Def, intesa raggiunta: ecco cosa ha deciso il Governo su pensioni e reddito di cittadinanza
Salvini e Di Maio premono sul ministro dell'economia e ottengono una maggior spesa pubblica fino a toccare il 2,4% del deficit. Per Tria quei cinque decimali in più "erano" semplicemente insostenibili. Venerdì nero in Borsa
Mai un aggiornamento del documento di economia e finanza ha avuto così clamore, ma la posta in gioco era troppo alta: tenere il punto delle promesse elettorali. Durante il consiglio dei ministri in corso a palazzo Chigi e nella precedente riunione politica tra Salvini, Di Maio e Tria, sarebbero stati trovati i fondi per finanziare il reddito di cittadinanza e la riforma della legge Fornero con i nuovi parametri delle pensioni a quota 100.
Dopo il Def ecco la Manovra: 40 miliardi di promesse finanziate "in deficit"
Forte è stata la pressione sul Ministro dell'Economia Giovanni Tria affinché concedesse maggiore spesa in deficit poi la svolta poco dopo le 21. A quanto apprende l'agenzia Adnkronos da autorevoli fonti di governo, l'accordo sul Def sarebbe stato raggiunto fissando l'asticella del rapporto deficit/Pil al 2,4%.
Cosa accadrebbe con il deficit al 2,4%: preoccupano gli effetti sul lungo periodo
Secondo quanto apprende l'agenzia di stampa Dire il vicepremier e ministro dell'interno Matteo Salvini si sarebbe detto soddisfatto spiegando poi di aver raggiunto alcuni obiettivi come la flat tax.
"Tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani, diritto alla pensione per almeno 400.000 persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei nostri giovani superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimenti per scuole, strade e Comuni. Nessun aumento dell'Iva".
Trovati inoltre i 10 miliardi di euro per far partire il reddito di cittadinanza e la riforma dei centri per l'impiego. Via libera alla pensione di cittadinanza dice il vicepremier Luigi DI Maio. "Con il superamento della legge Fornero, chi ha lavorato una vita puo' finalmente andare in pensione liberando posti di lavoro per i nostri giovani".
"Non restano esclusi i truffati delle banche, che saranno risarciti con un Fondo ad hoc."
Pensioni e reddito di cittadinanza, cosa ci sarà in Manovra
Ora cosa dobbiamo aspettarci concretamente dalla prossima finanziaria? Come abbiamo scritto già altre volte, con l'aumento del deficit l’esecutivo avrà a disposizione i soldi per una manovra espansiva per finanziare la Quota 100, la mini Flat tax e altre voci di spesa come la pensione di cittadinanza.
Con la conferma dei nuovi impegni di spesa iscritti nella nota di aggiornamento del Def i punti fermi della legge di bilancio 2019 sembrano più vicini:
- la riforma della pensioni. Sul superamento della Legge Fornero, le ipotesi sono due: l’introduzione della Quota 100 potrebbe essere accompagnata ad un ricalcolo contributivo a partire dal 1996 o ad una penalizzazione dell'1-1,5% per ogni anno di anticipo. I pensionati avranno però la possibilità di scegliere se andare in pensione prima ma con un assegno più basso, oppure rimanere al lavoro ancora per qualche anno. Il costo della misura dovrebbe aggirarsi sugli otto miliardi di euro. Quanto alla soglia di età per raggiungere la pensione non è ancora chiaro se sarà fissata a 62 o 64 anni.
- pensione di cittadinanza: minima a 780 euro. La seconda misura previdenziale allo studio del governo consiste nell'allineamento graduale dell'assegno dei pensionati indigenti (in totale 4,5 milioni) a quota 780 euro mensili, valore che l'Istat considera come soglia di povertà. "Si chiama pensione di cittadinanza, è nel contratto di governo'', ha ricordato qualche giorno fa il vicepremier Di Maio. ''Tutti coloro che vivono sotto la soglia di povertà - ha sottolineato - dovranno arrivare a 780 euro. Qualcuno ha il coraggio di opporsi a questa cosa?". "Avere una pensione per sopravvivere un intero mese è un principio di civiltà", ha ribadito Di Maio. Dal 1 gennaio 2019 dunque, ha promesso il vicepremier, scatterà l'aumento.
- reddito di cittadinanza al via da marzo 2019. Quanto al reddito di cittadinanza Di Maio ha più volte assicurato che "da metà marzo 2019 sarà avviata la riforma dei centri per l'impiego. L'assegno sarà di 780 euro e finora il M5s ha sempre smentito le varie ipotesi di un reddito light destinato magari ad una platea ristretta di persone.
