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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Italia

Salvini e Di Maio sbagliano conti: 100 miliardi di debito in più (e Draghi non può cancellarlo)

Non finiscono le polemiche sulle richieste contenute nel contratto di governo Lega-5stelle. Cottarelli: "Anche se la bozza è superata, solo averla presa in considerazione dimostra mancanza di realismo oltre ad essere legalmente ed economicamente inappropriata"

Ammontano a oltre 340 miliardi di euro (e non 250) i titoli di Stato dell'Italia detenuti dalla Banca centrale europea, accumulati tramite il programma di acquisti (Pspp) lanciato dal 2015.

Lo dicono i dati della stessa Banca Centrale Europea, aggiornati all'11 maggio scorso.

Francoforte detiene titoli di stato (Btp) e altre obbligazioni della Repubblica italiana o di emittenti pubbliche tricolori per 341,179 miliardi di euro, con un scadenza residuale media di quasi 8 anni (7,94). Questo rispetto ad un ammontare totale di titoli pubblici dell'eurozona che ha raggiunto quota 2.018 miliardi di euro, con una scadenza residuale media di 7,63 anni. Oltre a questo c'è una mole residuale di titoli detenuti nel "vecchio" programma di acquisti di titoli pubblici (altri 85 miliardi di euro circa per tutta l'eurozona).

340 miliardi di debito pubblico non cancellabile

La vecchia bozza di programma M5s-Lega conteneva l'incredibile richiesta di cancellare 250 miliardi di euro di titoli di Stato detenuti dalla Banca centrale europea. Quindi, non solo i conti erano sbagliati, ma racchiudevano anche un’idea sbagliata del funzionamento delle autorità monetarie e dei rapporti tra la Bce i singoli governi.

Tecnicamente non è impossibile che una banca centrale “rinunci” ai crediti.

Se una banca privata cancellasse i debiti trasformando di fatto un investimento in carta straccia, dovrebbe registrare una perdita e ridurre di conseguenza il patrimonio. Tecnicamente non è impossibile, ma non funziona così per una banca centrale europea. Per tutta una serie di motivi, tra cui il fatto che l’insieme delle banche centrali di Eurolandia ha un patrimonio consolidato di 102 miliardi. Insufficiente.

Per cancellare i debiti si dovrebbero distruggere banconote, ma in Italia non circolano più di 150 miliardi di euro “fisici”; oppure - come rileva il quotidiano economico Sole 24 ore - cancellare i depositi che la Bce ha nei confronti delle banche commerciali (come? con quali poteri?), trasferendo così la perdita alle imprese creditizie pubbliche e private.

"È una proposta talmente irrealistica che mi chiedo perché sia stata messa nero su bianco" spiega l'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli.

"Anche se la bozza è superata, solo averla presa in considerazione mi sembra dimostri o mancanza di realismo o una provocazione, un'intenzione di provocare un conflitto con l'Europa. La Bce sta ancora comprando titoli italiani: dire 'cancellate il nostro debito ma continuate a comprarne' mi sembra strano e illogico".

"Dal punto di vista sia legale che economico", continua Cottarelli, "mi sembra una cosa inappropriata, soprattutto nell'ambito delle regole di una moneta comune."

Che cosa è il debito pubblico

La discussione di cancellazione del debito, sarebbe puramente accademica poiché oltre che tecnicamente assurda, è anche tecnicamente impossibile, avrebbe un alto costo per l’economia italiana prorpio perché la quasi totalità del debito pubblico italiano acquistato dalla Bce è nel portafoglio della Banca d’Italia proprio allo scopo di evitare che qualsiasi rischio di default ricada su altri paesi.

Inoltre i trattati comunitari vietano alla Banca centrale europea qualsiasi forma di finanziamento degli Stati membri e la cancellazione del credito ricade direttamente in questa categoria. Gli acquisti di titoli nell’ambito del quantitative easing, del resto, non sono mai effettuati direttamente dai governi, ma sempre sul mercato.

Il caso della Grecia: un precedente importante

Neanche nel caso della Grecia, paese tecnicamente fallito, la Bce ha potuto fare di più che acquistare i titoli di stato sul mercato. E la Banca centrale europea ha ancora in portafoglio titoli greci acquistati nel 2010 e ne riceve regolarmente capitali e interessi. A ottobre, in una risposta scritta a un deputato europeo, la Bce aveva ammesso di aver ricavato da quel portafoglio, nel periodo 2012-2016, utili per 7,8 miliardi poi redistribuiti ai paesi membri in proporzione alle loro quote di capitale.

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