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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Decreto crescita, dal "mini condono di bollo e multe" agli sgravi fiscali: cosa c'è e cosa manca

Tra le misure approvate nel decreto crescita figurano aiuti alle imprese, fondi a pioggia, rimborsi agli investitori truffati dalle banche, misure per l'ex Ilva ma anche la prima fase della privatizzazione di Alitalia. Ma occhio anche alla definizione agevolata per gli enti locali

Le cronache del surreale consiglio dei ministri di martedì sera hanno offuscato i contenuti del decreto crescita, un pacchetto di norme che potrà essere emendato in Parlamento ma sotto il cappello di "Misure urgenti per la crescita economica ed interventi in settori industriali in crisi" contiene davvero un po' di tutto.

Tra le misure approvate infatti figurano aiuti alle imprese, fondi a pioggia, rimborsi agli investitori truffati dalle banche, misure per l'ex Ilva ma anche la prima fase della privatizzazione di Alitalia: nel decreto crescita infatti vi sono norme che "prevedono" l'eventuale ingresso del Ministero dell'Economia e delle Finanze nel capitale sociale della compagnia di bandiera. (La partecipazione dello Stato è autorizzata nel limite dell’importo maturato a titolo di interessi sul prestito pubblico di 900 milioni concesso alla società dallo Stato).

Se -come abbiamo visto- le misure per il cosiddetto intervento "Salva Roma" sono state approvate solo in parte (non ci sarà l’accollo da parte dello Stato del prestito di 1,4 miliardi di euro contratto nel 2003, ma lo Stato continuerà a erogare i 300 milioni all’anno previsti per l’estinzione del debito di Roma), sono invece stati stanziati circa 1,9 miliardi di euro nel triennio 2019-2021. Per capire nel dettaglio le misure facciamoci aiutare da alcune schede preparate dallo stesso ministero dell'economia.

Sanatoria multe e bollo auto

Con l’obiettivo di definire, come nel caso della rottamazione ter, i provvedimenti di ingiunzione fiscale delle Regioni, delle Province, delle città metropolitane e dei Comuni, viene introdotta la possibilità per questi enti di definizione agevolata delle entrate non riscosse, stabilendo l’esclusione delle sanzioni. Gli stessi enti dovranno poi disciplinare le modalità attuative della definizione, in particolare per ciò che riguarda il numero delle rate.

La nuova norma potrebbe coinvolgere quindi tutte quelle ingiunzioni di pagamento e cartelle esattoriale relative alle imposte come Imu, Tasi e Tari, ma anche multe e bollo auto. Ma attenzione, questo vale soltanto per quei Comuni che non hanno affidato i ruoli a Equitalia: ovvero 5mila Comuni. L’adesione potrà essere effettuata entro 60 giorni di tempo. L’ente locale sarà tenuto all’emissione di una delibera in Consiglio decretando la tipologia di entrate e il periodo della rottamazione.

Per gli enti locali al contempo vengono stanziati 500 milioni di euro per finanziare la realizzazione di progetti di miglioramento dell'efficienza energetica sul patrimonio edilizio pubblico e di progetti di sviluppo territoriale sostenibile. Nel primo caso gli interventi coinvolgeranno l’efficientamento dell’illuminazione pubblica, il risparmio energetico negli edifici di proprietà pubblica o destinati all’uso pubblico, e l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel secondo caso interesseranno interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, l’abbattimento delle barriere architettoniche, nonché progetti in materia di mobilità sostenibile.

Indennizzo per i truffati dalla banche

Definite le modalità di funzionamento del Fondo da 1,5 miliardi di euro per l’indennizzo dei risparmiatori coinvolti nei crac bancari: automatico per il 90% della platea, ovvero chi ha un reddito imponibile inferiore ai 35.000 euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100.000 euro, elevabile a 200.000 euro subordinatamente all’approvazione della Commissione europea. Per il restante 10% è prevista la creazione di un indennizzo semiautomatico, con la semplificazione dei processi di verifica di una Commissione tecnica attraverso la tipizzazione in diverse categorie delle violazioni massime e dei criteri che conducono all’erogazione diretta dell’indennizzo. 

Assunzioni di statali

Il decreto crescita agevola le assunzioni a tempo indeterminato negli enti locali, secondo un limite di una spesa da approvare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Per far fronte alle carenze di personale sanitario viene inoltre incrementato del 5% ogni anno il paramento di riferimento per la spesa per il personale degli enti del Servizio sanitario nazionale

Società investimento semplice (Sis)

Nascono le Sis: per favorire gli investimenti nelle imprese emergenti, viene introdotta la Società di investimento semplice, un nuovo tipo di veicolo societario che potrà investire esclusivamente in startup non quotate, con il vantaggio fiscale dell’esenzione dalle tasse dei redditi di capitale. Le Società di investimento semplice non potranno emettere obbligazioni e i loro soci non potranno crearne un’altra se non dopo la messa in liquidazione di una o più delle società preesistenti. Il governo prevede che gli investimenti in startup potrebbero raddoppiare rispetto allo scorso anno, raggiungendo una cifra fra gli 800 milioni e il miliardo di euro.

