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Venerdì, 19 Aprile 2024
LAVORO

Istat, a gennaio 30mila occupati in più. In calo i giovani senza lavoro

Aumentano i lavoratori a tempo indeterminato e gli indipendenti, ma la disoccupazione resta stabile. Positiva la tendenza su base annua con 236mila nuovi occupati. Renzi: "Questi sono fatti, il jobs act ha restituito una speranza"

Disoccupazione stabile a gennaio. Secondo i dati resi noti dall’Istat il tasso dei senza lavoro resta invariato all’11,9% rispetto a dicembre. Il risultato è l’effetto della crescita degli occupati di 30 mila unità (+0,1%) e dell’aumento delle persone in cerca di occupazione (+2 mila).

In calo di 1,3 punti percentuali invece la disoccupazione giovanile, scesa al 37,9% rispetto al mese precedente. L’aumento degli occupati riguarda gli uomini e si concentra tra gli ultracinquantenni. Aumentano, in questo mese, i lavoratori a tempo indeterminato e gli indipendenti, mentre calano i lavoratori a termine. Il tasso di occupazione è pari al 57,5% (+0,1 punti percentuali rispetto a dicembre). Nel periodo novembre-gennaio si registra un aumento degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,2%, pari a +37 mila). La crescita riguarda gli uomini ed è particolarmente accentuata tra gli ultracinquantenni.

I DATI DELL'ULTIMO TRIMESTRE - Segnali di crescita si rilevano su base trimestrale per dipendenti a termine e indipendenti, mentre sono stabili i dipendenti permanenti. Nel periodo novembre-gennaio all’aumento degli occupati si accompagna la crescita dei disoccupati (+2,5%, pari a +74 mila) e il calo degli inattivi (-1,0%, pari a -136 mila).

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LE CIFRE SU BASE ANNUA - Su base annua, a gennaio si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1% su gennaio 2016, pari a +236 mila). La crescita riguarda sia i lavoratori dipendenti (+193 mila, di cui +136 mila a termine e +57 mila permanenti) sia gli indipendenti (+43 mila) e coinvolge entrambe le componenti di genere, concentrandosi tra gli ultracinquantenni (+367 mila) e i giovani 15-24enni (+27 mila). Nello stesso periodo crescono i disoccupati (+4,2%, pari a +126 mila) e calano gli inattivi (-3,3%, pari a -461 mila).

In sostanza, la spiegazione del paradosso per cui cresce la disoccupazione e nel contempo crescono gli occupati, è dovuta all’ampliamento della platea di coloro che hanno dichiarato di cercare attivamente lavoro, senza tuttavia necessariamente trovarlo. Sono di conseguenza diminuiti gli inattivi, cioè, coloro che non cercano attivamente un’occupazione.

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Dati che fanno esultare Matteo Renzi: "Questa mattina sono stato a Taranto e mi sono confrontato con i sindacalisti di Ilva. A proposito di lavoro. Istat oggi ha dato il consuntivo finale dei posti di lavoro creati nei mille giorni del nostro governo. Da febbraio 2014 a dicembre 2016 il saldo netto positivo è stato di 681mila posti di lavoro in più. Di questi 488mila a tempo indeterminato", ha scritto su Facebook l'ex primo ministro. 

"Questi - ha aggiunto - sono numeri, fatti, storie. Forse non sono voti, ma certo sono volti in carne e ossa. Ancora non basta, ma il Jobs act ha restituito una speranza a molti nostri connazionali. Adesso di nuovo in auto verso un’altra tappa del nostro viaggio al Sud".

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