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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

La Pubblica Amministrazione continua a non pagare: debiti per quasi 50 miliardi

Secondo i dati Eurostat elaborati dalla Cgia, al 31 dicembre i debiti della PA hanno raggiunto i 49,4 miliardi di euro, con una crescita costante negli ultimi 4 anni

Continua ad aumentare il totale dei mancati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione italiana. In attesa che il dato venga aggiornato con la componente in conto capitale, che secondo alcune stime ammonterebbe tra i 7-8 miliardi di euro all'anno, i debiti della Pa, in data 31 dicembre 2019, hanno toccato quota 49,4 miliardi di euro. Un 'buco' in crescita costante negli ultimi quattro anni, come sottolineato dall'Ufficio studi della Cgia, che ha elaborato i dati Eurostat.

Pubblica Amministrazione, debiti per 49,4 miliardi di euro

Se nel 2016 i debiti di parte corrente erano 44,3, nel 2017 sono saliti a 45,6, nel 2018 hanno toccato i 47,8 per arrivare, come abbiamo appena riportato più sopra, a 49,4 miliardi nel 2019. L'anno scorso, il dato assoluto era pari al 2,8 per cento del Pil: tra i 27 paesi Ue monitorati, solo la Croazia, con il 2,9 per cento, ha registrato una incidenza più elevata della nostra, prosegue lo studio . E, sottoliena ancora la Cgia, nel 1° trimestre 2020 anche una parte del fisco ha pagato in ritardo le imprese: "ancorché la Giustizia tributaria e tre Agenzie fiscali abbiano saldato i propri fornitori in anticipo, il Demanio, invece, ha liquidato le imprese dopo 7 giorni dalla scadenza prevista per legge, il ministero delle Finanze dopo 8 e la Guardia di Finanza addirittura dopo 136''.

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Pubblica Amministrazione, debito in crescita negli ultimi 4 anni

''Le cifre riportate dall'Eurostat evidenziano, che negli ultimi 4 anni lo stock complessivo è in costante crescita. Se nel 2016 i debiti di parte corrente erano 44,3, nel 2017 sono saliti a 45,6, nel 2018 hanno toccato i 47,8 per arrivare, come abbiamo appena riportato più sopra, a 49,4 miliardi nel 2019 (vedi Graf. 2). L'anno scorso, il dato assoluto era pari al 2,8 per cento del Pil: tra i 27 paesi Ue monitorati, solo la Croazia, con il 2,9 per cento, ha registrato una incidenza più elevata della nostra''. Lo scrive l'ufficio studi Cgia in una nota.

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''Sebbene la nostra Pa sia tra le peggiori pagatrici d'Europa - segnala il segretario dell'associazione Renato Mason - molti si erano convinti che i tempi di pagamento si sarebbero drasticamente ridotti grazie all'introduzione, avviata nel luglio del 2017, dell'obbligo da parte di tutti gli enti pubblici di trasmettere le informazioni relative ai singoli pagamenti attraverso il sistema Siope+. Questa modalità doveva consentire a regime la quantificazione dell'ammontare delle passività commerciali e il monitoraggio continuo dei tempi di pagamento delle amministrazioni pubbliche. Purtroppo, tutto ciò non è ancora avvenuto per l'avversione di moltissimi enti a rispettare le disposizioni di legge, con il risultato che lo stock del debito rimane ancora spaventosamente elevato. Non solo. Il mancato saldo delle fatture sta innescando degli effetti negativi su intere filiere produttive, diffondendo questa anomalia tutta italiana anche nel settore privato''.

Pubblica Amministrazione, la Cgia: ''Impossibile quantificare il debito commerciale''

Per la Cgia ''l'aspetto paradossale di questa vicenda è che nessuno è in grado di affermare a quanto ammonta esattamente il debito commerciale della nostra Pa, nonostante le imprese che lavorano per quest'ultima abbiano da parecchi anni l'obbligo, per essere liquidate, di emettere la fattura elettronica. Come funzionano i pagamenti in queste transazioni commerciali? Una volta che il fornitore emette la fattura elettronica, questa transita attraverso una piattaforma controllata dal ministero dell'Economia e delle Finanze detta Sdi (Sistema di interscambio) che la smista all'ente o alla struttura pubblica a cui è indirizzata. I dati della fattura elettronica vengono acquisiti dalla Piattaforma dei crediti commerciali (Pcc) che dovrebbe registrare tutti i pagamenti riconducibili alle transazioni commerciali della Pa. Per cercare di intercettare la totalità delle transazioni è stato istituito il Siope+, un sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti degli enti pubblici. Per alimentare il Siope+ tutte le amministrazioni pubbliche devono ordinare gli incassi e i pagamenti esclusivamente con modalità informatica''.

Sebbene questa prassi sia partita gradualmente dal luglio del 2017, sottolinea ancora la Cgia, lo Stato ''non è ancora in grado di dimensionare il debito complessivo contratto da tutte le Amministrazioni pubbliche con i propri fornitori, per il semplice fatto che una parte importante delle Amministrazioni pubbliche non hanno ancora aderito alla piattaforma Siope+. Pertanto, possono saldare i propri fornitori con scadenze ben oltre quelle stabilite dalla legge''.

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