- tassa forfettaria al 15%. Sulla flat tax e sulle misure che il governo Conte intende introdurre con la prossima legge di bilancio abbiamo già scritto tanto, ma sulla cosidetta "tassa piatta" il vicepremier Matteo Salvini è tornato nuovamente a disegnare quella che sarà l'impegno suo e della Lega. Davanti al pubblico di Atreju, la festa di Fratelli d'Italia, il ministro dell'interno ha infatti detto dal palco che intende impegnarsi per "far pagare almeno a un milione di italiani il 15% del loro fatturato". Una sorta di aliquota "piatta" come più volte è stata configurata nelle intenzioni della maggioranza.
Def, le ultime notizie: la diretta
Spread in tempo reale, i titoli in Borsa: peggiori e migliori
Cosa succede se aumenta lo spread
Come ormai molti lettori sapranno, con il termine "spread" si intende la differenza di rendimento tra i titoli di stato tedeschi (Bund) e quelli di un altro Paese preso a riferimento, in questo casa l'Italia. I titoli di stato altro non sono che obbligazioni emesse periodicamente dallo Stato per finanziare le proprie spese o per pagare i suoi debiti.
Se il tasso del debito si abbassa, è più facile rimborsarlo. Se al contrario la forbice si allarga, il rendimento per chi li compra sarà maggiore e lo Stato dovrà sborsare più denaro. Inoltre lo spread aumenta o diminuisce in funzione della fiducia dei risparmiatori sul fatto che il Paese che emette il titolo possa ripagare il suo debito. Come spiega Il Sole 24 Ore, "se sale lo spread sui titoli di stato, le banche devono pagare un tasso più alto per reperire finanziamenti sul mercato, e scaricheranno questi costi sulla clientela".
Con l'aumento dello spread, aumenta dunque anche il tasso di interesse sui mutui: per avere un prestito famiglie e imprese pagheranno di più e queste ultime potrebbero decidere di fare meno investimenti. Infine, se cresce lo spread, aumenterà il costo del debito pubblico.
Che cosa succederà: le ultime notizie
Ore 19: "Conti peggioreranno sensibilmente". Come spiega l'economista (ed ex premier in pectore) Carlo Cottarelli "la realizzazione delle promesse elettorali in deficit significa il finanziamento di nuove spese prendendo soldi a prestito dagli stessi italiani, visto che i non residenti difficilmente investiranno in titoli di stato italiani".
Questa nota dell'#OsservatorioCPI commenta la #ManovraDelPopolo: fissare il #deficit al 2,4 per cento per i prossimi tre anni significa rendere l’Italia più fragile e più esposta alle oscillazioni dei mercati finanziari. Link: https://t.co/zLoTTr4bfh
— Carlo Cottarelli (@CottarelliCPI) 28 settembre 2018
Questo l'andamento del tasso d'occupazione per fasce d'età negli ultimi 10 anni. L'aumento è determinato solo dagli over 50, con un forte contributo della riforma Fornero (2012).
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) 28 settembre 2018
Sembra chiaro il tipo di impatto (negativo) che quota 100 con 62 anni avrà sull'occupazione. #DEF pic.twitter.com/5qr1Otiijd
Ore 18: Alla conclusione degli scambi a Piazza Affari l'indice FTSE MIB ha registrato una perdita del 3,72% mentre il FTSE Italia All Share ha lasciato sul terreno il 3,51%. Perdite molto più importanti che nel resto d'Europa con la Borsa di Parigi che ha perso lo 0,85% sul Cac 40, quella di Francoforte l'1,52% con lo Xetra Dax e la Borsa di Londra lo 0,47% sul FTSE 100.
Forte pressione anche sullo spread - indicatore principe del rischio-Paese - con il differenziale tra il rendimento dei titoli italiani e tedeschi sulla scadenza Btp a 10 anni che, dopo aver aperto a quota 254, con una progressione drammatica ha toccato un picco di 278 alle ore 15.00 per poi ritracciare parzialmente in chiusura a quota 265,3.
Ore 15: Parla il premier Conte per calmare i mercati ma la Borsa va giù: ecco quali sono i rischi per banche e conti correnti se dovesse proseguire la spirale di sfiducia verso l'Italia innescata dalla presentazione del Def
Ore 13: Venerdì sempre più nero alla Borsa di Milano, con i mercati che hanno reagito in maniera molto negativa all'accordo della maggioranza di governo per aumentare il deficit di bilancio al 2,4 per cento del Pil. Nel primo pomeriggio a Piazza Affari l'indice Ftse-Mib tocca il meno 4 per cento, con il persistere di sospensioni su alcuni titoli bancari dopo che su questo segmento i ribassi sono arrivati a lambire il 10 per cento.
