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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

La crisi è amica dei più ricchi: crescono i "milionari", anche in Italia

Nel Bel Paese nell’ultimo anno quattro persone sono entrate nel club dei miliardari che oggi conta in totale 40 membri, con patrimoni per 165 miliardi di dollari

Ricchi sempre più ricchi, una regola che vale anche durante la pandemia mondiale. Nei mesi del confinamento le ricchezze accumulate dai “Paperoni” di tutto il mondo sono accresciute anziché diminuire, in netta controtendenza rispetto ai dati disastrosi sull’economia globale. A fine luglio i patrimoni cumulativi degli individui più ricchi del mondo hanno toccato quota 10.200 miliardi di dollari, segnando un nuovo massimo dal precedente di 8.900 miliardi di dollari del 2017. A spartirsi l’intera somma a dodici zeri sono i 2.189 Paperoni censiti, 31 in più rispetto al 2017. È quanto emerge dallo studio annuale di Pwc e Ubs sui 'billionaires'.

Come riporta Europatoday in Italia, nell’ultimo anno quattro persone sono entrate nel club dei miliardari che oggi conta in totale 40 membri, con patrimoni per 165 miliardi di dollari a fine luglio. Da rilevare, però, che il numero dei miliardari nella Penisola è diminuito negli ultimi cinque anni rispetto ai 43 del 2015. I livelli massimi di ricchezza vengono raggiunti più dagli uomini (67% tra i miliardi) che dalle donne (33%). Quasi la metà dei miliardari italiani hanno raggiunto tali ricchezze partendo da un patrimonio familiare inferiore ai nove zeri. L’altra metà ha ereditato lo scettro che già apparteneva ai propri genitori. 

Non è andata bene, comunque, a tutti i miliardari del globo negli ultimi mesi: le turbolenze borsistiche innescate dalla crisi del Covid-19, dalla crisi dei mercati da marzo in poi, hanno causato qualche uscita dal club dei patrimoni a nove zeri, mentre il rimbalzo a V dei mercati finanziari ha premiato gli 'innovatori', i cui patrimoni sono ulteriormente aumentati. 

Nel rapporto si precisa che “le ricchezze si stanno polarizzando”. “La tempesta del Covid-19 ha accelerato la divergenza” tra gli imprenditori della tecnologie, dell'healthcare e dell'industria che si stanno rafforzando e i miliardari che si trovano “sul lato sbagliato dei trend economici, tecnologici, sociali e ambientali” e stanno diventando meno ricchi. Dal 2018 fino allo scorso luglio, la ricchezza dei Paperoni tecnologici è aumentata del 42,5% a 1.800 miliardi di dollari, grazie all'ascesa delle azioni tech in Borsa. Per i miliardari dell'healthcare, l'aumento del patrimonio è stato del 50,3% a 658,6 miliardi, grazie alle nuove scoperte di farmaci e alle innovazioni nella diagnostica. Si tratta di aumenti ben superiori al 19% che è l'incremento medio del patrimonio globale dei Paperoni tra il 2018 e luglio 2020. Negli ultimi anni è aumentato anche il numero degli ex-miliardari: nel 2019 sono stati 34 dopo i 36 del 2018, mentre in precedenza le ‘retrocessioni' erano più rare (solo 3 nel 2010 e 18 nel 2017).

La geografia dei miliardari conferma gli Usa al primo posto, con una ricchezza cumulata di 3.609 miliardi di dollari dai 2.958 miliardi del 2019 e un aumento del 170% rispetto al 2009. Segue la Cina con 1.601 miliardi, da 1.190 miliardi lo scorso anno e con una crescita del 1.146% rispetto ai 135 miliardi di 11 anni fa. La Germania conserva il terzo posto nella classifica dei Paperoni con patrimoni complessivi per 595 miliardi (da 447 mld nel 2019 e + 175% sul 2009), seguita dalla Russia con 468 miliardi (+80% dal 2009) e dalla Francia, che con fortune per un totale di 443 miliardi (da 304 mld nel 2019), mette a segno un aumento del 439% rispetto al 2009. Nella 'top 10' dei patrimoni miliardari ci sono anche l'India, Hong Kong, Canada e Brasile.  

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