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Venerdì, 29 Marzo 2024
conseguenze per chi? / Russia

Che cosa vuol dire il default in Russia

Mentre continua la guerra in Ucraina, la Russia deve pensare a saldare i suoi debiti economici. E se non lo facesse?

La guerra in Ucraina va avanti con le sue conseguenze umanitarie ed economiche. La Russia deve affrontare un concreto rischio di default mentre la sua economia si va sempre più logorando. Dall'inizio del conflitto, il rublo, la moneta russa, ha perso il 35% del suo valore rispetto al dollaro, l'inflazione si avvicina al 20%, metà delle riserve valutarie della Banca centrale sono state congelate e decine di aziende hanno lasciato il Paese o bloccato le loro attività. Ora, le prime scadenze sul debito sono arrivate e il default russo sembra molto probabile: ciò vuol dire che verrebbe certificata l'impossibilità della Russia di pagare i propri debiti. Quali sarebbero le conseguenze?

Aggiornamento 18 marzo 2021

La Russia evita, per ora, il default dopo essere riuscita a completare il pagamento in dollari delle cedole di Eurobond in scadenza lo scorso 16 marzo. Il Ministero delle Finanze russo ha riferito in un comunicato che la filiale londinese di Citibank - che opera da agente di pagamento su questi titoli - "ha ricevuto i fondi" per completare i pagamenti agli obbligazionisti per un importo totale di 117,2 milioni di dollari". 

La situazione economica in Russia

Dall'inizio della guerra in Ucraina la Russia è stata colpita da sanzioni senza precedenti. Le conseguenze sono state evidenti: il rublo si svaluta giorno dopo giorno e l'inflazione aumenta. Secondo JP Morgan a fine anno il Pil russo potrebbe diminuire del 7%. Solo a inizio anno, prima della guerra in Ucraina, la Banca Mondiale prevedeva una crescita del 2.2%: l'ultima decrescita simile è stata registrata nel 1998, proprio in occasione dell'ultimo default russo. Per l'agenzia di rating Fitch il prossimo default russo viene definito "imminente".

Cambio dollaro-rublo in vista del default in Russia

Cambio euro-rublo in vista del default in Russia

La Russia attualmente ha circa 40 miliardi di dollari di debito sovrano in euro e dollari, di cui la metà è nei confronti dell'estero. Fitch ha declassato il debito russo allo status  “spazzatura”. Gli investitori stanno infatti aspettando di ricevere il pagamento di 117 milioni di dollari di cedole su due obbligazioni russe, i primi pagamenti di questo tipo da quando i Paesi occidentali hanno risposto all’invasione dell’Ucraina con sanzioni finanziarie. E se questo pagamento non venisse saldato?

Le conseguenze del default in Russia

Come risposta alle sanzioni economiche, la Russia ha pubblicato una lista di Paesi definiti "ostili" a cui imprese, cittadini russi e lo stesso Stato russo possono pagare i loro debiti in rubli. Il problema è che il rublo vale sempre meno e che questi debiti sono stati contratti in altre valute. Il mancato pagamento di questi debiti, o il loro pagamento in rubli (anzichè in dollari, ad esempio) renderebbe la Russia insolvente: secondo l’agenzia di rating Fitch forzare il pagamento in rubli indicherebbe "l'inizio di un default o di un processo simile al default". Il Ministro delle finanze russo ha riferito che il suo paese ha pagato i 117 milioni di dollari in scadenza, ma ha aggiunto di non essere sicuro che i pagamenti sarebbero andati a buon fine dando la colpa alle "sanzioni degli Stati Uniti" contro il sistema finanziario russo. In effetti, diversi media internazionali riferiscono di alcuni investitori nel debito russo in dollari che non hanno ricevuto i pagamenti. In caso i debitori non dovessero ricevere i soldi la Russia non risulterebbe immediatamente insolvente: come indicato da Fitch le obbligazioni hanno un "periodo di grazia" di 30 giorni, quindi il default arriverebbe in caso di mancato pagamento entro il 15 aprile.

