ma si tratta sempre di Ffp2".
Quanto al prezzo, l'accordo raggiunto all'inizio di gennaio tra il commissario per l'emergenza Figliuolo, FederFarma, AssoFarm e FarmacieUnite prevede la vendita al prezzo calmierato di 0,75 euro l'una.
"L'intesa riguarda le farmacie che hanno scelto di aderire e si applica alle Ffp2 'tradizionali', quelle bianche - dice Tobia - ma non le mascherine diverse per colore e foggia. Scegliendo un prodotto più particolare non si risponde solo a un'esigenza sanitaria, ma estetica. E hanno anche costi di produzione maggiori".
Non sono quindi le pediatriche, che abbiamo visto non esistono, a costare di più. Solo quelle con un'estetica diversa: con colori particolari o grafiche. Che le rendono non solo un presidio per la salute ma anche, in qualche modo, qualcosa di più gradevole alla vista (e magari facilmente accettabile da parte dei più piccoli).
Quanto alle difficoltà lamentate da diverse famiglie per il reperimento delle mascherine Tobia spiega che ci sono stati dei problemi "a macchia di leopardo, ma che si stanno risolvendo. Si tratta di difficoltà dovute al periodo festivo, al Capodanno cinese per chi le importa dall'estero, Ma anche all'aumento delle domanda repentina perché produttori e importatori si sono dovuti adeguare".
Tobia sottolinea come "Federfarma si è nuovamente messa a disposizione dei cittadini. La fornitura di mascherine e presidi di sicurezza è un dovere. Da qui la sottoscrizione dell'accordo per il prezzo calmierato. In occasione dell’emergenza pandemica le farmacie italiane si sono messe volontariamente a disposizione del Servizio sanitario nazionale consapevoli del loro ruolo di primo presidio sanitario di prossimità. E la risposta c'è stata. Lo si vede anche dal numero di cittadini che ha scelto la farmacia per le vaccinazioni. Indicativo che in tanti si siano affidati alle farmacie per le prime dosi. Un segnale di fiducia, del legame che si crea tra paziente e farmacista, che è stato adeguatamente formato per le inoculazioni".
"Anche se - conclude Tobia - mi auguro che i farmacisti possano fare sempre più vaccini e meno tamponi".