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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Condotte in crisi, manca un piano: a rischio 3mila lavoratori

Fumata nera dopo l'incontro al Mise tra i vertici del gruppo, il ministero e i rappresentanti sindacali

Resta ancora in bilico la situazione dei 3mila lavoratori di Condotte, il terzo gruppo di costruzioni italiano, che rischia il tracollo a causa di una drammatica situazione finanziaria. Questa mattina ha avuto luogo al Mise un incontro tra i vertici dell'azienda,  i sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil e il ministero, ma la riunione non ha prodotto progressi nella vertenza.

“Nell’incontro precedente al Mise – dichiarano in una nota le segreterie nazionali delle tre sigle sindacali – l’azienda aveva garantito che entro il 15 giugno si sarebbe definito il piano industriale. E invece non c’è stato l’accordo tra le banche ed il fondo Oxy, potenziale investitore, e quindi l’operazione al momento è bloccata”. 

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Per lunedì 25 giugno è stato convocato il Consiglio di gestione di Condotte “nell’ambito del quale dovranno necessariamente essere prese decisioni importanti, anche in vista della imminente scadenza del 17 luglio prossimo, data ultima per il deposito del piano concordatario. 

“Il Mise in pieno accordo con i sindacati – prosegue la nota Feneal Filca Fillea – ha proposto una tempestiva riconvocazione del Tavolo di crisi, già nel corso della prossima settimana, e ha espressamente chiesto la partecipazione dei massimi vertici del Consiglio di gestione e dei commissari nominati dal Tribunale.”

“Non nascondiamo le nostre forti preoccupazioni per l’assenza del piano industriale, che deve garantire – ribadiscono i sindacati – la continuità aziendale e la salvaguardia dei posti di lavoro. Questa situazione, infatti, si trascina da sei mesi e rischia di ripercuotersi sui livelli occupazionali e sulla realizzazione di opere strategiche per il Paese. Ci aspettiamo che i nuovi interlocutori al tavolo siano in grado di fornire le garanzie occupazionali e produttive, restituendo finalmente un futuro a 3mila lavoratori e alle loro famiglie.”

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