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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Le "grandi dimissioni": come fanno le aziende a trattenere i talenti

Se fino a qualche anno fa le persone erano orientate all'individuazione di un impiego che fosse in grado di soddisfare le proprie esigenze economiche, al giorno d'oggi sono sempre più coloro che preferiscono scegliere una mansione che permetta di raggiungere le proprie aspirazioni e di migliorare il work life balance

Nel corso degli ultimi mesi si è potuto assistere ad un cambiamento radicale riguardante le dinamiche nel mondo del lavoro. Se fino a qualche anno fa le persone erano orientate all'individuazione di un impiego che fosse in grado di soddisfare le proprie esigenze economiche, al giorno d'oggi sono sempre più coloro che preferiscono scegliere una mansione che permetta di raggiungere le proprie aspirazioni e di migliorare il work life balance.

Tale stravolgimento è stato amplificato soprattutto a causa dell'emergenza sanitaria da COVID-19. In tale occasione, sono stati molti coloro che hanno avuto l'opportunità di rivalutare le proprie dinamiche professionali e personali. E che hanno preferito intraprendere un cambiamento di rotta nella propria vita. In alcuni casi decisamente radicale.

È così che, sempre più spesso, si è iniziato a parlare di Great Resignation e di Talent Retention. Ma di cosa si tratta realmente? Cosa significano questi due termini? Quali sono le strategie migliori da adottare in azienda? Scopriamolo insieme nel corso dei prossimi paragrafi.

Great Resignation: di cosa si tratta?

Il termine Great Resignation può essere tradotto con il corrispondente italiano “Fuga dei talenti”. Con questa espressione si identifica quel fenomeno che ha iniziato a prendere piede all'inizio del 2021 soprattutto negli Stati Uniti e che nel corso degli ultimi mesi sembra essere approdato anche in Italia. Anche se con dinamiche e tempistiche diverse. Ma di cosa si tratta? Una quantità sempre maggiore di professionisti ha deciso di stravolgere la propria carriera, rassegnando le dimissioni volontarie. E questo accade, in alcuni casi, anche senza che il lavoratore in questione abbia tra le mani una nuova opportunità di lavoro.

Questo fenomeno mette le imprese in una situazione di difficoltà. Rispetto a quanto poteva accadere diversi anni fa, infatti, il lavoro su cui devono investire le imprese al giorno d'oggi è quello di riuscire a creare un ambiente lavorativo sano. Ma anche individuare il candidato più adatto per una determinata mansione e inserirlo in un contesto in cui possa sentirsi realizzato. La vera sfida al giorno d'oggi è quella di riuscire a trattenere i migliori talenti nel proprio staff.

La concorrenza globale

A rendere ancora più complessa la situazione, c’è l'interconnessione a livello globale che mette i professionisti nelle condizioni di poter lavorare per qualsiasi tipologia di azienda da qualsiasi posto del mondo. Questo si traduce, ovviamente, con una concorrenza a livello globale per le aziende che vogliono trovare il candidato migliore da assumere.

Accade con sempre maggiore frequenza, infatti, che i professionisti si candidino per offerte di lavoro provenienti da società che abbiano una sede anche al di fuori della propria regione di residenza. O, addirittura, in un altro Stato.

Diventa fondamentale per le aziende, quindi, identificare i migliori talenti e garantire loro una serie di benefit che mettano i dipendenti nelle condizioni di rimanere in azienda per diverso tempo.

A tal proposito, è doveroso precisare che molte aziende degli Stati Uniti stanno cercando di arginare il fenomeno delle grandi dimissioni, assumendo degli appositi manager i il cui obiettivo principale è quello di minimizzare le dimissioni volontarie e mantenere alto l'Engagement dello staff.

Perché i lavoratori si dimettono?

Le motivazioni che possono portare il professionista a rassegnare le proprie dimissioni volontarie sono numerose. Possono riguardare questioni personali e familiari. Ma anche problematiche lavorative, come incompatibilità con le proprie aspirazioni oppure promesse fatte dalle aziende e non mantenute.

In seguito all'emergenza pandemica che ha coinvolto l'intero pianeta, sono stati molti  coloro che hanno iniziato a rivalutare il mondo del lavoro. È così che sempre più persone hanno iniziato a dare una maggiore importanza alla qualità del tempo trascorso in azienda e al proprio benessere personale. In molti hanno deciso di mettere al primo posto nella lista delle proprie priorità non solo la questione prettamente economica, ma anche i propri desideri di autorealizzazione e di crescita personale.