Secondo la maggior parte degli analisti le peggiori conseguenze del default russo riguarderebbero la Russia stessa. JP Morgan stima che alla fine del 2021 la Russia aveva circa 40 miliardi di dollari di debito in valuta estera, di cui circa la metà detenuto da investitori stranieri. Dopo le prime scadenze dal conflitto del 16 marzo, presto arriveranno altre scadenze, tra cui il pagamento di 2 miliardi di dollari previsto ad inizio aprile. Se la Russia non dovesse pagare verrebbe estromessa dai mercati internazionali, aumentando il suo isolamento economico, oltre che diplomatico. Per quanto riguarda il sistema finanziario internazionale, invece, le conseguenze di un default non dovrebbero avere un impatto grave. Gli investitori occidentali si sono dedicati sempre meno al mercato russo in seguito all'invasione della Crimea nel 2014 e delle relative sanzioni. Per avere un riferimento, le banche internazionali sono esposte in Russia per circa 121 miliardi, e di queste, quelle italiane per circa 25 miliardi. La cifra è relativamente piccola: ad esempio Intesa San Paolo ha un’esposizione complessiva di crediti verso la Russia di circa 5 miliardi di euro, che corrisponde all'1% dei crediti totali del gruppo. La Russia del resto non ha un grande debito pubblico: il rapporto debito/Pil è poco meno del 20%. Per rendere un'idea quello italiano è attualmente al 155%.

Confronto debito pubblico Russia e Italia-3

Il default russo sarebbe quindi un evento relativamente marginale per le economie occidentali, mentre lo sarebbe decisamente meno per i cittadini russi che stanno già sperimentando da settimane limiti al prelievo di contante e la continua erosione del loro risparmio a causa della svalutazione del rublo e della crescente inflazione. I debiti non riguardano però solo i titoli di stato. Il mancato pagamento, o il pagamento in rubli anziché in dollari, porterebbe nel tempo a un'ondata di insolvenze di circa 150 miliardi di dollari, non solo del Governo russo ma anche di aziende russe tra cui Gazprom, Lukoil e Sberbank. 

Il parere delle istituzioni finanziarie

Kristalina Georgieva, amministratore delegato del Fondo monetario internazionale (Fmi), ha detto che un default russo non causerebbe una crisi finanziaria globale, perché l'esposizione totale delle banche con la Russia "non è sicuramente rilevante dal punto di vista sistemico". Le conseguenze per l'estero potrebbero essere altre, indirette, ma non per questo di poco conto. Secondo l'Fmi l'aumento dei prezzi di materie prime come cibo ed energia aumenterà ulteriormente l'inflazione, erodendo a sua volta il valore dei redditi e pesando sulla domanda. Le economie vicine, in particolare, dovranno confrontarsi con l'interruzione del commercio e delle catene di approvvigionamento. La minore fiducia delle imprese e la maggiore incertezza degli investitori peseranno poi sui prezzi. Anche per la Banca centrale europea le esposizioni dirette delle banche verso la Russia sono nel complesso gestibili e l'impatto è stato finora contenuto. 

Cosa potrebbe accadere con il default della Russia: 3 scenari

A questo punto gli scenari probabili potrebbero essere tre: 

  • La Russia paga in dollari: il default verrebbe evitato, per ora. Gli investitori aspetteranno quindi altri pagamenti, come l'obbligazione in dollari con scadenza il 4 aprile di 2 miliardi di dollari;
  • La Russia paga in rubli: alcuni contratti obbligazionari hanno una clausola che lo prevede che tuttavia non è presente nelle obbligazioni scadute il 16 marzo. Di conseguenza, la maggior parte degli investitori lo considererebbe un default;
  • La Russia non paga: dopo il periodo di "grazia" di 30 giorni verrebbe dichiarato il default della Russia che la estrometterebbe dai mercati fino a nuove soluzioni.

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