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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Disoccupazione in calo, ma in Europa siamo tra i primi: “Peggio di noi solo Grecia e Spagna”

Secondo le stime diffuse dall'Istat, a febbraio 2018 il tasso di disoccupazione è sceso al 10,9%. Sale invece il numero dei giovani senza lavoro. Il Codacons: “Ci vorranno 10 anni per una ripresa”

A febbraio 2018 il tasso di disoccupazione in Italia è sceso al 10,9%, -0,2 punti percentuali rispetto al mese di gennaio. Un calo che però non sposta il Belpaese dai primi posti nella classifica europea dei paesi col maggior numero di disoccupati. A febbraio diminuisce anche la stima delle persone in cerca di occupazione diminuisce dell’1,7% (-49 mila).

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Cresce la disoccupazione giovanile

Ma se gli ultimi dati diffusi dall'Istat mostrano un calo della disoccupazione generale, non si può dire lo stesso per quanto riguarda i giovani. Secondo l'Istituto di Statistica, è cresciuta la percentuale di under 25 senza un posto di lavoro, con il tasso di disoccupazione giovanile che è salito al 32,8%, in aumento di 0,3 punti percentuali. 

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Dal calcolo del tasso di disoccupazione dei 15-24enni sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi, condizione prevalente in questa classe di età. Tenendo conto anche di questi giovani inattivi, l’incidenza dei disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è invece pari all’8,6% (cioè meno di un giovane su 10 è disoccupato), tale indicatore è stabile rispetto a gennaio. Gli altri indicatori riferiti ai giovani registrano lievi movimenti nell’ultimo mese: rispettivamente -0,1 punti percentuali il tasso di occupazione e +0,1 punti quello di inattività.

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A febbraio +19mila occupati

 A febbraio 2018 la stima degli occupati cresce dello 0,1% (pari a +19mila rispetto a gennaio). Il tasso di occupazione rimane stabile al 58%. E’ la stima provvisoria dell’Istat. Rispetto a gennaio, si stima un significativo incremento congiunturale dei dipendenti a tempo indeterminato (+54 mila) e una lieve crescita di quelli a termine (+4 mila); continuano invece a diminuire gli indipendenti (-39 mila).

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La crescita del complesso degli occupati è determinata dalla componente femminile, mentre resta invariato il numero di uomini occupati. Con riferimento all’età, si registra un aumento tra le persone di 35 anni o più (+37 mila), a fronte di un calo tra i 15 e i 34 anni (-18 mila) Su base annua si conferma l’aumento degli occupati (+0,5%, +109 mila), prevalentemente tra le donne. La crescita si concentra esclusivamente tra i lavoratori a termine (+363 mila) mentre i permanenti rimangono stabili e calano gli indipendenti (-255 mila). Aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+292 mila) ma anche i 15-24enni (+36 mila), mentre calano i 25-49enni (-219 mila).

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Codacons: “Peggio di noi solo Grecia e Spagna”

Come accennato all'inizio dell'articolo, nonostante la diminuzione registrata dall'Istat, l'Italia resta tra i primi Paesi dell'Ue con il maggior numero di disoccupati, come confermato da un comunicato del Codacons: “Pur in presenza di un calo della disoccupazione al 10,9% a febbraio, l’Italia risulta essere il terzo paese d’Europa con il tasso di disoccupazione più elevato -afferma il presidente Carlo Rienzi - Peggio di noi fanno solo Grecia e Spagna, con un tasso di disoccupazione rispettivamente del 20,9% e del 16,3%. Sul fronte del lavoro il nostro paese è lontanissimo dalla Germania dove la disoccupazione si ferma al 3,6%, e da nazioni virtuose quali Repubblica Ceca (2,4%) e Malta (3,5%)”. “Di questo passo- conclude Rienzi - per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi, all’Italia serviranno almeno altri 10 anni, considerato che nel 2007 il taso di disoccupazione nel nostro paese era fermo al 6,1%”.

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