Nonostante nel nostro paese il fenomeno delle grandi dimissioni si sia presentato in forma diversa rispetto a quanto avvenuto negli Stati Uniti, nel corso degli ultimi mesi, anche in Italia sono stati molti coloro che hanno preferito dimettersi dal proprio ruolo lavorativo per scegliere una mansione meno stressante. O che, comunque, fosse più in linea con i propri valori. Per non parlare poi di tutti coloro che hanno deciso di perseguire dei progetti di tipo imprenditoriale.

Prendere coscienza di questa situazione e cercare di individuare i desideri dei propri collaboratori, sono le due grandi sfide che le aziende dovranno affrontare negli anni a venire.

Il modello di lavoro phygital

Sempre più spesso si sente parlare di modello di lavoro phygital. Ma di cosa si tratta?

Tra i settori che nel nostro paese sono stati maggiormente coinvolti dal fenomeno delle grandi dimissioni, troviamo soprattutto il digital e il tech. Professionisti affermati in questo campo, al giorno d'oggi sono in grado di ricevere molteplici offerte di lavoro. Anche contemporaneamente. È così che il numero di dimissioni volontarie è aumentato in modo vertiginoso.

E per riuscire a trattenere i talenti in azienda, sono sempre più le aziende che decidono di proporre ai candidati un modello digitale, ossia un sistema che permetta loro un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale. Magari attraverso lo svolgimento di mansioni in smart working.

A questo aspetto, ormai diventato determinante per attirare i candidati, si devono aggiungere anche la creazione di un crescente senso di appartenenza del professionista nei confronti dell'azienda e una condivisione dei valori comuni.

Cosa si intende per Talent Retention?

Con il termine Talent Retention, si vanno ad identificare tutte quelle strategie che possono essere intraprese da parte delle aziende volte a trattenere i migliori talenti all'interno del proprio staff.

In seguito al fenomeno della Great Resignation, infatti, diventa sempre più importante e fondamentale riuscire a trovare il modo giusto che consenta alle aziende di identificare i candidati migliori da inserire in determinati ruoli. Ma anche investire nelle loro assunzioni e nel loro processo di crescita.

E come fare per trattenere dipendenti di alto calibro? Diventa fondamentale innanzitutto capire quali siano le motivazioni che ispirano i candidati e, in secondo luogo, cercare di sostenere e promuovere il loro talento applicato in azienda.

Come individuare il candidato più adatto?

Prima di preoccuparsi di trattenere i talenti in azienda, è indispensabile cercare di risolvere il problema a monte. Ossia, individuare il candidato più adeguato per la propria azienda. Al giorno d'oggi sono presenti moltissimi strumenti che consentono alle aziende di analizzare i dati a loro disposizione al fine di individuare il candidato migliore tra migliaia di profili. E’ così che l'analisi dei dati ha iniziato a rappresentare un sistema importantissimo per tutte quelle aziende che vogliono assumere il candidato migliore da inserire nel proprio staff.

Quali sono le strategie migliori per trattenere i talenti in azienda?

Ecco di seguito alcuni consigli utili:

●       Corsi di formazione: sono sempre più le aziende hanno deciso di assecondare i desideri e le ambizioni dei propri dipendenti investendo in corsi di formazione continua, personalizzati in base alle proprie competenze;

●       Percorsi di carriera trasparenti: nel corso degli ultimi anni è stato dimostrato che sempre più dipendenti rassegnano le proprie dimissioni poiché le aspettative di carriera non vengono rispettate. Delineare dei percorsi di crescita professionale trasparenti e ben definiti già al momento del colloquio, trasmettono un senso di chiarezza a 360° e si traducono con una crescente fedeltà all'azienda;

●       Smart working e flessibilità: sono tra le opportunità che vengono maggiormente apprezzate da parte dei professionisti, poiché consentono di tenere alta la produttività aziendale e, al tempo stesso, garantiscono un migliore work life balance dei dipendenti;

●       Bonus e benefit: per incentivare l’engagement dell'azienda, sono sempre più le società che propongono ai professionisti bonus economici al raggiungimento degli obiettivi prestabiliti. Ma anche benefit come assistenza sanitaria o sistemi di welfare interni;

●       Attenzione al clima aziendale: sono sempre più le aziende che pongono estrema attenzione all’ambiente che si crea all'interno degli spazi di lavoro. Molteplici studi hanno dimostrato che un’azienda che registra una grossa mole di turn-over del personale, spesso è caratterizzata da un clima lavorativo stressante, insalubre e che non consente crescite di tipo personale o professionale. Valorizzare i propri collaboratori nella loro unicità e offrire loro delle opportunità di crescita in modo equo, è sicuramente un modo per evitare il fenomeno delle grandi dimissioni;

●       Valori comuni e sostenibilità: sempre più professionisti scelgono l'azienda per cui lavorare anche in base ai valori che la società persegue e alle azioni concrete che essa svolge nei confronti della comunità.

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