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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Carte o bancomat, a chi conviene il "nuovo" credito d'imposta

Nel decreto fiscale c'è un credito d'imposta del 30% delle spese per le commissioni sulle transazioni con carte e bancomat, che potrà essere usato esclusivamente in compensazione. Meloni (Fdi): "Banche spernacchiano il governo"

Come fare per rendere conveniente per i commercianti l'utilizzo di carte e bancomat da parte dei clienti? Ci sono stati tentativi nelle scorse settimane da parte dell'esecutivo di intavolare discussioni per far calare i costi delle commissioni, ma banche e circuiti di pagamento hanno fatto orecchie da mercante. A quel punto il governo non ha potuto fare altro che estendere lo stesso sistema che è già stato usato, con un certo successo, alle pompe di benzina. E' un vero passo avanti?

In pratica è un credito d'imposta del 30% delle spese per le commissioni sulle transazioni con carte e bancomat, che potrà essere usato esclusivamente in compensazione, ma che sarà concesso a chi ha una attività con ricavi e compensi entro i 400mila euro l'anno. Circa 2,1 milioni di soggetti Iva in tutto che muovono un volume d'affari stimato in circa 108 miliardi di euro.

Credito d’imposta per chi accetta bancomat: come funziona

I dettagli vengono chiariti in tutto e per tutto dal decreto fiscale che è stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» 252 con il numero 124: il credito di imposta pari al 30 per cento (quello per i benzinai è il 50%) riguarda i costi delle commissioni sostenute per ogni singolo pagamento per esercenti di piccole-medie dimensioni (dunque non i supermercati) che nell’anno antecendente all’entrata in vigore del provvedimento (1° luglio 2020) hanno conseguito ricavi per 400 mila euro. L'ultima parola però non è stata ancora scritta. Potrebbero esserci modifiche nel corso del percorso parlamentare della manovra.

Meloni (Fdi): "Banche spernacchiano il governo"

Molto critica Giorgia Meloni. "Alla richiesta del Governo di abbassare le commissioni sul pos, le banche hanno risposto con una bella pernacchia, il loro tornaconto non si tocca. Allora PD e M5S si inventano un credito d'imposta del 30% del costo delle transazioni elettroniche da riconoscere agli esercenti. Praticamente abbassano di poco il costo delle commissioni bancarie ma lo fanno coi soldi degli italiani anziché con quelli delle banche. Sinistra sempre schierata dalla parte del potere finanziario e contro le imprese. Buffoni!" attacca la leader di Fratelli d'Italia.

Codacons: "Con credito d'imposta si evitano rincari"

Bene per il Codacons il credito d'imposta del 30% delle commissioni sulle transazioni con carte e bancomat, misura inserita nell'ultima bozza del decreto fiscale. ''Si tratta di un provvedimento di cui beneficeranno non solo gli esercenti, ma anche e soprattutto i consumatori", spiega il presidente Carlo Rienzi. "L'obbligo del Pos, infatti, che riteniamo corretto ai fini della lotta all'evasione, comporterà innegabili costi a carico di imprese e commercianti, costi che rischiano di essere traslati in tutto o in parte sui consumatori finali attraverso un incremento dei prezzi e delle tariffe", aggiunge. "Con il credito d'imposta gli esercenti vengono alleggeriti di un eccessivo carico e le famiglie eviteranno rincari dei listini, ma chiediamo che accanto a questa misura siano previste multe salatissime per quei commercianti che rifiuteranno di accettare i pagamenti con Pos", conclude Rienzi.

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