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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Italia

Banche, l'incognita della tempesta perfetta

Il vicepremier Salvini accusa la Banca centrale europea di causare un danno all'Italia da 15 miliardi di euro dopo la richiesta alle banche di azzerare in sette anni i crediti deteriorati. Ma il governatore Draghi avverte: "Economia più debole del previsto"

Si scrive Npl, si legge guai per le banche europee e soprattutto italiane. La Borsa torna a soffrire per i cosiddetti crediti deteriorati che appesantiscono i portafogli degli istituti di credito. A fare rialzare i riflettori su quelli che non sono altro che prestiti che le banche hanno concesso con troppa facilità e che non possono riscuotere, è stata la Banca Centrale Europea che nuova direttiva impone limiti più stringenti per ripulire le pance delle banche dai titoli tossici e rinfondere fiducia al sistema creditizio: il timore - tutt'altro che velato - è che un indebolimento dell'economia possa portare ad una nuova crisi del credito. 

Draghi: "Economia più debole del previsto"

Anche oggi il presidente della Bce Mario Draghi - intervenendo nella sessione plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo - non ha mancato con il rimarcare che l'Europa si trova su tutt'altra strada rispetto ad un boom economico.

"Gli sviluppi recenti dell'economia - spiega Draghi - sono stati più deboli del previsto e le incertezze, in particolare connesse a fattori globali, restano prominenti. Quindi, non c'è spazio per abbassare la guardia; serve ancora un ammontare significativo di stimolo di politica monetaria, per sostenere l'ulteriore rafforzamento delle pressioni e gli sviluppi dell'inflazione nel medio termine"

Mutui più cari, salgono i tassi d'interesse: gli esperti invitano alla cautela

Oggi Piazza Affari ha chiuso in rosso (Ftse Mib -0,20%) proprio a causa del crollo dei titoli delle banche. Il solo rischio che gli Npl di tutte le banche italiane possano essere svalutati nei prossimi anni ha determinato una pioggia di vendite. Anche lo spread è in risalita.

Dura presa di posizione del vicepremier Salvini che parla di un "duro attacco della vigilanza Bce al sistema bancario italiano e a MPS" calcolando che l'intervento della Bce possa causare un danno all'Italia da 15 miliardi di euro

"Occorre una trasparenza assoluta sulle decisioni della Bce, come è stato recentemente ribadito dalla stessa Corte dei Conti europea, che lamenta di non essere messa dalla Bce in condizione  di controllare i motivi di decisioni così rilevanti per i portafogli dei risparmiatori. Questa trasparenza è necessaria per scacciare il dubbio che la Bce faccia un uso politico dei poteri che le sono attribuiti"

Come rivela il Sole 24 ore la richiesta di Francoforte sui crediti deteriorati è emersa venerdì con il caso Mps, a cui la Vigilanza ha imposto di azzerare il peso degli Npl in portafoglio entro sette anni, non è insomma isolata. Ma se è vero che la Vigilanza Bce ha rivolto l'invito di alzare progressivamente le svalutazioni sui crediti deteriorati a tutte le banche europee, il tema riguarda da vicino soprattutto il settore italiano del credito, su cui pesa il fardello più rilevante dei crediti deteriorati su scala europea.

La cattiva notizia per le banche italiane

Per gli analisti, l'approccio della Bce costituisce una "cattiva notizia" per le banche italiane, che "aggrava una situazione già non banale, in un contesto difficile". Secondo gli analisti di Mediobanca Securities tra il 2019 e il 2026 le banche potrebbero vedere a rischio il 17% degli utili

 "A questo punto, non possiamo escludere un ulteriore confronto tra le istituzioni europee, potenzialmente riducendo ulteriormente la visibilità normativa nel settore"

La modalità e la tempistica con cui gli accantonamenti saranno realizzati è il nodo attorno a cui si giocherà l'intera partita per il settore bancario italiano.

Furlan (Cisl): "Rischio credit crunch"

"Credo ci sia il rischio di una stretta del credito, che sarebbe il contrario di quello che serve alle famiglie italiane". Lo dice il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan, a margine del consiglio generale della First Cisl, commentando la richiesta della Bce alle banche italiane sugli Npl. "Serve una politica del governo che agevoli il credito alle imprese e ai privati, vorremmo un reale cambiamento rispetto al passato", aggiunge.

"Non si possono tassare allo stesso modo quelle banche che fanno solamente speculazione finanziaria e quelle che invece finanziano imprese e famiglie"

Ma quanto valgono le sofferenze nei conti delle banche italiane? Secondo l'ultimo rapporto mensile di Abi di Gennaio 2019 ​le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a novembre 2018 si sono attestate a 37,5 miliardi di euro; un valore inferiore rispetto ai 38,3 miliardi del mese precedente e in forte calo, -49,3 miliardi, rispetto al dato di dicembre 2016. In 23 mesi le sofferenze bancarie si sono quindi ridotte di quasi il 57%. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 51 miliardi, pari a circa il 57,7%.

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