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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Dalle pensioni al bonus auto: per Di Maio è tutto fatto. Il nostro fact checking

Il vicepremier Luigi Di Maio ha rivendicato alcuni traguardi raggiunti dal governo con la Manovra 2019: vediamo quali sono veri e quali solo chiacchiere

Il Movimento 5 Stelle ha mantenuto le promesse? Di Maio ha pubblicato suI social un lungo elenco di tutte le cose che a suo dire il governo ha già realizzato: si va dal reddito di cittadinanza, all’aumento delle pensioni minime, dall’ aumento dei fondi per la ricerca all’abolizione dei contributi pubblici all’editoria. Molti di questi provvedimenti però devono ancora essere tradotti in legge e dunque sono tutt’altro che fatti. In altri casi il vicepremier ha omesso alcune informazioni importanti, come nel caso dell’ecotassa che viene presentata solo come un "bonus da 6mila euro per le auto elettriche".

E che dire dell'aumento dell'Iva? Il governo ne ha scongiurato l'aumento per il 2019, ma per tranquillizzare Bruxelles ha messo una seria ipoteca sulla prossima legge di bilancio aumentando le clausole di salvaguardia negli anni a venire: nel 2020 l’esecutivo in carica – di qualunque colore sarà - dovrà trovare 23 miliardi sull’unghia. 

Altre volte la realtà si è rivelata inferiore alle attese. E' il caso ad esempio dei tagli alle pensioni d'oro: prima di andare al governo il M5s contava di recuperare ben 12 miliardi di euro dai tagli ai trattamenti più alti, oggi le stime dicono che lo Stato risparmierà una 70ina di milioni. Insomma, la realtà è molto diversa da come viene raccontata. Ecco il nostro fact checking.

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Iva e accise

Il vicepremier Luigi Di Maio ha rivendicato come con la Manovra 2019 non vi sia stato il programmato aumento delle imposte indirette tra cui rientrano l’Iva e le accise sui carburanti. È vero, ma solo in parte. 

Come più volte annunciato il Governo ha evitato che scattassero le clausole di salvaguardia, ovvero le misure prese per cercare di “salvaguardare” i vincoli Ue di bilancio dalle spese previste. L’antefatto risale all’agosto del 2011, con la crisi dei conti pubblici. Con la cosiddetta manovra di Ferragosto 2011 l'aliquota Iva aumentò dal 20 al 21%. L'aumento delle imposte indirette (tra cui rientrano l’Iva e le accise sui carburanti) continua dopo la sterilizzazione delle clausole ottenute dal Governo Monti. Con il Governo Letta l'aliquota sale al 22%, livello tuttora in vigore per quella ordinaria. Con Renzi il governo riesce a sterilizzare le clausole per il 2017 ma il governo Gentiloni nel dicembre 2016 si trova a dover reperire 19,5 miliardi. Il governo Renzi aveva lasciato in eredita l’aumento dell’Iva e delle accise anche per il 2019: l’aliquota ridotta era prevista in aumento al 12% e l’aliquota ordinaria al 25,4%.

Dal 2020 Iva aumenta al 25,2%

Oggi secondo il maxiemendamento presentato dal governo alla legge di bilancio le clausole di salvaguardia sono sterilizzate solo per il 2019. Dal 2020 potrebbe scattare l'incremento di 3 punti percentuali per l’aliquota ridotta, mentre l'aliquota ordinaria dovrebbe passare dal 22% al 25,2% nel 2020, e al 26,5% nei due anni successivi.

aumento iva 2020

Come si evince inoltre nella tabella inclusa nel dossier della Manovra nel maxi emendamento si stimano 400 milioni di euro a partire dal 2020 come maggiori entrate dalle accise sui carburanti. Nel suo discorso al Senato, il premier Conte si è limitato a dire "Sul lato delle entrate, si prevede la revisione delle clausole di salvaguardia IVA per gli anni 2020-2022", ma come spiegato dal commissario europeo Dombrovskis il Governo avrebbe trovato parte delle coperture necessarie per scongiurare la procedura di infrazione solo grazie ai previsti aumenti IVA e accise per un valore di oltre 23 miliardi di euro, molto più dei 13 miliardi già previsti dalla manovra precedente. 

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Si è spostato il problema nel tempo usando una fattispecie già usata come si è visto nella cronistoria delle "clausole di salvaguardia": insomma i soldi da trovare sono via via aumentati, ma prima o poi se ne dovrà pagare il conto. E della promessa di tagliare le accise sulla benzina non c’è più traccia.