Novità Irpef per il regime forfettario

Diventa obbligatoria l’applicazione di ritenuta per i datori di lavoro ammessi al regime forfetario. La misura consente ai lavoratori dipendenti che beneficiano del regime forfetario potranno accantonare, individualmente e su base mensile le imposte sul reddito da pagare, anziché su base annuale. La disposizione semplifica per i lavoratori interessati la gestione degli adempimenti fiscali evitando l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi allo scopo di liquidare l’Irpef, nonché le addizionali regionali e comunali. Il datore di lavoro ha già, comunque, l’obbligo di assolvere tutti gli adempimenti previdenziali, liquidando mensilmente i contributi a proprio carico e quelli trattenuti al lavoratore, versandoli tramite modello F24 e presentando tutte le comunicazioni previdenziali e assicurative agli enti di pertinenza.

Nuove imprese a tasso zero

Sempre in ottica start-up un pacchetto di misure, con uno stanziamento di 100 milioni nel 2019, che consentono di ampliare la platea dei soggetti beneficiari della misura agevolativa ‘Nuove imprese a tasso zero’. Le agevolazioni sono valide in tutta Italia e prevedono il finanziamento a tasso zero di progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro che può coprire fino al 75% delle spese totali ammissibili.

 Allo stesso tempo vengono migliorate la misura ‘Smart & Start’ destinata alle start-up innovative e la disciplina per gli interventi agevolati per le aree di crisi industriale. Si punta inoltre a favorire, attraverso agevolazioni finanziarie, la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle imprese di micro, piccola e media dimensione.

Obblighi per terzo settore

Al fine di aumentare il livello di trasparenza degli enti del terzo settore, viene introdotto l’obbligo per gli imprenditori soggetti a registrazione di pubblicare nelle note integrative del bilancio gli importi e le informazioni relativi a sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria, erogati dalle PP.AA. I soggetti non tenuti alla redazione della nota integrativa assolvono all’obbligo sui propri siti Internet.

Viene rivista la disciplina fiscale degli enti associativi assistenziali esclusi dal Codice del terzo settore che potranno così beneficiare di una imposizione agevolata (cosiddetto regime della “decommercializzazione”). L’ente associativo deve essere qualificato come “non commerciale”, ovvero non deve avere come oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali.

Riduzione dell'aliquota Ires

Per favorire la patrimonializzazione delle imprese, il governo semplifica il meccanismo di fruizione della mini ires attraverso l’applicazione di un’aliquota ridotta (la riduzione cresce nel tempo) sugli utili non distribuiti. A differenza della normativa attuale che prevede una riduzione di aliquota del 9 punti percentuali su specifici investimenti incrementali rispetto al passato, la modifica prevede una semplice riduzione di aliquota su utili non distribuiti nei limiti dell’incremento di patrimonio netto a esclusione delle banche, collegata al solo reimpiego degli utili stessi. Con un aumento progressivo dell’agevolazione, si prevede a regime l’applicazione di una aliquota ridotta pari al 20,5% sugli utili reinvestiti, a prescindere dalla destinazione specifica degli stessi all’interno dell’azienda.

decreto crescita mini ires-2

Imu negozi e capannoni

Stanziati 145 milioni nel 2020, 228 nel 2021 e 166 nel 2022 per ridurre la pressione fiscale sulle imprese aumentando la deducibilità dell’IMU dalle imposte sui redditi. Per l’anno successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018, l’imposta municipale propria relativa agli immobili strumentali (negozi, capannoni e laboratori) è deducibile ai fini della determinazione del reddito di impresa e del reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni nella misura del 50%, rispetto all’attuale 40%, nell’anno di imposta 2019 e nella misura del 60% nel 2020 e 2021, e del 70% nel 2022. 

decreto crescita imu deducibile-2

Incentivi all'aggregazione delle Pmi

Per favorire l’aggregazione e quindi la crescita dimensionale di piccole e medie imprese, è stato introdotto il riconoscimento e la neutralità fiscale delle plusvalenze su beni materiali e immateriali, compreso l’avviamento, derivanti da operazioni di concentrazione per un ammontare complessivo non eccedente l’importo di 5 milioni di euro.

