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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Gli italiani non mangiano più il pane

Il consumo di pane in Italia è calato del 40% gettando in crisi il settore della panificazione. Le associazioni chiedono aiuto al Ministro Di Maio auspicando interventi contro la concorrenza sleale e un piano d'azione in 10 punti

Negli ultimi anni il consumo di pane in Italia è sceso del 40% con un utilizzo pari a 31 chili pro capite l'anno, un livello largamente inferiore rispetto a quello di altri Paesi dell'Ue. La denuncia arriva da Assipan-Confcommercio e Assopanificatori-Fiesa Confesercenti le due associazioni maggiormente rappresentative di un settore in piena crisi e che chiede aiuto al Governo.

Pane congelato dall'Est e concorrenza sleale

Dal 2008 ad oggi  si contano meno di 3.000 imprese della produzione, meno di 1.000 punti vendita e prezzi del pane costantemente al di sotto dell'indice medio di incremento dei prodotti alimentari a fronte di tariffe per le utenze (acqua, luce, gas) che aumentano a due cifre. Ad aggravare la situazione, poi, la concorrenza sleale della Gdo che utilizza il pane fresco come prodotto civetta e il fenomeno dell'importazione del pane congelato dall'Est Europa.

Le associazioni di categoria chiedono urgenti azioni di sostegno da parte del Ministero dello Sviluppo economico chiedendo altresì al ministro Di Maio il riconoscimento dello stato di crisi del settore e la rivalutazione del "prodotto pane" nell'alimentazione.

In particolare, le due associazioni maggiormente rappresentative della panificazione indicano:

  • misure di sostegno a favore di imprese e lavoratori che evitino la perdita di posti di lavoro;
  • la costituzione di un tavolo di confronto permanente;
  • azioni per la valorizzazione del pane e dei prodotti da forno;
  • il rafforzamento della lotta all'abusivismo e alla contraffazione;
  • l'istituzione di una Consulta della Panificazione;
  • l'introduzione di modifiche significative per la semplificazione del sistema fiscale;
  • il riconoscimento dell'attività di panificatore come "lavoro usurante";
  • la tutela dei panifici come luoghi storici della cultura agroalimentare italiana;
  •  il contrasto alla vendita sottocosto.
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