Aumento pensioni minime

Per ora nella legge di bilancio c’è uno stanziamento di 6,7 miliardi di euro che dovranno servire sia per il reddito di cittadinanza sia per le pensioni di cittadinanza. Manca però una legge vera e propria, per cui ad oggi nessuno è in grado di dire se i soldi saranno sufficienti a garantire i fatidici 780 euro promessi dal M5s (molti economisti sono dubbiosi). Le stime fatte dal M5s prima delle elezioni erano molto più alte: circa 17 miliardi di spesa.

Reddito di Cittadinanza

Il vicepremier Luigi Di Maio ha rivendicato come con la Manovra 2019 venga introdotto il reddito di cittadinanza. Diciamo che è un'affermazione verosimile: allo stato attuale non esiste una norma che lo preveda, ma solo l'istituzione di un fondo dedicato all'attuazione della misura tra l'altro decisamente più "snello" rispetto al preventivato. Infatti il governo Conte ha dovuto incassare il taglio delle risorse destinate al reddito di cittadinanza che dagli iniziali 9 miliardi saranno ridotte a 6,7 miliardi

tagli manovra 2019

Il premier Conte ha ribadito che il "reddito di cittadinanza" partirà nei tempi previsti e fonti di Palazzo Chigi hanno spiegato come il primo aprile sia la data papabile per l'introduzione del sussidio. Una data che di certo farà sorridere i più, accomunandolo al solito "pesce d'aprile".

Tutto quello che sappiamo sul reddito di cittadinanza

Per quanto è dato sapere il reddito di cittadinanza sarà un sussidio di importo "variabile" nel senso che sarà inferiore per chi ha una casa o vive in un appartamento a canone agevolato o in una casa popolare. Per poter ricevere il sussidio sarà necessario iscriversi ai Centri per l’impiego, accettare di frequentare speciali corsi di formazione e lavorare per otto ore a settimana presso il Comune di residenza. Il reddito di cittadinanza sarà destinato a quegli italiani che secondo l’Istat sono in povertà assoluta con un reddito annuo al di sotto dei 9mila euro (certificato Isee) e con meno di 5mila euro in banca: una platea di oltre 5 milioni di beneficiari potenziali e a cui potrebbe spettare un sostegno mensile fino a 780 euro. Il calcolo è facile, le risorse non basteranno per tutti e solo pochi beneficerebbero del massimo del sussidio. 

Quota 100 e abolizione della legge Fornero

Non c’è stata “l’abolizione” promessa in campagna elettorale, ma l’attuale normativa verrà comunque superata, anche se per i dettagli bisognerà attendere i decreti ad hoc. Dal momento che la quota 100 ha diversi limiti (38 anni di contributi, divieto di cumulo, reintroduzione del meccanismo delle finestre), si può parlare di promessa parzialmente mantenuta. Ma il prezzo è molto alto. Oltre a far ricorso al deficit e a tagli di spesa, per rassicurare l’Ue il governo si è impegnato a rivedere al rialzo le clausole di salvaguardia Iva per un totale di 23 miliardi nel 2020 e quasi 29 nel 2021 (vedi sopra). Continua invece a non esserci traccia dei 70 miliardi di coperture individuati dal M5s in campagna elettorale.

Tagli alle "pensioni d’oro"

"Le cosiddette pensioni d'oro peserebbero per 12 miliardi, e grazie alla loro abrogazione si potrebbe cominciare ad abolire la legge Fornero. Lo ha detto Luigi Di Maio a Radioanch'io su Radio Rai 1". ANSA, 15 dicembre 2017.

I risparmi provenienti dal taglio alle "pensioni d’oro" ammontano secondo le stime ad appena 76 milioni di euro. Delle coperture alla legge Fornero abbiamo già detto sopra. Non crediamo ci sia bisogno di aggiungere altro.

Pensioni di invalidità

Qualche sera fa, a Stasera Italia, Di Maio ha promesso di aiutare "quelle persone invalide che oggi hanno seri problemi ad arrivare alla fine del mese perché hanno più costi delle persone normodotate potranno avere fino a 780 euro al mese grazie al sistema del reddito che prevede pensioni di cittadinanza e reddito di cittadinanza". Per le pensioni di invalidità vale quanto abbiamo detto per reddito e pensioni di cittadinanza. L’unico certezza ad oggi è che la rivalutazione delle pensioni di invalidità sarà del 100%, così come avverrà per tutte le pensioni sotto i 1522 euro. Ma si tratta di pochi euro. Per capire cosa succederà bisognerà attendere i decreti.