Obbligo di dichiarare i tempi di pagamento

Per aumentare la trasparenza delle transazioni commerciali tra imprese private, secondo le Direttive previste dall’Unione Europea, viene introdotto l’obbligo di dichiarare i dati relativi ai tempi di pagamento dando evidenza di quelli eccedenti i termini massimi di legge. La norma è finalizzata a incidere sulla disciplina dei ritardi dei pagamenti, muovendo dal presupposto che la manifestazione all’esterno dei tempi medi di pagamento dell’impresa può costituire un parametro di riferimento utile per i creditori e i contraenti, attuali e potenziali, della società e, al tempo stesso, uno strumento per stimolare le società ad adempiere tempestivamente alle proprie obbligazioni e, quindi, la competitività tra le imprese.

Ritorna il super ammortamento

La misura consente alle piccole e medie imprese di ottenere un maxi sconto da investire in beni strumentali nuovi. Reintroduce, a partire dal 1° aprile fino alla consegna al 30 giugno 2020, il cd. super ammortamento, ovvero la maggiorazione al 130% dell’ammortamento degli investimenti in beni strumentali fino a 2,5 milioni di euro, ad eccezione delle autovetture, degli immobili, delle attrezzature di lunga durata e dei beni immateriali. Per la misura vengono stanziati 130 milioni nel 2020, 200 milioni nel 2021 e 147 milioni nel 2022.

Marchio storico di interesse nazionale

Con il decreto crescita nasce il ‘marchio storico di interesse nazionale’ ed il relativo registro presso l’Ufficio brevetti. Viene prevista l’iscrizione d’ufficio in caso di chiusura del sito produttivo o di delocalizzazione con conseguente licenziamento collettivo, con sanzioni nel caso in cui non venga comunicato dall’azienda il verificarsi di una di queste ipotesi. Nasce quindi il Fondo per la tutela dei marchi storici, con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro nel 2020, a cui si aggiungono 400.000 euro l’anno per la salvaguardia dell’occupazione a decorrere dal 2020.

Italian Sounding

Per tutelare le imprese e contrastare l’imitazione dei prodotti italiani attraverso evocazione dell’Italia su prodotti con origine di altro Paese, viene concessa un’agevolazione pari al 50% delle spese sostenute per la tutela legale dei propri prodotti colpiti dal fenomeno dell’Italian Sounding. Viene inoltre vietato l’utilizzo del marchio “made in italy” fuori dai casi previsti dalle disposizioni di legge e tutelata l’Italianità dei prodotti contro quei marchi che fanno pensare alla produzione nel nostro Paese (per es. Mozzarella cheese o Parmesan). Per questa misura previsto lo stanziamento di 1,5 milioni all’anno per il periodo 2020-2022.

Incentivi edilizi e interventi antisismici

Importante è il capitolo dedicato all'edilizia. Il decreto crescita fissa in 200 euro ciascuna l’imposta di registro e l'imposta ipotecaria e catastale per i trasferimenti di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare che, entro i successivi dieci anni, provvedano alla demolizione e ricostruzione degli stessi, anche con variazione volumetrica rispetto al fabbricato preesistente, nonché all’alienazione degli stessi. La misura consente ai lavoratori dipendenti che beneficiano del regime forfetario di accantonare, individualmente e su base mensile, le imposte sul reddito da pagare, anziché su base annuale. 

Inoltre per favorire gli interventi antisismici sugli immobili viene estesa alle zone di rischio sismico 2 e 3 il bonus oggi previsto solo per gli edifici in zona 1. In pratica è concessa la detrazione fiscale del 75% in caso di miglioramento di una classe della classificazione energetica e una detrazione fiscale dell'85% in caso di passaggio di due classi del prezzo di acquisto dell’unità immobiliare, calcolato su un ammontare massimo di spesa non superiore a 96.000 euro. I beneficiari possono optare per la cessione del credito alle imprese che hanno effettuato gli interventi ovvero ad altri soggetti privati esclusi gli istituti di credito e intermediari finanziari. La detrazione è ripartita in cinque quote annuali di pari importo. L’agevolazione viene concessa per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021.

Infine per incentivare la realizzazione di interventi di efficientamento energetico e di prevenzione del rischio sismico, superando alcune criticità operative riscontrate nel funzionamento dello strumento della detrazione fiscale, la norma introduce la possibilità per il soggetto che sostiene le spese per gli interventi in questione di ricevere un contributo, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante. Tale contributo è poi recuperato come credito d'imposta da utilizzare in compensazione. 

Inoltre vengono stanziati 100 milioni di euro per il 2019 al fine di agevolare l’accesso al finanziamento per l’acquisto della prima casa. Il Fondo di garanzia per la prima casa concede garanzie nella misura massima del 50% della quota capitale di mutui ipotecari di importo non superiore a 250.000 euro. (qui la modulistica).