Dov'è il taglio delle accise? Intanto l'inflazione pesa 500 euro su ogni famiglia
Nel frattempo i rendimenti dei Btp a 10 anni, che si muovono nella direzione opposta al prezzo, risultano in aumento di 30 punti base al 3,22 per cento. Lo spread, il differenziale rispetto ai tassi dei Btp tedeschi, segna 277 punti dopo aver brevemente superato quota 280.
La cronaca di giovedì 27 settembre 2018
ore 23: Smentite le dimissioni del ministro dell'economia Tria. Lo ha garantito il vicepremier Luigi Di Maio in piazza Montecitorio.
"Tria sta bene, ve lo saluto"@luigidimaio #piazzapulita pic.twitter.com/WgO4aAHi6N
— PiazzapulitaLA7 (@PiazzapulitaLA7) 27 settembre 2018
ore 22:30 il comunicato del Consiglio dei ministri
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza ritenendolo coerente con il contratto di Governo e con la risoluzione parlamentare sul Def 2018 approvata il 19 giugno scorso.
I punti principali sono:
- la cancellazione degli aumenti dell’Iva previsti per il 2019;
- l’introduzione del reddito di cittadinanza, con la contestuale riforma e il potenziamento dei Centri per l’impiego;
- l’introduzione della pensione di cittadinanza;
- l’introduzione di modalità di pensionamento anticipato per favorire l’assunzione di lavoratori giovani (superamento della legge Fornero);
- la prima fase dell’introduzione della flat tax tramite l’innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato di imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani;
- il taglio dell’imposta sugli utili d’impresa (Ires) per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi;
- il rilancio degli investimenti pubblici attraverso l’incremento delle risorse finanziarie, il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni centrali e locali nella fase di progettazione e valutazione dei progetti, nonché una maggiore efficienza dei processi decisionali a tutti i livelli della pubblica amministrazione, delle modifiche al Codice degli appalti e la standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato;
- un programma di manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti italiana a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova, per il quale, in considerazione delle caratteristiche di eccezionalità e urgenza degli interventi programmati, si intende chiedere alla Commissione europea il riconoscimento della flessibilità di bilancio;
- politiche di rilancio dei settori chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni;
- lo stanziamento di risorse per il ristoro dei risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie.
Il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 21 https://t.co/z9hlwh8FLj
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) 27 settembre 2018
ore 22: le reazioni al via libera al Def.
Oggi è un giorno storico! Oggi è cambiata l'Italia! Abbiamo portato a casa la #ManovraDelPopolo: https://t.co/8ENaEdG0fT
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 27 settembre 2018
L'ex primo ministro in pectore ed economista Carlo Cottarelli impallina le misure annunciate da Lega e 5stelle: "Se le indiscrezioni sulla ManovraDelPopolo - scrive su Twitter - saranno confermate, stimiamo l'avanzo primario all'1,3%, il livello più basso dal 2011, molto al di sotto del tendenziale di aprile (2,7%). Le finanze pubbliche non solo non si rafforzano ma si indeboliscono"
Nel frattempo sui mercati finanziari l'euro è già sull'ottovolante.
Populism has it's price: #Italy 10y risk over Germany jumps above 250bps. pic.twitter.com/6Pt5XqDT3p
— Holger Zschaepitz (@Schuldensuehner) 28 settembre 2018
#Euro drops as #Italy targets deficit at 2.4% of output in win for populists providing more funds for their election promises. Finance chief Tria had fought against wider 2019 budget gap. https://t.co/GQqjWL0AUZ pic.twitter.com/47hzUD5HwK
— Holger Zschaepitz (@Schuldensuehner) 27 settembre 2018
"Temo la reazione della Commissione europea e ancor di più quella che proviene dai mercati - spiega Renato Brunetta, deputato e responsabile del dipartimento di politica economica di Forza Italia, intervenendo in collegamento telefonico al Tgcom24 - È una quantità di deficit che ci porta ad un aumento del rapporto debito/Pil, che è l’unico indicatore cui guardano i mercati e quindi io temo che domani, all’apertura dei mercati finanziari, ci possa essere una impennata senza fine dello spread e, a catena, il declassamento da parte delle agenzie di rating”.
