Bollette luce e gas, via libera dal Senato al decreto: cosa cambia
L'esecutivo ha incassato 207 sì, mentre i no sono stati 38. Confermato il taglio degli oneri e l'Iva al 5% sul gas, rafforzato il bonus sociale, alle imprese a forte consumo di elettricità e gas verrà riconosciuto un credito d'imposta
Il decreto bollette è stato approvato in via definitiva dal Senato. L'esecutivo ha incassato 207 sì, mentre i no sono stati 38. Il dl, già approvato dalla Camera dei deputati, è arrivato a Palazzo Madama senza mandato al relatore. Le Commissioni riunite Industria e Ambiente, che l'hanno incardinato il 20 aprile (relatori Gallone e Girotto), hanno infatti preso atto dell'impossibilità di proseguirne l'esame, data l'imminente scadenza del decreto legge. Il provvedimento contiene misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.
Cosa prevede il decreto bollette
Con l'approvazione del decreto viene confermato l'annullamento anche per il secondo trimestre del 2022 degli oneri di sistema nel settore elettrico, sia per le utenze domestiche che per quelle "non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW". Il provvedimento conferma inoltre l'Iva ridotta al 5% sul gas anche nel secondo trimestre dell'anno, mentre altre risorse sono state stanziate per il taglio degli oneri generali di sistema. C'è poi il capitolo sul bonus sociale che viene rafforzato. Lo sconto nella bolletta di luce, gas e acqua è previsto per le famiglie in condizioni di disagio economico e per i nuclei familiari numerosi. La soglia Isee per accedere al benificio (prima fissata a 8.265 euro) è stata di recente innalzata a 12mila euro con il decreto Ucraina bis approvato dal Consiglio dei ministri.
Il credito di imposta per le imprese a forte consumo di gas ed elettricità
Con il decreto bollette è stato inoltre prorogato fino a giugno l'azzeramento degli oneri di sistema e del credito di imposta a favore delle imprese energivore. A queste aziende viene riconosciuto un contributo straordinario sotto forma di credito di imposta pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022. Una misura analoga è stata pensata per le imprese a forte consumo di gas naturale: in questo caso il credito di imposta sarà pari al 15% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas.
Con il decreto sono state poi introdotte misure di semplificazione per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili e in materia di infrastrutture elettriche. Inoltre maggiori poteri sono stati conferiti ad Arera (l'autorità regolatoria dell'energia e del gas) che sarà tenuta a rendicontare l'utilizzo delle risorse per il contenimento dei prezzi.
Condizionatori: limite di 25 gradi negli edifici pubblici
Una delle novità è che dal 1° maggio 2022 la temperatura del condizionatore in tutti gli edifici pubblici non potrà essere inferiore ai 27 gradi, con due gradi di tolleranza. Di fatto il limite reale è 25 gradi. Non vale ovviamente per le case private, ma solo per pubblici uffici, e anche nelle scuole – se ci sono condizionatori d'aria – e sedi di enti locali. La regola non è prettamente estiva, resterà in vigore fino al 31 marzo del 2023. Viene già fissato per l'appunto un limite per il periodo invernale: non si potrà salire al di sopra dei 19 gradi, anche qui con due gradi di tolleranza. Anche qui di fatto il limite reale è quindi un po' più alto, 21 gradi.
Le reazioni
Paolo Arrigoni, senatore della Lega e responsabile dipartimento Energia per il partito, plaude all'approvazione del decreto Bollette che, dice, "stanzia altri 6,2 miliardi per contenere nel secondo trimestre 2022 il caro bollette di energia elettrica e gas per utenze domestiche e non domestiche, nonché il potenziamento del bonus sociale energia per famiglie vulnerabili".
"Sono ottime notizie - dice ancora - anche l'introduzione, per la prima volta, del credito di imposta per imprese energivore e gasivore per le spese sostenute per energia elettrica e gas e, per tutto il 2022, gli interventi in favore del settore dell'autotrasporto per il caro carburante e i contributi straordinari a comuni, province e regioni".
Licia Ronzulli, vicepresidente dei senatori di Forza Italia e responsabile dei rapporti con gli alleati del partito azzurro, sottolinea che con il decreto saranno aumentati di 1,2 milioni i nuclei "protetti" dagli aumenti del prezzo dell'energia. Inoltre, spiega, "sosteniamo le filiere economiche maggiormente colpite dai rincari, scongiurando il rischio che l'aumento dei costi comporti il fermo delle imprese e bruci posti di lavoro". È un altro tassello, dice ancora Ronzulli, "che si inserisce in una nuova politica energetica che non può che vedere al centro la diffusione degli impianti di energia rinnovabile e dei rigassificatori, che sinora hanno avuto scarso successo a causa di un ambientalismo ideologico di sinistra sconfitto dalla storia e da un eccesso di burocrazia, dall'aumento della produzione nazionale di gas e anche - secondo Forza Italia - da un nuovo impulso alla ricerca sull'energia nucleare di ultima generazione, una fonte che anche l'Unione Europea considera sicura e pulita".