Abolizione dei contributi pubblici all'editoria

Promessa mantenuta, con un’avvertenza importante. Negli ultimi anni il M5s ha fatto molta disinformazione sul tema alimentando nell’elettorato la percezione (errata) che quasi tutte le testate stiano in piedi grazie allo Stato: in realtà sono ben pochi i giornali (solo 150 su 18mila) che godono di contributi pubblici diretti, ovvero i giornali organi dei partiti politici, quelli delle cooperative di giornalisti e quelli delle minoranze linguistiche. I grandi quotidiani usufruiscono invece di agevolazioni fiscali su alcune spese. Nessun finanziamento è previsto per i giornali all digital come il nostro.

Ecco i giornali che rischiano di sparire

Per farla breve la nuova legge non causerà il cataclisma che forse qualche simpatizzante dei 5 Stelle si augura.

Tagli del 30% premi Inail per le aziende

Uno degli emendamenti alla manovra prevede in effetti  la riduzione dei premi assicurativi che le imprese pagano all’Inail. Peccato che, come fa notare la Cgil, “110 dei 410 milioni di risparmi previsti per le aziende nel 2019, verrebbero individuati sottraendoli agli impegni dell'Inail per la formazione in materia di sicurezza e di tutela della salute, soprattutto per le piccole imprese”. In sostanza si attinge in parte dai fondi destinati alla sicurezza sul lavoro.

1,5 miliardi per i "truffati dalle banche"

Il M5s aveva promesso di risarcire quelli che vengono definiti - con una certa approssimazione - i "truffati dalle banche". I decreti approvati dai precedenti governi avevano messo al riparo da perdite i semplici risparmiatori e chi aveva investito in obbligazioni ordinarie delle banche fallite, garantendo un rimborso forfettario dell’80%. Il governo gialloverde risarcirà invece anche gli azionisti delle banche, anche se il rimborso ottenibile è limitato al 30% della cifra persa e a un tetto massimo di 100 mila euro.

Bonus auto ed ecotassa

Di Maio parla solo di incentivi ed ecobonus, ma omette un dettaglio importante: l’emendamento alla legge di bilancio prevede il pagamento di un’imposta che va da 1.100 a 2.500 euro per le auto con emissioni di Co2 superiori a 160 g/km. L’incentivo è invece di 4mila euro se si acquista un’auto con emissioni comprese tra 0 e 20 g/km e di 1500 euro se i valori di Co2 sono compresi nel range 21-70 g/km. Nel caso in cui l’acquirente decidesse di rottamare la propria auto il bonus sale rispettivamente a 6000 e 2500 euro.

Resta da capire quale potrà essere l’impatto della norma sul mercato dell’auto e dunque anche sull’occupazione.

Aumento fondi alla ricerca

Il M5s ha fatto molta propaganda sui fondi alla ricerca, parlando di “record di investimenti per l’Università”. Nello specifico i soldi destinati agli atenei aumenteranno di 40 milioni nel 2019 e di 100 milioni per il 2020 e il 2021. Ma per fare un semplice esempio, come fa notare il Post, nel 2016 il governo Renzi stabilì un aumento del fondo di 50 milioni per il 2017 e di 100 per il 2018. Insomma, si tratta di cifre assolutamente ordinarie e paragonabili con quelle stanziate dai governi precedenti. 

Rinvio della Bolkestein

Il vicepremier Luigi Di Maio ha rivendicato come con la Manovra 2019 sia escluso l'effetto della direttiva Bolkestein sulle concessioni pubbliche. È vero. In Senato è stato trovato l'accordo tra la maggioranza per rinviare di altri 15 anni l'applicazione della "direttiva Bolkestein" che obbliga lo Stato a mettere a gara le concessioni per le spiagge. Al momento resta l’obbligo di gara per le concessioni dei venditori ambulanti.

 La direttiva dell’Unione Europea approvata ed emanata nel 2006 prende il nome dal commissario europeo per il mercato interno dell'allora Commissione guidata da Romano Prodi e voleva evitare discriminazioni basate sulla nazionalità. Le proteste dei balneari e degli ambulanti che vedono a rischio gli investimenti fatti a fronte della scadenza delle concessioni e alla conseguente asta europea per le successive assegnazioni, hanno avuto - ancora una volta - ragione sulle direttive. Tuttavia espone l'Italia a nuove sanzioni da parte dell’Unione Europea che con ogni probabilità avvierà una procedura d’infrazione con centinaia di milioni di euro che pagheranno gli italiani.