"A questo punto il nostro debito non è più sostenibile e i nostri conti pubblici non sono più credibili"
A @MediasetTgcom24 ho spiegato in diretta perché aumentare la soglia del rapporto #deficit/Pil al 2,4% sia da veri irresponsabili, con conseguenze catastrofiche per il nostro Paese. @forza_italia pic.twitter.com/fj7uM7Z579
— Renato Brunetta (@renatobrunetta) 27 settembre 2018
Dal Partito Democratico parla il deputato Alessia Morani
I parlamentari del #M5s che festeggiano per il 2,4% di deficit-pil assomigliano tanto ai violinisti del film Titanic che suonavano sul ponte mentre la nave affondava #poveraItalia
— Alessia Morani (@AlessiaMorani) 27 settembre 2018
Le voci degli analisti politici-economici
Come si possa festeggiare in piazza piu debiti e maggiori interessi passivi tutto da pagare ancora da figli e nipoti, mi e‘ assolutamente incomprensibile. #Deficit al 2,4% nel #Def.
— Udo Gümpel (@udogumpel) 27 settembre 2018
Ci sono i Cinque stelle in piazza a festeggiare la crescita dei debiti. La fotografia di un paese in bancarotta
— David Allegranti (@davidallegranti) 27 settembre 2018
Vedo manifestazioni di entusiasmo che mi ricordano quelle in Grecia, subito dopo il referendum sul bailout del luglio 2015.
— Mario Seminerio (@Phastidio) 27 settembre 2018
ore 21:30 - "L'accordo è stato raggiunto con tutto il governo sul 2.4 del rapporto deficit/Pil. Siamo soddisfatti. E' la manovra del cambiamento" spiegano in una nota i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
A quanto si apprende al momento dell'inizio del Consiglio dei Ministri ci sarebbero stati fondi solo per il reddito di cittadinanza e non per la riforma delle pensioni vero nodo di scontro come già anticipato nelle ultime ore.
Ore 21 - A quanto apprende l'Adnkronos da fonti di governo, il ministro dell'Economia Giovanni Tria avrebbe aperto alle coperture per la misura tanto cara al Movimento 5 stelle ma i fondi residui (2,5 miliardi di euro, ndr) sarebbe insufficienti per introdurre la quota 100 per andare in pensione. Motivo per cui i 5 Stelle e la Lega avrebbero fatto muro: il 'restyling' della legge Fornero è un punto imprescindibile del contratto di governo 'giallo verde'.
Nel computo da 10 miliardi offerto in dote da Tria mancherebbero inoltre anche un miliardo e mezzo da destinare ai centri d'impiego, un tassello della misura sul reddito di cittadinanza targata M5S.
"Allineatissimi" descrivono fonti di governo i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, impegnati a far fronte comune nel vertice economico in corso a Palazzo Chigi. La linea è chiara, Giovanni Tria "o cede o cede", spiegano fonti di governo, segno che si sta ancora lavorando per raggiungere un'intesa.
Lega e M5S premono per ottenere fino al 2,4-2,5%. Per Tria quei cinque decimali in più a cui puntano i due vicepremier Salvini e Di Maio "non sono semplicemente sostenibili". Tra i due fronti la mediazione del premier Giuseppe Conte al quale le parti si affidano per un arbitrato che consenta di evitare il rinvio della nota di aggiornamento. Al di là dei numeri, M5s e Lega devono decidere se accontentarsi di versioni più soft delle loro riforme
Pensioni il vero terreno di scontro
Ore 20 - A quanto apprende l'Adnkronos da fonti di governo, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, durante il vertice sul Def, avrebbe aperto alla possibilità di concedere un rialzo del rapporto deficit/Pil per il 2019 al 2,1% rispetto all'1,6% già concordato con l'Europa. Ma, secondo le stesse fonti, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini avrebbero tenuto il punto, chiedendo di più.
Tria non avrebbe poi preso parte al vertice politico a Palazzo Chigi. Fonti di governo assicurano che nonostante il confronto duro e serrato sul rapporto Deficit-Pil, non ci sarebbe stata alcuna richiesta di dimissioni al responsabile del Ministero dell'economia.
Secondo quanto riporta Askanews l'accordo politico tra M5s e Lega sarà ora sottoposto al vaglio del ministro Tria durante il Consiglio dei ministri.
Piazza Affari intanto chiude in calo la penultima seduta settimanale mentre cresce il nervosismo tra gli investitori: i mercati, e non solo, temono che l'Italia possa violare le regole di contenimento del bilancio dell'UE e possa quindi trovarsi in rotta di collisione con Bruxelles.