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Martedì, 23 Aprile 2024
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Superbonus: la stretta sui crediti nel nuovo decreto del governo

Varato dal consiglio dei ministri il decreto contenente "misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia"

Varato dal Consiglio dei ministri all'unanimità il decreto che introduce "misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia", che si accompagna ad un decreto sulle bollette. Le variazioni alle regole sul superbonus si erano rese necessarie dopo le polemiche nate con l'ok alle misure anti-frode del decreto Sostegni ter, giudicate troppo severe per permettere al settore di decollare trainando l'intera economia italiana.

Bonus e superbonus edilizi, dal ritorno delle cessioni al carcere per chi truffa: ecco cosa cambia

Prima di tutto per evitare truffe ogni credito sarà tracciabile. "Al credito è attribuito un codice identificativo univoco, da indicare nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni", per agevolare i controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate. Modifiche importanti alla cessione dei crediti dei bonus edilizi: oltre alla cessione del primo richiedente saranno possibili due ulteriori cessioni, ma solo se effettuate "a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all'albo". Arrivano poi multe e il carcere per il "tecnico abilitato" che, nelle asseverazioni necessarie per ottenere i bonus edilizi, "espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione", oppure "attesta falsamente la congruità delle spese". La pena va dai 2 ai 5 anni e la multa da 50.000 a 100.000 euro. Previsto un aumento della pena "se il fatto è commesso per conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri". 

Orlando: introdotta una norma per la sicurezza sul lavoro

Il ministro del lavoro, Andrea Orlando, annuncia l'introduzione di una importantissima norma per la sicurezza sul lavoro nel settore dell'edilizia. "Abbiamo introdotto una norma che prevede come presupposto al rilascio dei bonus il fatto che sia applicato un buon contratto, cioè, un contratto siglato da organizzazioni che hanno messo al centro della loro attenzione il tema della sicurezza. È un fatto positivo per i lavoratori, è un fatto positivo per le imprese che rispettano la legge e che fanno della sicurezza un obiettivo fondamentale, è un fatto positivo per la società. Se c'è un buon lavoro, se c'è un lavoro sicuro, c'è coesione sociale, c'è civiltà". La norma in questione prevede che "anche allo scopo di assicurare una formazione adeguata in materia di salute e sicurezza, nonchè incrementare i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro", i benefici non possono essere riconosciuti per lavori edili eseguiti da datori di lavoro che "non applicano i contratti collettivi del settore edile, nazionale e territoriali, stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale". Sarà l'Agenzia delle entrate a dover verificare l'indicazione del contratto collettivo applicato, avvalendosi dell'Ispettorato nazionale del lavoro, dell'Inps e delle Casse edili.

Confartigianato: basta con le continue modifiche ai bonus edilizia

Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, spera che "con il provvedimento odierno si concluda la stagione delle continue modifiche ai bonus edilizia, ben 9 negli ultimi 20 mesi. E' tempo di un assetto normativo definitivo per restituire finalmente alle imprese la certezza di poter investire e lavorare e contribuire al rilancio di un settore fondamentale per la nostra economia e per la transizione green. Il decreto legge approvato oggi dal governo  - ha aggiunto - offre alcune fondamentali risposte per sbloccare l'utilizzo dei bonus edilizia. Il governo ha recepito le nostre sollecitazioni per modificare la stretta sulla cessione dei crediti contenuta nell'articolo 28 del Decreto Sostegni ter che, di fatto, ha paralizzato il mercato delle costruzioni. La nuova strada individuata dall'esecutivo rappresenta una scelta equilibrata anche per colpire le frodi che danneggiano tutti, a cominciare proprio dalle imprese del settore costruzioni. Ora rimane aperto il problema della cessione del credito fra fornitori e distributori di componenti all'interno delle filiere: ci auguriamo possa essere considerato e risolto nell'ambito dell'esame parlamentare".

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