Tempo prolungato nelle scuole

Il vicepremier Luigi Di Maio ha rivendicato come con la Manovra 2019 si prevede l’estensione del tempo pieno in tutte le scuole. Effettivamente un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle e votato alla Camera stanzia fondi per assumere 2 mila maestri elementari, ma come denunciato dai sindacati, per applicare il tempo prolungato in tutte le scuole ne servirebbero circa 40mila. Inoltre non tiene conto che con Quota 100 vi sarebbero numerose uscite dal comparto dell'insegnamento, seppur con qualche problema legato alle "finestre".

Inoltre le modalità per incrementare il tempo pieno nella scuola primaria andranno stabilite da un successivo decreto del ministero dell’Istruzione. 

Assunzioni del personale Ata

Il vicepremier Luigi Di Maio ha rivendicato come con la Manovra 2019 si darà il via all'assunzione di 12mila persone da impiegare nella pulizia delle scuole. È vero, ma si tratta solo di una stabilizzazione

Il Concorso per il Personale Ata è stato infatti indetto in seguito alla risoluzione della VII Commissione Cultura della Camera che ha bocciato l'affidamento ad appalti esterni per la pulizia nelle scuole. Saranno dunque i collaboratori scolastici ad occuparsi della pulizia come spiegato da Luigi Gallo, Presidente della Commissione Cultura della Camera e membro della Commissione del M5s. Si tratta di un ritorno alle orgini con l'affidamento ai collaboratori scolastici del compito di tenere in ordine e accuratamente puliti gli istituti scolastici. Fino ad oggi infatti, ad occuparsi della pulizia delle scuole erano, almeno nella maggior parte dei casi, ditte di pulizia esterne.

Ad ogni modo non si tratta di personale aggiuntivo, ma diventeranno dipendenti pubblici coloro che già oggi fanno questo lavoro da esterni. Il concorso privilegerà chi ha svolto questo servizio nelle scuole statali a partire dal 1999.

Spese militari

Il vicepremier Luigi Di Maio ha rivendicato come con la Manovra 2019 si taglino le spese militari. È vero, ed è splamato su 13 anni.

Le spese militari sono ridotte di 60 milioni di euro annui a partire dall’anno 2019. E di ulteriori 531 milioni di euro fino al 2031. Nonostante questo il ministero della Difesa ha intenzione di confermare il programma degli F-35, ma i programmi di spesa dovranno essere rideterminati entro il 30 gennaio.

Dissesto Idrogeologico

Il vicepremier Luigi Di Maio ha rivendicato come con la Manovra 2019 si stanzino 12 miliardi per far fronte al dissesto idrogeologico. È vero ed è proprio su questo che il governo ha ottenuto la possibilità di applicare la flessibilità da parte dell’Ue.  Tuttavia lo stanziamento è spalmato tra il 2019 e il 2033.

Inoltre i 10 miliardi di euro di cui parla Di Maio erano in gran parte già stati stanziati dal progetto ItaliaSicura. In manovra c'è lo stanziamento di 800 milioni di euro per il 2019 e di 900 milioni per il 2020 e il 2021. Risorse che si troveranno riducendo il Fondo per gli investimenti delle amministrazioni centrali pari a 700 milioni di euro per ogni anno.

Sistri

Il vicepremier Luigi Di Maio ha rivendicato come con la Manovra 2019 si abolisca il Sistri per le imprese. In effetti il sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti speciali - mai entrato veramente in funzione - è stato cancellato dal decreto semplificazioni approvato dal Governo e ora in corso di conversione in Parlamento. Il sistema, definitivamente cancellato a partire dal primo gennaio 2019, sarà sostuito da nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che costerà circa 3 milioni di euro l’anno e sarà gestito in maniera diretta dal Ministero dell’Ambiente. In attesa del nuovo sistema si ritorna ai registri cartacei.

Imu capannoni

Il vicepremier Luigi Di Maio ha rivendicato come con la Manovra 2019 venga dimezzata l'Imu sui capannoni industriali. La misura voluta dalla Lega è contenuta nell'emendamento alla legge di bilancio in cui si propone di innalzare la deduzione Imu sui capannoni industriali da Ires e Irpef dal 20% al 40%.

Sanità

Il vicepremier Luigi Di Maio ha rivendicato come con la Manovra 2019 venga stanziato un milione in più a favore della sanità. Già previsto

La legge di bilancio porta il fondo per il finanziamento del fabbisogno sanitario standard da 114 a 115 miliardi di euro, un aumento dello 0,9% già stato previsto dal governo Gentiloni.

Ps la legge di bilancio è denominata erroneamente dal vicepremier, poiché riguarda gli anni 2019, 2020/21 e per questo per convenzione non prende la denominazione dell'anno in cui viene approvata ma di quello a cui si riferisce. 

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