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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

La critica al decreto dignità: “Produrrà un esercito di finti lavoratori autonomi”

Un'analisi dell'Associazione dei direttori del personale ha evidenziato alcune conseguenze della riforma voluta da Di Maio: “Aumenterà il turn over dei lavoratori a termine e il numero delle partite Iva”

Il decreto dignità è stata la prima vera 'mossa' del nuovo governo, guidata dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Una misura che aveva come obiettivo la limitazione dei contratti a tempo, introducendo il limite di 24 mesi per l'utilizzo dei contratti a termine e in somministrazione. Una riforma che ha subito aperto un acceso dibattito sulle reali conseguenze sul mondo del lavoro. Ma quali sono stati gli effetti del decreto dignità? 

Sull'argomento si è espressa l'Aidp, l'Associazione dei direttori del personale, che ha criticato diversi punti della riforma voluta da Di Maio: “Il decreto dignità – scrive l'Aidp in un comunicato ufficiale - ha resto più costosi i rinnovi di questi contratti con un aggiunta di costo dello 0,5% per ogni rinnovo. Una stretta che ha l’effetto di disincentivarne l’uso a favore del contratto a tempo indeterminato. Ma questa conseguenza attesa difficilmente si realizzerà. Quello che accadrà, in realtà, sarà un aumento del turn over dei lavoratori a termine, che con le vecchie regole potevano lavorare fino ad un massimo di 3 anni con la possibilità poi, dell’assunzione a tempo indeterminato, mentre con le nuove regole, invece, lavoreranno solo due anni e verranno sostituiti (se non assunti a tempo indeterminato) con altri lavoratori allo scadere del periodo massimo. Quindi, nessun aumento di contratti a tempo indeterminato come conseguenza del Decreto Dignità, ma solo maggiore turnover di lavoratori a termine”.

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Decreto dignità e flat tax

Ma l'analisi dell'Associazione dei direttori del personale non si ferma al decreto dignità, ma si allarga considerando anche gli effetti di questa misura collegata con la flat tax, l'ipotesi di tassazione al 15% per le partite Iva che non fatturano più di 60mila euro, che la Lega vuole inserire nella prossima legge di Bilancio. Secondo lo studio Aidp questi due fattori insieme avrebbero un ulteriore effetto: rendere molto conveniente sia per il lavoratore che per l’impresa il ricorso a questa formula. 

Come cambiano i contratti a termine con il decreto dignità

“Tirando le somme – sostiene Aidp -alla fine potremmo avere un boom di Partite Iva e 'finti' lavoratori autonomi come effetto del combinato due riforme e che si sono posti obiettivi differenti dalle reali conseguenze che questi provvedimenti potranno concretamente determinare. La necessaria flessibilità contrattuale verrà spostata, quindi, dai più tutelanti contratto a termine e in somministrazione alla meno tutelante Partita Iva”.

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