Incentivi a ricercatori e docenti

Il decreto crescita stanzia 9,9 milioni per il triennio 2020-22 per erogare nuovi incentivi per il rientro dei cervelli dall’estero e per un’idonea collocazione nel mercato del lavoro nazionale. In particolare, vengono estesi i benefici previsti per i cosiddetti “impatriati” e ricercatori e docenti che trasferiscono la residenza in Italia a partire dall’anno di imposta 2020. Per i primi un aumento dal 50% al 70% della riduzione dell’imponibile e maggiori agevolazioni fiscali per ulteriori 5 anni in caso di acquisto di un’abitazione o di trasferimento in una regione del Mezzogiorno. Per ricercatori e docenti il regime di favore fiscale sale da 4 a 6 anni, con la possibilità di estenderlo fino a 13 anni in presenza di determinate condizioni.

Zone Economiche speciali

Per rendere più facile per le imprese l’insediamento con specifici programmi di investimento nelle Zone Economiche Speciali, attraverso il fondo ‘Piano grandi investimenti – ZES’, istituito con una dotazione di 50 milioni di euro per il 2019, 150 per il 2020 e 100 milioni per il 2021. Si tratta di uno strumento finanziario che favorisce impieghi diretti, in forma di debito o di capitale, o la sottoscrizione di quote di fondi al fine di sfruttare maggiormente la capacità attrattiva di nuovi investimenti anche attraverso la rete portuale italiana e stimolare lo sviluppo nelle aree ZES.

Fondo di garanzia per le piccole imprese

Viene istituita una sezione speciale all’interno del Fondo di Garanzia, con una dotazione di 150 milioni di euro per il 2019, per la concessione di garanzie a titolo oneroso a copertura di una quota delle perdite sui nuovi finanziamenti per investimenti in beni materiali erogati da banche e intermediari alle Pmi con meno di 500 dipendenti. Sale da 2,5 a 5 milioni di euro l’importo del finanziamento oggetto della misura, con una durata superiore ai 10 anni e inferiore ai 30 anni.
Il fondo verrà gestito in modo "accentrato" dal Ministero dello sviluppo economico, e potranno accedervi anche i finanziamenti erogati a piccole e medie imprese attraverso piattaforme di social lending o di crowdfunding. Al fine di limitarne i rischi connessi, le piattaforme in questione dovranno essere preventivamente accreditate dal Consiglio di gestione del Fondo.

Legge Sabatini

Cambiano gli incentivi a favore degli investimenti delle Pmi in tecnologie digitale, con nuove risorse per le spese produttive e innovative. In particolare, l’erogazione del contributo avverrà in un’unica rata invece che in sei; il tetto massimo del finanziamento ammesso al contributo viene innalzato da 2 a 4 milioni, mentre una semplificazione procedurale prevede che le erogazioni dei contributi avvengano sulla base delle dichiarazioni rilasciate dalle imprese, con i controlli che da preventivi diventano successivi.

Capitalizzazione delle Pmi

Lo scopo è quello di spingere le piccole e medie imprese a intraprendere nuovi programmi di investimento tali da innescare un graduale e stabile rafforzamento della propria struttura patrimoniale. L’intervento, che vale 10 milioni nel 2019 e poi 15 milioni l’anno nel periodo 2020-22, prevede il riconoscimento di un contributo, più elevato di quello standard riconosciuto dalla Nuova Sabatini, per sostenere processi di ricapitalizzazione da parte dei soci.

Investimenti idrici nel Sud

Per incentivare e rilanciare gli investimenti del settore idrico nel Sud Italia, si prevede una misura di snellimento e accelerazione delle operazioni di liquidazione dell'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia (Eipli), che prevede l’esclusione del trasferimento alla società nascente della liquidazione dei crediti, debiti e immobili non strumentali dell’Eipli.

Fatturazione elettronica

Dal 1° gennaio 2019 si estende l’obbligo di fatturazione elettronica tra Italia e San Marino. L’intervento si è reso necessario per semplificare gli adempimenti certificativi degli operatori economici san marinesi, allineandoli a quelli applicabili sul territorio italiano dall’entrata in vigore della e-fattura. 

Tassazione agevolata sui redditi Patent Box

Nuove modalità di accesso al Patent Box per ridurre i costi e i tempi di attesa: viene introdotta la possibilità di beneficiare dell’agevolazione direttamente in dichiarazione dei redditi. Ricordiamo che possono esercitare l’opzione i soggetti titolari di reddito d’impresa per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

Vendita su piattaforme digitali

Il decreto crescita introduce una norma finalizzata a favorire le vendite a distanza tramite piattaforme elettroniche. Per incentivare il commercio elettronico infatti con la nuova misura non vengono più imposti ai gestori delle piattaforme gli obblighi propri dei sostituti d’imposta, ma viene loro richiesto di trasmettere i dati delle vendite effettuate per il loro tramite. Il Mef stima un recupero di gettito pari a 58,5 milioni di euro su base annua.

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